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GENNAIO 2021 - PAG. 36 - Pubblicata la relazione sul trasporto ferroviario europeo


 

Mentre i servizi ferroviari, in particolare il trasporto merci, hanno continuato a funzionare per tutto il 2020, il numero di passeggeri internazionali è diminuito sensibilmente durante i diversi lockdown e la domanda complessiva si è ridotta a causa dell’incertezza e della recessione economica. E’ quanto emerge nell’introduzione alla settima relazione sul monitoraggio dello sviluppo del mercato ferroviario condotta dalla Commissione europea, documento che si riferisce ai dati fino al 2018 e pertanto non fornisce elementi quantitativi circa l’impatto della pandemia di COVID-19 sul settore. I risultati e le tendenze principali per il periodo 2015-2018 nell’Ue-27 registrano una crescita del traffico ferroviario a livello annuale del 2,5 % per i passeggeri e del 4,1 % per il trasporto merci. La “quota modale” del trasporto ferroviario nell’ambito dei modi di trasporto terrestre è passata dal 7,6% al 7,8% per i passeggeri e dal 18,8% al 18,7% per il trasporto merci mentre si conferma la bassa impronta ambientale del ferro: nel 2018 il trasporto ferroviario rappresentava solo lo 0,4 % delle emissioni di gas a effetto serra (GES) e di CO2 causate dai trasporti e il 2 % del consumo energetico nei trasporti. Risultati importanti emergono circa la dimensione delle infrastrutture: tra il 2015 e il 2019 la lunghezza della rete ad alta velocità è aumentata del 17 % con una lunghezza totale della linea dichiarata saturata è più che raddoppiata. Positivo anche lo sviluppo del mercato. Nel 2018 le imprese ferroviarie avevano complessivamente 1.082 licenze attive con una media di mercato dei concorrenti degli operatori storici nazionali così composta: il 42 % dei mercati merci (+8%); il 10% dei mercati passeggeri dei servizi commerciali (+2%); il 16,2% dei mercati passeggeri degli obblighi di servizio pubblico (-0,5%). Secondo la Relazione il traffico ferroviario rimane uno dei modi di trasporto più sicuri, dato che viaggiare in automobile è quasi 50 volte più rischioso che viaggiare in treno.

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