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SFLMI22, passa dal PNRR il rilancio italiano

 



Dobbiamo dare una svolta al modo con cui la nostra economia e la nostra società funziona, produce, si muove”. È in questo modo che il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini ha sottolineato la “grande occasione” rappresentata dal PNRR nell’intervento di apertura della sesta edizione di Shipping, Forwarding&Logistics meet Industry

Per i prossimi cinque anni il singolo fattore di sviluppo più importante per l’economia industriale e logistica italiana sarà costituito dagli investimenti previsti dal PNRR. I quasi 70 miliardi previsti nei capitoli strettamente infrastrutturali-logistici possono costituire il colpo di frusta per cambiare il panorama logistico e industriale del Paese. La coerenza di questi investimenti, che concentra nel MIMS gran parte delle risorse, mostra una visione che sta trovando attuazione nei vari documenti varati dal governo: tra cui il nuovo piano generale dei trasporti e della logistica, in preparazione dopo molti anni. 

“Avviamo un dialogo coi territori – ha affermato Giovannini - con il dibattito pubblico che ho voluto ripristinare e questo evento fornirà ulteriori indicazioni”. 

Betty Schiavoni, presidente di Alsea, ha ricordato che se non si dovesse portare a casa l’obiettivo del Pnrr il dopo sarà tremendo. Schiavoni cita, tra gli ostacoli principali, le 75 mila leggi in Italia, 150 mila se si considerano quelle regionali 

“Bisogna fare in modo che queste leggi siano interpretabili da tutti noi, senza il bisogno di avvocati, fiscalisti eccetera. Serve una modifica del Titolo V della Costituzione, è stato dimostrato da come hanno agito le Regioni sulla gestione del Covid, bisogna eliminare le materie concorrenti tra Stato e Regioni, superare i localismi, ma anche modificare le leggi sugli appalti: sbloccare e rendere certi gli appalti pubblici in sicurezza”. 

Guido Nicolini, presidente di Confetra, ha evidenziato come negli ultimi due anni sia maturata maturata la consapevolezza del ruolo cardine che il settore della logistica e del trasporto gioca nel rilancio dell’economia del paese. 

Nei due terzi delle transazioni in uscita dall’Italia è il cliente estero che decide a chi affidarsi, così si consente ad altri il controllo della catena logistica. Il tessuto industriale italiano è centrato da sempre sull’eccellenza del prodotto e ha dato poca attenzione alla logistica e al trasporto non considerandoli valore per la competitività del loro prodotto, privandosi di 170 miliardi potenziali che vanno nelle casse di stranieri”. 

Per Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, “oggi abbiamo 177 procedimenti amministrativi per il controllo merce, una follia, si sono calcolate 20 mila ore di lavoro all’anno perse, un valore di 30 miliardi”. “Il Pnrr questi filoni li affronta con grinta. Ma servono risposte certe sui tempi per ogni pratica, niente punti interrogativi. Dobbiamo semplificare per essere civili, non per un tana libera tutti. Sono grandi sfide è veramente il momento di cambiare le cose. Diventeranno futuro solo se lavoreremo insieme”.
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