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OTTOBRE 2022 PAG. 19 - CLO, come coniugare welfare e nuove esigenze di mercato

 



La recente assegnazione del premio “Ambrogino delle Imprese” a venti soci della CLO Milano conferma la rilevanza che il Gruppo si è ritagliato nel corso degli anni nell’ambito del tessuto socio-economico del territorio. Nata come cooperativa di facchinaggio nel 1937 nell’ambito del Verziere, il vecchio mercato ortofrutticolo di Milano, la società ha affrontato una serie di trasformazioni, anche profonde, senza mai tradire la sua impostazione mutualistica. Il vice presidente, Ettore Autunno, spiega a PORTO&interporto le caratteristiche di un modello vincente, in grado di fornire risposte alternative all’attuale situazione di criticità economiche.  

Come è cambiato nel corso degli anni il vostro modello operativo?

L’evoluzione strutturale della nostra attività avviene sostanzialmente negli anni ottanta – la denominazione Cooperativa Lavoratori Ortomercato è assunta nel 1978 – con lo sviluppo delle strategie della grande distribuzione che tendevano ad uscire fuori i recinti del mercato ortofrutticolo. È in quegli anni la scelta di costituirci in società di logistica integrata per la fornitura di servizi presso i clienti o all’interno di nostri asset immobiliari. Nel corso degli anni abbiamo realizzato circa 51mila metri quadri di magazzino coperto nella sede di Siziano (PV), distribuiti in due moduli di 20mila metri e uno da 11mila. È qui che gestiamo tutta la logistica del prodotto surgelato e dell’ortofrutta. Successivamente abbiamo articolato ulteriormente l’attività attraverso la multiservizi MultiCLO che diversifica ulteriormente la gamma di offerta per i nostri clienti fornendo tutto il ciclo delle pulizie.

Cosa distingue il vostro modello cooperativistico dalle altre aziende?  

Per quanto ci riguarda abbiamo sempre posto grande attenzione e sforzi per realizzare un sistema di welfare efficiente e in grado di venire incontro alle esigenze dei nostri soci. Fermo restando la difficoltà intrinseca alla natura delle nostre attività, particolarmente usuranti, l’obiettivo è non lasciare nessuno a casa cercando l’impiego ottimale, calibrato sulle singole esigenze fino al raggiungimento della pensione. Sul piano quotidiano, invece, abbiamo sviluppato una serie di strumenti e convenzioni che vanno dal settore sanitario, con rimborso fino all’80% dei costi delle visite, a quello assicurativo, con sconti sul premio e il pagamento delle rate con minime trattenute in busta paga. 

Avete anche una struttura per favorire al meglio l’integrazione…

Nell’ambito delle crisi migratorie degli anni passati abbiamo attivato con il Comune di Milano un programma di borsa-lavoro basato su programmi di formazione del personale, avviamento al lavoro ed assunzione. In questo percorso mettiamo a disposizione anche sette mini appartamenti: da quando è partita l’iniziativa sono stati 189 i lavoratori che ne hanno usufruito per poi trovare una loro casa dopo essere stati assunti. 

L’innovazione tecnologica riesce a incidere positivamente sul vostro modello di sviluppo?

Cerchiamo sempre di guardare in entrambe le direzioni, quella dell’efficienza economica e dell’attenzione alle persone. Ad esempio, siamo partner di uno spin-off del Politecnico denominato Agade che prevede l’uso di esoscheletri. Non si tratta di un robot ma di una attrezzatura che aiuta il lavoratore nelle attività più faticose. Con lo stesso approccio sperimenteremo a breve l’uso di droni con fotocellule per realizzare l’inventario dei nostri magazzini.  

Come state affrontando la crisi energetica?

CLO Milano oggi è presente su sette regioni e possiede una rete logistica estesa che per forza di cose subisce gli effetti negati dell’aumento delle tariffe. In attesa che la situazione trovi una soluzione al livello di intervento del governo noi abbiamo scelto la strada della trasparenza con i nostri clienti. La questione non riguarda il singolo anello della catena logistica ma va affrontata di concerto con la committenza. Attraverso un fitto dialogo stiamo cercando di trovare insieme le soluzioni migliori, come l’ottimizzazione dei processi operativi o il ricorso alla dilazione dei pagamenti.


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