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APRILE 2022 PAG. 43 - Crisi Ucraina, serve maggiore coesione degli Stati Europei

 


 

In relazione alle drammatiche notizie che arrivano dal confine est dell’Allenza Atlantica dove da circa due mesi si combatte la “guerra d’Ucraina”, il Presidente del Club Atlantico di Napoli, ing. Giosuè Grimaldi, ha inviato alla nostra redazione una riflessione che pubblichiamo di seguito. Per meglio comprendere il punto di vista del Presidente è opportuno ricordare che il Comitato Atlantico Italiano e quindi i 10 Club Atlantici che ne fanno parte, svolgono attività divulgative e di studio, con seminari e conferenze, su temi relativi alla NATO ed alla sicurezza internazionale.

 

Ho una speranza, che la crisi in Ucraina possa finalmente convincere l’Europa a diventare una vera Unione di Stati e non soltanto una associazione di popoli accumunati dalla stessa moneta.

L’Europa deve essere grata agli Stati Uniti d’America per averla salvata dalla dittatura nazista e per mostrarsi degna di questo aiuto, dopo la fine della II° guerra mondiale, avrebbe dovuto costruire una sua identità offrendo così agli Stati Uniti, in cambio di quella determinante solidarietà, una collaborazione fondata su una convinta ed efficace coesione dei popoli europei.

Questo processo di unificazione stenta a prendere la forma immaginata dai Padri fondatori e questo perché siamo frenati e condizionati dalle differenti culture (anglo sassone, latine, slave...) e da secoli in cui i popoli del continente si sono aspramente combattuti per la supremazia nel Vecchio Mondo. E tutto ciò, ci rendiamo conto, non può essere cancellato da un trattato e da un accordo economico e commerciale.

Pur consapevoli di questa situazione di partenza, l’Europa dovrebbe convincersi che per conservare un ruolo decisivo in uno scenario internazionale dove sono emersi altri potenti protagonisti, deve presentarsi necessariamente unita e coesa.

E’ vero la crisi ucraina ha evidenziato un compattamento degli Stati Europei di fronte a questa emergenza, ma non dobbiamo dimenticare che ciò è avvenuto dietro la forte spinta degli USA e dell’Inghilterra.

Ed in questo senso forse per l’Europa è stata una occasione perduta.

Occasione perduta perché questa poteva essere la giusta occasione in cui l’Unione Europea - affermando finalmente il suo potere (anche militare) ed il suo voler essere protagonista sulla scena internazionale - avrebbe dovuto dichiarare inammissibile questo come ogni altro conflitto sul suo territorio continentale, assumendosi nel contempo il difficile ma gratificante compito di risolutore della specifica controversia.

E sono certo che se questo atteggiamento fosse stato espresso dalla Unione Europea nella circostanza della crisi ucraina, avremmo anche rafforzato il complessivo peso della N.A.T.O., poiché così facendo avremmo consegnato all’Alleanza Atlantica un partner di maggiore affidabilità e credibilità anche per futuri momenti di crisi internazionali. 

L’Italia in questo scenario in profonda evoluzione avrebbe poi la grande opportunità di rappresentare il naturale collegamento con i Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo sia per la favorevole posizione geografica e sia per il millenario intreccio di culture e di storia che la lega a quei popoli. Il Club Atlantico di Napoli ha questo convincimento ed in ragione di questa visione euro-mediterranea ritiene che l’Italia possa svolgere con successo questa missione affidando a Napoli antica capitale del Regno delle Due Sicilie e di un Meridione sempre proiettato verso Sud, un ruolo centrale in questo progetto di sviluppo delle relazioni euromediterranee.

In linea con questo assunto il Club Atlantico di Napoli dedica il III Saggio della sua Collana ad una indagine con cui si vuole conoscere quanto oggi il nostro Paese è apprezzato nei Territori che si affacciano sul Mediterraneo e quali iniziative possono essere valutate per migliorare i rapporti. Questa iniziativa è stata resa possibile grazie alla condivisione ed al contributo del Ministero degli Affari Esteri il quale, apprezzando l’idea proposta dal Club, ha trasmesso la nostra richiesta agli Ambasciatori presenti nelle Sedi Diplomatiche di quei Paesi: Ambasciatori che vivendo sul posto potranno oggettivamente misurare il peso internazionale dell’Italia. I risultati di questa indagine raccolti nel III Saggio saranno consegnati dal Club Atlantico di Napoli al Ministero degli Affari Esteri per le conseguenti valutazioni.

 

Giosuè Grimaldi

Presidente Club Atlantico di Napoli

 

Le prossime attività del Club Atlantico di Napoli

- Continuano i periodici incontri “Parliamone con….”: autorevoli esperti intervengono su argomenti di politica internazionale (maggio )

- Assemblea del Comitato Scientifico del Club Atlantico di Napoli (maggio)

- In programma un incontro con i giovani del MSOI sul tema “Cina e Taiwan” (maggio)

- Conferenza presso Villa Doria D’Angri in cui si parlerà di “Napoli e la Diplomazia” (17 giugno)

- III Conferenza sullo Spazio a Caserta presso la Scuola Specialisti della Aeronautica Militare (24 giugno)

- Giornata di studio e di approfondimento sul tema “Geopolitica e la carenza della risorsa acqua” (settembre)

- Conferenza sul tema “Space and Law” per analizzare lo stato dell’arte del Diritto Internazionale dello Spazio (ottobre)


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