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OTTOBRE 2020 PAG. 12 - La Logistica dell’Arte motore del “nostro petrolio”


 

 Le 84 opere di Van Gogh, sono arrivate con discrezione, a cura di Arteria, la principale impresa italiana che si occupa di logistica e trasporto delle opere d’arte, alla fine di settembre al Centro Culturale San Gaetano di Padova per quella che è la più grande mostra mai realizzata in Italia sull’opera e sulla vita del pittore olandese, mostra naturalmente a cura di Marco Goldin e della sua Linea d’ombra. Hanno viaggiato distribuite su diversi camion, per ridurre il rischio del trasporto, mezzi speciali dotati di sospensioni pneumatiche, impianti di climatizzazione del vano di carico, controlli satellitari, guidati da autisti con una formazione ad hoc. All’arrivo sono state esaminate centimetro per centimetro per verificare il loro stato e affidate alle mani esperte di una squadra di allestitori superspecializzati, anch’essi del team Arterìa. Una mostra destinata a lasciare il segno, anche perché realizzata in piena emergenza Covid: una delle pochissime iniziative del genere, in Italia e nel mondo, certamente un segnale della voglia, oltre che della necessità, da parte di tutto il mondo dell’arte e della cultura ma anche delle imprese che a questo mondo offrono servizi, di uscire dall’ibernazione cui il lockdown e il blocco di ogni iniziativa hanno costretto il settore.   


“Si davvero una mostra eccezionale – commenta Antonio Addari direttore generale di Arterìa - noi abbiamo curato il trasporto delle opere dall’Olanda, la maggior parte, ma anche da Inghilterra, Francia, Germania e Danimarca. Questo lavoro è certamente importante e gratificante, ma noi naturalmente trasportiamo opere d’arte, ovviamente non solo quadri, per musei, gallerie d’arte, case d’asta, collezionisti, opere che hanno valori molto vari e che richiedono modalità e attenzioni specifiche spesso assai diverse. Abbiamo una divisione chiamata Museum specializzata nei lavori per musei e grandi mostre, come questa di Van Gogh e un’altra che si chiama Gallery e che è destinata proprio alla movimentazione per collezionisti, gallerie private, case d’asta eccetera, tutto con nostri mezzi e nostro personale specializzato, formato da noi, perché, persone così, nel mercato del lavoro non se ne trovano proprio. Curiamo in modo particolare gli imballaggi specialmente se le opere debbono affrontare viaggi via aerea o via mare, garantendo oltre alla protezione dalle vibrazioni, il mantenimento dei parametri di temperatura e umidità ideali”.

 Un lavoro quindi estremamente specializzato e complesso, spesso lontano dai riflettori ma di grande responsabilità.

 “Per darvi un’idea – continua  Addari – abbiamo realizzato il riposizionamento delle porte in Bronzo del battistero di Firenze, operazione molto complessa, e lo spostamento delle Pietà Rondanini al Castello Sforzesco, pochi metri che hanno richiesto uno studio complicatissimo, con una copia identica in 3d per provare tutti i movimenti e che ha comportato tre anni di lavoro”.  

 Arterìa è oggi la principale realtà del settore in Italia, con oltre 100 dipendenti, gestisce in proprio tutte le fasi dei lavori che le sono affidati e ha allargato la sua azione a 360 gradi verso i servizi dedicati al mondo dei collezionisti e delle gallerie d’arte con una divisione ad hoc che offre dai prodotti per la conservazione, alle teche e alle vetrine, fino ai cristalli speciali e agli impianti per garantire il giusto microclima anche  ad opere conservate in casa.

 “E’ una diversificazione che ci ha aiutato in questo periodo di blocco quasi totale dell’attività core, quella logistica - conclude Addari -  blocco che se si protrarrà ancora a lungo potrebbe avere effetti drammatici per molte aziende del settore meno strutturate della nostra”. 


Dello stesso parere Riccardo Fuochi, uno dei maggiori esperti a livello internazionale di logistica dell’arte e del luxury oggi presidente di Swiss Logistics Group con sede a Chiasso e di OLG International che opera in Svizzera, Italia e in Asia dalla sua sede di Hong Kong. 

