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LUGLIO 2021 PAG. 8 - News dal Mondo

 

 

 

Noli marittimi alti, interviene Biden

Il presidente USA Joe Biden ha emanato un Executive Order nei confronti della Federal Maritime Commission (FMC), agenzia federale statunitense incaricata di regolare il sistema di trasporto marittimo internazionale statunitense, affinché assuma misure di contrasto rispetto all’aumento del valore dei noli marittimi. Il presupposto dell’iniziativa presidenziale è che l’aumento di costi dello shipping rappresentino un danno per la competitività dei produttori nazionali sul mercato globale. L’ordinanza indica genericamente di assicurare un’attuazione rigorosa delle norme nei confronti dei vettori che impongono oneri eccessivi agli esportatori americani. L’Executive Order prevede disposizioni anche nei confronti del Department of Transportation e del Surface Transportation Board affinché introducano direttive per rendere più efficienti rispettivamente i settori del trasporto aereo e del trasporto ferroviario.

Aliquota minima globale, la posizione di CLECAT e FIATA

CLECAT e FIATA, rispettivamente le organizzazioni europee e mondiali dei fornitori di servizi logistici e di spedizione merci, si sono dette favorevoli alle proposte concordate da 130 paesi nell’ambito del piano a due pilastri OCSE/G20 Inclusive Framework on Base Erosion Profit Shifting (BEPS) per un’aliquota minima globale dell’imposta sulle società multinazionali. Prendendo atto delle esenzioni proposte per lo shipping, le due associazioni temono che l’ampia definizione di “servizi di trasporto marittimo”, che attualmente include i servizi accessori, potrebbe minare l’intento dell’iniziativa aprendo la porta all’evasione fiscale e alla distorsione del commercio. A tal proposito hanno chiesto ai paesi membri dell’OCSE di includere qualsiasi tipo di movimentazione dei carichi, logistica e attività accessorie nell’ambito delle proposte, al fine di garantire condizioni di parità per tutti gli attori della catena logistica marittima. Il settore si è assicurato un’esenzione dalle proposte per un’aliquota minima globale dell’imposta sulle società non inferiore al 15%, che si applicherebbe a tutte le compagnie di navigazione con un fatturato superiore alla soglia di 750 milioni di euro. CLECAT e FIATA sottolineano che l’esenzione non dovrebbe in alcun modo applicarsi ad altri servizi accessori o porta a porta nella catena di approvvigionamento marittimo, in quanto creerebbe ulteriori distorsioni e consentirebbe schemi di evasione fiscale. Il rischio paventato è che gli spedizionieri, i fornitori di servizi logistici e gli operatori di terminal sarebbero tenuti a pagare le tasse per le stesse attività che le compagnie di navigazione potrebbero offrire in esenzione fiscale o parzialmente esente da tasse, fornendo così incentivi per il carrier haulage (trasporto porta a porta organizzato dal vettore) piuttosto che il merchant haulage.  La richiesta prevede di includere tutti i servizi che non sono direttamente legati alla nave nell'ambito del secondo pilastro BEPS, compresi i trasporti nell’entroterra, lo stoccaggio, la movimentazione dei carichi, i servizi doganali, i servizi fiscali e assicurativi, e tutti gli altri servizi accessori.   

Suez, crescono traffici e introiti

La Suez Canal Authority ha comunicato che nella prima metà dell’anno il canale è stato attraversato da 9.763 navi, con un incremento del +2,3% sulla prima metà dello scorso anno. Nell’esercizio finanziario 2020-21, che è terminato lo scorso giugno, gli introiti generati dai diritti di transito sono ammontati a 5,84 miliardi di dollari rispetto a 5,72 miliardi dell’esercizio precedente. L’Authority ha specificato che nei soli primi sei mesi del 2021 gli introiti hanno totalizzato circa tre miliardi di dollari rispetto a 2,76 miliardi nel primo semestre del 2020.

I traffici marittimi Ue recuperano ma non troppo

Secondo l’ultimo rapporto dell’EMSA (European Maritime Safety Agency) nei primi sei mesi di quest’anno sono 358.422 le navi che hanno effettuato scalo nei porti dell’Ue rispetto alle 310.909 nella prima metà del 2020 (366.838 nella prima metà del 2019). Il traffico marittimo ha registrato una crescita del 15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma è risultato in calo del -2,3% rispetto al primo semestre del 2019.

Decarbonizzazione, partnership MSC - Shell

MSC e Shell collaboreranno per accelerare la decarbonizzazione del trasporto marittimo. Attraverso un Mou a lungo termine i due gruppi estendono e intensificano i rapporti istituita da oltre un decennio nel settore della progettazione delle attività di bunkeraggio di biocombustibili e della sperimentazione di combustibili a basso e bassissimo tenore di zolfo. L’obiettivo dell'accordo è lo sviluppo di una gamma di tecnologie sicure, sostenibile e competitive in grado di ridurre le emissioni delle navi attualmente in servizio e di contribuire a raggiungere un futuro a zero emissioni per lo shipping.

PIS, piano da 4 miliardi per la nuova flotta 

Pertamina International Shipping, subholding della compagnia statale indonesiana Pertamina ha annunciato un piano di investimenti da 4 miliardi di dollari per il rinnovo della sua flotta marittima e dei suoi terminal. L’obiettivo è quello di sostituire 23 navi della flotta così da soddisfare i più recenti standard indicati dall’IMO e offrire servizi ad altre compagnie regionali.

