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FEBBRAIO 2022 PAG. 14 - SMET apre a Milano, area economicamente strategica

 



La recente apertura di un hub logistico a Milano rappresenta un ulteriore tassello del quadro generale. Posizionato, nonostante le difficoltà organizzative imposte dalla pandemia, seguendo una tabella di marcia ben scandita. Per Domenico De Rosa, AD del gruppo SMET, si tratta una tappa naturale lungo un percorso di ampliamento ampiamente programmata. «Un punto del nostro network situato in un’area economica strategica per il Paese, piattaforma ideale per rafforzare i collegamenti intermodali per i flussi verso il Nord e l’Est Europa, in connessione con penisola iberica e Marocco». 

Una nuova sfida che arriva in momento particolare per il settore…

A livello generale il 2021 ha registrato l’emergere di alcuni fattori di criticità, come una ridotta disponibilità di autisti e il caro-energia, che, aggiunti ai venti di guerra, si ripercuoteranno in modo negativo anche per il 2022. In un quadro così complesso puntare sull’intermodalità diventa ancora di più elemento di competitività per il comparto dei trasporti poiché tende a stabilizzare determinati costi di esercizio. Di certo sarebbe tutto più semplice se questa scelta fosse favorita con modalità più efficienti.

A cosa si riferisce?  

Tutte le considerazioni di cui prima non sono supportate con un’azione di sostegno conseguente. In relazione al Mare-bonus appare chiaro come si tratti di una misura non strutturale e con una dotazione non adeguata alla necessità delle aziende. I trasportatori, di fatto, devono sobbarcarsi tutti gli investimenti relativi allo shift modale. Ci auguriamo, anche attraverso la pressione di Alis, di raggiungere il giusto equilibrio su questo punto per dotare le imprese di linee guida in entrati sulla sostenibilità del trasporto. Nei prossimi tempi bisognerà concentrarsi meno sugli slogan e più sulle politiche concrete.   

Le misure del Milleproroghe previste per la carenza di autisti vanno nella giusta direzione?  

È un problema che non si può risolvere con i voucher ma con un concerto di azioni in grado di restituire maggiore dignità al mestiere. Il trasporto, e la pandemia lo ha dimostrato, rappresenta un elemento sociale essenziale. E se cambia la società quest’ultimo deve seguirla, evolvendo secondo le nuove esigenze e comportamenti che via via emergono. Ecco che riemerge il tema della intermodalità come soluzione per continuare ad assicurare al sistema economico capacità di mobilità e distribuzione. 

La transizione ecologica risulta più difficile di quanto si pensasse…

Stiamo pagando i riflessi negativi di una politica che su questo punto è priva di qualunque modello industriale di sostegno. Il rischio è che l’industria sia paralizzata dai paletti imposti dall’agenda Fit for 55. Vanno centrati una serie di obiettivi entro il 2025, il 2030 e il 2050 ma manca una linea di accompagnamento per la effettiva trasformazione dei complessi industriali che una rivoluzione energetica come quella prevista richiede. Su questo punto l’invito è a declinare il tema della sostenibilità in tutta la sua interezza. Gli aspetti sociali, economici e ambientali della transizione vanno affrontati non facendo calare dall’alto le tecnologie ma coinvolgendo nel dibattito tutto il sistema delle imprese. 

È di questo che di discuterà a LETExpo 2022? 

Reputo l’appuntamento di Verona molto importante. Mettere insieme tutti gli stakeholder, il mondo istituzionale e della politica non rappresenta una semplice ripartenza, un mero ritorno alla normalità. Piuttosto un nuovo inizio dove delineare le linee guida per la logistica del futuro. La parola d’ordine deve essere: confronto. La difficoltà delle sfide che ci attendo lo esige.

Giovanni Grande

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