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AGOSTO 2020 PAG. 22 - L’azione post-covid del Governo soddisfa il cluster marittimo







È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge n.104 contenente misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, che si inserisce nella manovra straordinaria promossa dal governo per contrastare gli effetti della pandemia da Covid-19 e rilanciare il Paese. Il provvedimento prevede una serie di misure che riguardano in modo diretto il settore dei trasporti.

“Un decreto importante e attento ai problemi del lavoro marittimo portuale anche se non li risolve tutti, considerando l’insufficienza della misura individuata per i marittimi per i quali continueremo a sostenere che vanno salvaguardati adeguatamente”. Questo il giudizio del segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo, che sottolinea “l’incremento delle risorse per la portualità già contenute all’articolo 199 del Dl Rilancio ed importanti interventi per il trasporto marittimo, pur ritenendo parzialmente accolte le nostre richieste di istituire una forma di ammortizzatore sociale per i marittimi che, invece, ricevono un primo seppur insufficiente sostegno al reddito”.

Positivo anche il giudizio di Confitarma che vede riconosciuto il ruolo del trasporto marittimo, un settore “che ha dimostrato, nonostante enormi difficoltà, di essere un’infrastruttura immateriale strategica ed imprescindibile al servizio del Paese”.

In particolare, “l’articolo 88 del Decreto recepisce quanto richiesto da Confitarma per dare un sostegno economico tangibile alle imprese armatoriali che operano con navi iscritte nei registri nazionali adibite ad attività di cabotaggio, anche crocieristico, bunkeraggio, nonché a deposito ed assistenza alle piattaforme petrolifere nazionali. Seppure limitata nel tempo, dal 1° agosto al 31 dicembre 2020, tale disposizione che estende l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali previsti dalla legge n.30 del 1998 alle navi iscritte nel primo registro è di portata storica per il comparto. Infatti da ormai un decennio tali unità non beneficiano di sgravi contributivi e le imprese che le operano stanno quindi soffrendo con particolare intensità la crisi attuale”.

Di particolare rilevanza anche quanto previsto dall’articolo 38 del decreto che su esplicita sollecitazione di Confitarma, “prevede la proroga di un anno – fino al 30 giugno 2021 – della deroga che consente l’impiego di guardie giurate a bordo delle navi italiane, in assenza dei corsi teorico-pratici, consentendo la protezione armata dei nostri equipaggi nelle aree a rischio pirateria”.
Relativamente alla nautica e alle concessioni demaniali è stato disposto un aumento, a decorrere dall’anno 2021 e fino al 2026, del canone minimo a 2.500 euro per qualunque tipologia concessoria ed è stata stabilita la definizione dei contenzioni pendenti per il pagamento dei canoni mediante corresponsione del 30% dell’importo, se in un’unica soluzione, del 60% in caso pagamento rateizzato.

Quanto al trasporto aereo, le risorse sono di 32 milioni per 10 mesi di cassa integrazione per i lavoratori Air Italy ed è prevista l’accelerazione della costituzione della NewCo Alitalia con predisposizione immediata del piano industriale da sottoporre alla Commissione Europea.
Per il settore del trasporto stradale, invece, sono previsti 400 milioni per il trasporto pubblico locale, 200 milioni per la messa in sicurezza di ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti, 67 milioni di euro per il rinnovo degli autobus utilizzati per i servizi turistici nonché per il rimborso delle rate e dei canoni di leasing relativi all’acquisto di autobus effettuati tra gennaio 2018 e febbraio 2020, 35 milioni di euro per l’erogazione di bonus taxi e NCC utilizzabili per i trasferimenti cittadini dalle categorie sociali svantaggiate con un ampliamento della platea dei fruitori a coloro che versano in stato di difficoltà, 30 milioni di euro di misure compensative per i minori ricavi in favore delle aziende di trasporto passeggeri con autobus non soggetti a obblighi di servizio pubblico e cinque milioni di euro per la deduzione di spese non documentate come misura di riduzione del reddito imponibile in favore dell’autotrasporto.

Prevista, e già istituita, l’Autorità per la Laguna di Venezia per la gestione del Mose e le attività di manutenzione e di trasferimento delle competenze dell’ex magistrato delle acque.
In aggiunta a quanto messo a disposizione del cluster dal decreto Agosto è arrivato anche il via libera dalla Conferenza Unificata al Decreto proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stanzia 906 milioni di euro da destinare a 23 opere proposte dalle Autorità di Sistema portuale e che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ritenuto meritevoli di finanziamento.

Una prima tranche di 794 milioni, a valere sulle risorse complessivamente già disponibili nel Fondo investimenti, verrà utilizzata per i primi 20 interventi strutturali ritenuti prioritari e immediatamente cantierabili, nonché rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale, di messa in sicurezza e completamento di opere già parzialmente finanziate.
La seconda parte, pari a 112 milioni di euro, sarà assegnata nel prossimo mese di settembre, a seguito del riparto del Fondo Investimenti 2020.

In particolare, alle Autorità portuali ricomprese nelle regioni settentrionali sono stati destinati finanziamenti per 308 milioni di euro circa: 200 milioni riguarderanno solo la Toscana con opere marittime e dragaggi della darsena Europa del porto di Livorno; 41 milioni per i porti liguri di Savona, Genova e La Spezia e 26 milioni per il porto di Venezia.
Alle Autorità portuali del centro Italia competono altri 244 milioni di euro: in particolare, nelle Marche 40 milioni sono destinati alla realizzazione di una nuova banchina e all’allungamento del bacino di carenaggio del porto di Ancona; nel Lazio 69 milioni di euro riguardano interventi di viabilità nel porto di Civitavecchia e ulteriori 30 milioni il nuovo porto commerciale di Fiumicino; in Campania 20 milioni sono destinati ad interventi di riqualificazione nell’area monumentale del porto di Napoli.

Infine alle Autorità portuali delle regioni del Sud Italia spetta un finanziamento di 354 milioni di euro, pari al 39% del totale: di questi 147 milioni riguarderanno solo la Puglia con riguardo ad interventi nei porti di Taranto, Bari e Barletta.
“Nella definizione delle risorse – ha spiegato il MIT – si è inoltre considerato il principio di riequilibrio territoriale in favore delle regioni del Mezzogiorno e delle regioni colpite dal sisma, per un volume complessivo di stanziamenti più che proporzionale alla popolazione residente.

G.G.
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