Cosco ordina dieci nuove portacontainer

Il gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings ha ordinato alla società controllata COSCO Shipping Heavy Industry (Yangzhou) Co. la costruzione di dieci portacontainer. Si tratta di sei navi della capacità di 14.092 Teu (investimento: 876 milioni di dollari), e di quattro navi da 16.180 Teu, (620 milioni di dollari). Le unità di minore capacità saranno prese in consegna fra il dicembre 2023 e il settembre 2024, mentre le portacontenitori da oltre 16mila Teu verranno consegnate tra il giugno e il dicembre del 2025. Il gruppo armatoriale ha reso noto che almeno il 40% dell’investimento complessivo sarà sostenuto con risorse interne mentre la quota restante sarà coperta da prestiti bancari.

DP World punta la sudafricana Imperial Logistics

DP World di Dubai ha presentato un’offerta del valore di circa 890 milioni di dollari per l’acquisizione della sudafricana Imperial Logistics, società quotata al Johannesburg Securities Exchange che opera principalmente in Africa ed Europa. Nell’esercizio 2020 Imperial ha registrato ricavi pari a 12,44 miliardi di rand (867 milioni di dollari), con un incremento del +18% sull’esercizio annuale precedente, mentre nel primo semestre del 2021 i ricavi sono ammontati a 8,07 miliardi di rand, con un calo del 2%.

Pirateria, casi in diminuzione

Il Piracy Reporting Center (PRC) dell’International Maritime Bureau (IMB) ha reso noto che nei primi sei mesi di quest’anno sono state abbordate 61 navi, quattro sono stati i tentativi di assalto, due navi sono state oggetto di colpi d’arma da fuoco ed una nave è stata sequestrata. I 68 atti di pirateria registrati (-31% rispetto al 2020) rappresentano il livello più basso dal 1994, tuttavia il livello di violenza nei confronti degli equipaggi delle navi è rimasto elevato, con 50 marittimi rapiti, tre minacciati e due aggrediti, un marittimo preso in ostaggio, uno ferito e un marittimo ucciso. Nella prima metà del 2021 il 32% di tutti gli incidenti si è verificato nel Golfo di Guinea, regione nella quale si sono verificati tutti i 50 rapimenti di marittimi e l’uccisione di un membro dell'equipaggio. Nello Stretto di Singapore sono stati registrati 16 incidenti rispetto a 11 nella prima metà del 2020 e in crescita sono risultati anche gli incidenti al largo delle coste del Perù che sono raddoppiati salendo a nove.

Fit for 55, parere positivo di ESPO

ESPO, l’organizzazione europea dei porti, giudica positivamente “Fit for 55”, il pacchetto di proposte avanzato dalla Commissione europea sul clima per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra nell’Ue di almeno il 55% entro il 2030 e di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. L’associazione ritiene essenziale, a tal proposito, il pieno allineamento tra l’iniziativa “FuelEU Maritime”, la nuova proposta per aumentare l’uso di combustibili alternativi per il trasporto marittimo, e la proposta di regolamento europeo sulle infrastrutture dedicate. Circa l’Onshore Power Supply (OPS), cioè i sistemi di fornitura di energia dalla rete elettrica di terra alle navi ormeggiate, l'associazione ritiene che questi sistemi debbano essere utilizzati laddove è necessario e non essere invece considerati quali un fine in sé. A tal proposito ESPO ha sottolineato che per assicurare una rapida diffusione dei sistemi OPS ed evitare lo spreco di fondi pubblici, i porti europei dovranno dare priorità e concentrarsi sull’utilizzo di sistemi OPS dove questi hanno senso in termini di un’efficace riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e dell'inquinamento atmosferico nei porti.

A La Mariner la concessione del terminal container di Durazzo

La società terminalista della maltese Hili Company, La Mariner, si è aggiudicata la concessione quinquennale per il container terminal del porto di Durazzo. La Mariner investirà 30 milioni di euro nel terminal che può contare su una banchina di 265 metri lineari attrezzata con due gru mobili e con profondità del fondale sino a -10 metri. Nei primi cinque mesi di quest’anno il terminal ha movimentato oltre 656mila tonnellate di merci containerizzate, con un incremento di 80mila tonnellate sul 2020. La movimentazione dei container è stata pari a 55.415 Teu, circa 2mila Teu in più. La maggior parte del traffico containerizzato nel porto di Durazzo è generato da navi feeder in arrivo dal porto italiano di Gioia Tauro e da quello greco del Pireo.

Marsiglia punta a produrre biometano liquefatto

Coalition for the Energy of the Future ha annunciato un progetto per realizzare nel porto di Marsiglia un impianto per la trasformazione dei rifiuti urbani prodotti nell’area metropolitana di Aix-Marsiglia-Provenza in biometano liquefatto. Tra gli obiettivi anche la produzione di carburante per l’utenza portuale, tra cui il gruppo armatoriale francese CMA CGM, già partner del progetto e già in possesso di navi alimentate a GNL. Il progetto prevede l’avvio a breve della stesura di uno studio di fattibilità. All’iniziativa hanno aderito anche Air Liquide, Kuehne + Nagel Group e Rolls-Royce che si affiancheranno ai 14 partner che fanno parte di Coalition for the Energy of the Future: Airbus, AWS, Bureau Veritas, Carrefour, Cluster Maritime Français, CMA CGM, Crédit Agricole CIB, ENGIE, Faurecia, Michelin, PSA International, Schneider Electric, TotalEnergies e Wärtsilä.

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