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ESPO, più personale nei porti per controllare le navi russe

 



Impedire il “port shopping” da parte delle navi russe fornendo una lista delle unità da bandire nei porti dell’Ue, tenendo conto dei cambi di bandiera e delle ri-registrazioni avvenuto a partire dal 24 febbraio. ESPO, l’organizzazione che riunisce i porti europei, chiede ai governi e alle autorità competenti degli Stati dell’Ue di garantire un’attuazione uniforme delle misure comprese nel quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia per evitare ulteriori perturbazioni alle catene di approvvigionamento. 

Il nuovo giro di vite imposto alle attività economiche di Mosca, è utile ricordare, prevede, tra l’altro, il divieto per le navi battenti bandiera russa di entrare nei porti europei, ad eccezione dei prodotti agricoli e alimentari, degli aiuti umanitari e dell’energia; il divieto di acquistare, importare o trasferire nel territorio dell’Unione carbone e altri combustibili fossili solidi provenienti dalla Russia; il divieto per qualsiasi società di trasporto stradale russa e bielorussa di trasportare merci all’interno dell’Ue, anche in transito. 

L’European Seaport Organization, in particolare, chiede ai governi di impegnarsi pianificando un aumento del personale e delle risorse sufficienti a garantire un’applicazione armonica delle misure. queste ultime, sottolinea una nota, “prevedono molti controlli aggiuntivi per determinare quali navi e carichi sono coperti dal divieto e quali devono essere esentati”. “Carichi e navi bloccati potrebbero creare un’ulteriore congestione nei porti e nei terminali nei porti, che stanno già affrontando le conseguenze di una catena di approvvigionamento satura”.
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