“C’è una leggera ripresa e questa mostra di Van Gogh lo dimostra però è chiaro che la partecipazione del pubblico è estremamente limitata, e di conseguenza i risultati economici non consentono una copertura dei costi. Molte mostre sono rimandate al prossimo anno, per cui il settore della logistica dell’arte sta soffrendo in maniera abbastanza significativa. Possiamo certamente usufruire, come tutte le aziende di logistica, degli aiuti pensati dal Governo, ma se vogliamo confrontare le attività logistiche tradizionali, rispetto alla logistica delle opere d’arte, vediamo che i fatturati sono per questi operatori scesi in maniera drammatica, mentre la logistica tradizionale si è difesa. Il ministero dei Beni Culturali ha emanato un provvedimento a favore delle imprese che fanno logistica delle opere d’arte, riconoscendo la particolarità dell’attività e adesso siamo in attesa di interpretare il provvedimento per vedere chi degli operatori potrà accedervi”.


Sono 20 milioni di euro destinati alle aziende che hanno subito un calo di fatturato per la cancellazione, l’annullamento o il rinvio, a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, di almeno una mostra d’arte in Italia o all’estero in calendario nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 30 settembre 2020. A usufruirne saranno anche le imprese che erogano servizi di logistica e trasporto e di allestimento che abbiano una quota superiore al 50% del fatturato derivante da attività riguardanti mostre d’arte.


Anche Swiss Logistics Center ha diversificato la propria attività con servizi specializzati diversi dalla pura logistica. “Stiamo cercando di proporre una serie di servizi che spaziano in tutti i settori inerenti all’arte – spiega Fuochi - abbiamo un laboratorio di restauro e uno fotografico, un servizio di diagnostica con una analisi scientifica delle opere d’arte, un padiglione espositivo dove i clienti presentano opere di loro proprietà e dove promuoviamo attività di tipo culturale. Diciamo che il nostro intento è quello di lavorare per salvaguardare il nostro patrimonio culturale e per fare questo c’è bisogno anche di far crescere e qualificare le imprese del nostro settore”. Anche con questo scopo, oltre che quello di confrontarsi sull’emergenza Covid, a giugno, è nata in Assologistica Logistica Arte che vede già associate una ventina di imprese italiane.

 “Noi auspichiamo che si possa arrivare ad avere delle aziende certificate con un sistema simile a quello dell’AEO doganale, esteso anche al Ministero dei beni culturali - sottolinea Fuochi - e che quindi le aziende che danno garanzie di professionalità serietà e correttezza possano avere delle corsie preferenziali nell’ottenere le autorizzazioni all’esportazione, l’accettazione delle autocertificazioni, e in tutti quei processi che in questo momento ci vedono sempre col fiato sospeso. Portiamo delle  proposte ben precise sui tavoli dei  ministeri, vogliamo riconosciuta la nostra professionalità e superate le criticità legate a atteggiamenti estremamente burocratizzati”.


Ma Riccardo Fuochi, innamorato dell’arte italiana e dell’inestimabile patrimonio culturale del nostro Paese, non si accontenta di sconfiggere la burocrazia e lancia una proposta per far diventare davvero la cultura e i beni artistici il “nostro  petrolio” come si usa dire con una espressione oramai  fin troppo abusata. 

“Abbiamo delle potenzialità enormi, perché non pensare a delle Zone Culturali Speciali all’interno delle quali sono date delle agevolazioni e delle semplificazioni? Abbiamo già tutto, il territorio, i beni artistici, il paesaggio, la cucina italiana, si tratta solo di definire delle aree all’interno delle quali certe attività culturali, il recupero di beni  storici, vengano agevolati in una maniera semplice. Questo aiuterebbe a mettere in moto il turismo e l’economia senza la necessità di chissà quali investimenti pubblici. Il concetto che è alla base è analogo a quello di una Zona Economica Speciale. Perché non provarci?”

Fuochi la definisce un’utopia, ma si sa ogni grande impresa parte da un sogno.

Franco Tanel

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