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FEBBRAIO 2022 PAG. 15 - Lo shift energetico verso soluzioni più efficienti e pulite

 



La ricetta per affrontare una novità assoluta è presto detta. «Le prime edizioni di una qualsiasi fiera devono contare sull’esperienza e sulla pazienza dell’organizzatore e sulla visione degli imprenditori più lungimiranti e coraggiosi rispetto agli altri». Fabio Potestà, direttore di Media & Communication, ha messo in pratica questo precetto, frutto di quaranta anni di attività, anche in occasione della seconda edizione della GAS & PIPILINE EXPO, in programma il prossimo 8-10 giugno a Piacenza, dedicando un intero padiglione alle utility legate all’idrogeno. 

Come ha deciso di affrontare questa tematica in un appuntamento già fortemente definito?   

Il continuo lavoro di dialogo con operatori di gasdotti, metanodotti, oleodotti ha fatto emergere la forte attinenza con il mondo dell’idrogeno, sempre più al centro del dibattito come una delle soluzioni più promettenti per affrontare lo shift energetico verso soluzioni più efficienti e pulite. Basti pensare che una delle principali modalità di produzione dell’idrogeno deriva dal gas. Da qui l’idea di inaugurare nell’ambito di una manifestazione già caratterizzata da una forte identità un’edizione inaugurale dedicata ad un tema sempre più importante per il nostro futuro. 

Quanto è stato difficile lavorare su un settore oggettivamente poco frequentato?   

Non molto. Gran parte delle grandi associazioni di categoria con cui collaboriamo hanno già sviluppato un naturale interesse verso il comparto. Non solo i comparti industriali “energivori” come quelli dell’acciaio o della ceramica ma anche quelli della logistica, alle prese con la transizione energetica. Non è un caso che sia arrivato l’endorsement di associazioni come Confitarma e Assarmatori. È grazie ad un collaudato lavoro di relazioni e networking sviluppato negli anni che riusciremo a presentare due eventi fortemente interconnessi e, credo, di forte impatto. In questi mesi metteremo a punto la parte dei convegni, altrettanto importante per discutere e confrontarsi sul futuro di queste attività.      

Quali saranno le principali questioni che ruoteranno attorno all’idrogeno?

Non sono un esperto ma mi sembra che il tema principale riguardi la distribuzione e lo stoccaggio del prodotto. A Piacenza non mancheranno mezzi e dispositivi, tra questi, ad esempio, alcuni tipi di carrelli elevatori che sfruttano l’idrogeno o una sua miscela come fonte di energia. Sotto quest’aspetto le tecnologie sono già disponibili. Bisognerà, invece, lavorare ad una pianificazione strategica nazionale per creare hub presso cui questi mezzi possano rifornirsi.  

Come stanno andando le adesioni?

ASME, uno dei più importanti enti di certificazione americana è stata tra le prime adesioni in assoluto. Nel complesso possiamo contare su più di un centinaio di espositori confermati ma c’è ancora tempo per crescere ulteriormente. L’obiettivo è il solito: creare le condizioni per avvicinare domanda e offerta e, perché no?, contribuire ad attivare sinergie fino ad ora impensabili.  

Fare business in presenza è sempre la modalità migliore?

Ovviamente, si. Ma personalmente credo che il modello di fiera generalista, articolata su quattro-cinque giorni, sia superato. I nostri sforzi vanno verso la “creazione di domanda” attraverso una offerta molto specializzata, con cadenza biennale e su due-tre giorni massimo di esposizione. Avendo ben presente una visione di sistema che non disperda il nostro patrimonio di risorse, conoscenze, qualità. Il gap maggiore, rispetto all’estero, lo scontiamo proprio nella mancanza di una visione d’insieme degli interessi collettivi.

Giovanni Grande

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