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GENNAIO 2022 PAG. 55 - Industria logistica – Cosa cambierà per la supply chain?

 

Digitalizzazione, cambio generazionale, Covid-19. Sono questi i principali fattori che contribuiranno a mutare il mondo del lavoro nel settore della logistica, stando all’ultimo “Trend Radar” pubblicato da DHL Global Forwarding, divisione del Gruppo Deutsche Post DHL. Il rapporto si intitola “Future of Work in Logistics” e si propone di analizzare quanto è cambiato il concetto di lavoro e quali direzioni prenderà nel prossimo decennio.

Per la prima volta nella storia, il numero dei nativi digitali ha iniziato a superare quello di chi ha iniziato la propria carriera professionale prima della nascita di internet. Millennials e Generazione Z stanno spingendo l’industria logistica – e non solo – a soddisfare nuovi bisogni su temi quali sostenibilità, diversità e inclusione, welfare aziendale e innovazioni tecnologiche all’avanguardia. Queste necessità hanno portato a grandi cambiamenti nel mondo della digitalizzazione, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, e hanno portato a un impatto significativo sui posti di lavoro e sul modo di concepire il lavoro in interi settori di tutto il mondo.

La tecnologia sta impattando in modo profondo sull’industria logistica. I continui miglioramenti nel campo della digitalizzazione, dell’automazione e dell’intelligenza artificiale stanno avendo un impatto significativo sui posti di lavoro e sui luoghi di lavoro in tutti settori e in tutto il mondo, influenzando nettamente gli attori coinvolti lungo la supply chain. 

“Uno dei dati più interessanti che è emerso dal Trend Radar riguarda il futuro del lavoro nell’ottica uomo-macchina. Nove intervistati su dieci hanno dichiarato che la tecnologia è stata utile alla loro carriera” commenta Graziano Poletti, Head of Human Resources di DHL Global Forwarding Italy. “Questo dato rappresenta un’opportunità e una responsabilità per le aziende e i governi per agire rapidamente e in modo collaborativo per alleviare le preoccupazioni, fornendo strategie trasparenti in grado di guardare avanti e presentando casi di successo di ambienti di co-working uomo-macchina per aiutare le persone a entrare nella nuova era del lavoro con sicurezza e fiducia”.

Sebbene gli esperti non prevedano che l’industria logistica subisca un istantaneo e drammatico “flip of the switch” dal lavoro umano alla piena automazione, gli intervistati percepiscono un graduale cambiamento destinato ad avvenire nei prossimi trent’anni anni in cui più ruoli collaboreranno con la tecnologia piuttosto che competervi. Gli autori del Trend Report prevedono un’applicazione non uniforme e non omogenea delle tecnologie in tutto il mondo, con alcune nazioni e team di lavoro della supply chain che sperimenteranno cambiamenti più o meno lenti o piccoli rispetto ad altri.

“La digitalizzazione sta già cambiando profondamente il modo in cui viviamo e facciamo affari - continua Poletti - La pandemia ha semplicemente accelerato quanto le aziende avevano previsto. Stimiamo che entro il 2030 il 30-35% delle attività potrebbe essere automatizzato, ma crediamo fermamente che la maggior parte della creazione del valore sarà frutto delle persone. Non c’è dubbio che certe mansioni cambieranno, ma il lavoro resterà”.

Oltre a cambiare le abitudini di acquisto la pandemia ha messo al centro dell’attenzione nuove forme di lavoro, come quello a distanza. Gli attori coinvolti lungo la supply chain devono mettere in atto nuove strategie per rendere il lavoro più flessibile e accessibile attraverso nuove politiche HR e l’introduzione di nuove tecnologie.

“È ormai evidente che le nuove tecnologie e l’automazione avranno un impatto importante su molti processi manuali e ripetitivi della supply chain, ma hanno anche il potenziale per offrire opportunità di lavoro e prospettive di carriera più gratificanti. Con la giusta mentalità di leadership e i giusti investimenti, siamo sicuri che continueremo ad offrire il miglior posto di lavoro ora e in futuro”.

Paola Martino

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