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MAGGIO 2021 PAG. 39 - Federsicurezza, nuovo manuale sulla pirateria

 

 

 

FederSicurezza ha presentato il manuale “Sicurezza Marittima. La nuova frontiera per le guardie giurate”, realizzato a cura dell’Ufficio Studi e Analisi di settore. Il Quaderno, il nono realizzato dalla Federazione su questioni centrali per il comparto, si occupa in particolare del ruolo della vigilanza privata nel contrasto alla pirateria. La normativa di riferimento – viene evidenziato nel report – ha registrato un importante aggiornamento con il decreto 139 del 2019, la qual cosa rende necessario, come previsto dall’Allegato D del D.M. 269/2010, la predisposizione di un documento informativo per l’aggiornamento delle guardie giurate. A tal fine il documento affronta un breve escursus nella normativa sull’antipirateria, dalla sua nascita ai più recenti sviluppi ed aggiornamenti, a partire dalle novità introdotte dal D.M. 139/2019. “L’attività dei moderni Pirati di mare non conosce soste, tregue, diminuzioni dell’alea di rischio o restringimenti delle aeree esposte,” sottolinea il presidente di Federsicurezza, Luigi Gabriele, nell’Introduzione al quaderno. “Corre quindi l’obbligo, quantomeno per gli addetti ai lavori, di mantenere alta la guardia e, conseguentemente, attivarsi per far sì che gli operatori di questo specifico e speciale comparto possano essere sempre in linea con il complesso sistema di regole che non può non regolarne l’attività”. Particolare attenzione è posta alla situazione di emergenza che si vive attualmente nel Golfo di Guinea e nell’Oceano indiano e alle complicazioni che le conseguenze della crisi sanitaria da Covid potrebbero sortire nei prossimi anni. “Gli analisti stimano anche improbabile un mutamento del quadro di sicurezza nel breve e medio termine nelle aree a rischio dell’Oceano Indiano, mentre, poiché gli Stati limitano sempre più il movimento dei cittadini, è probabile che al calo sostanziale dei commerci in aree come il Golfo di Guinea, il Golfo di Aden, il Mar Rosso, il Golfo di Oman e lo Stretto di Malacca, corrisponda un incremento del contrabbando e del mercato nero, già endemici in quelle regioni”.

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