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SETTEMBRE 2019 PAG. 30 - P. Monti: enormi opportunità per la Sicilia Occidentale






“Stiamo costruendo un progetto credibile che faccia emergere le enormi potenzialità ancora inespresse dei nostri scali e convogli le necessarie risorse, che già sono arrivate come non era mai capitato. L’Authority sta dimostrando che anche in Sicilia si possono spendere bene i soldi pubblici, si possono recuperare finanziamenti europei con un dialogo costante e costruttivo con le istituzioni, con una fondamentale visione complessiva e, soprattutto, gettando il cuore oltre gli ostacoli e lasciando sempre che siano i fatti, e non le parole, a raccontare le nostre azioni”.

  A parlare è Pasqualino Monti, da due anni alla guida dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale. Se waterfront, catalizzatore di rinnovamento della città intera, costituisce una sorta di catalogo di buone pratiche per le politiche urbane, a Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, i quattro porti del Sistema della Sicilia occidentale, si lavora in questa direzione con oltre 40 cantieri aperti e una rivoluzione in atto che punta a rivalutare aree prima sterili e problematiche, incentivando progetti legati a capitali nazionali e internazionali. A Palermo il porto è una forma costitutiva del paesaggio urbano, dominato da uno dei landmark della città, Montepellegrino con il suo castello: eppure sulla linea di costa sembrava accumularsi tutta l’inerzia al cambiamento di una comunità urbana disillusa e sfiduciata. Poi sono arrivati due anni di lavoro senza soste da parte dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale: fatti concreti, investimenti strategici, 42 cantieri aperti, lavori avviati, molti anche conclusi, progettazione, gare. La riqualificazione nel porto di Palermo vuol dire nuove infrastrutture, una migliore razionalizzazione e un migliore sfruttamento degli spazi per dare un ordine, demolizioni del superfluo, dragaggi - del canale di accesso al porto e del bacino “Crispi 3” - per accogliere i nuovi colossi del mare mentre l’installazione di un “dolphin”, alla testata del Molo Vittorio Veneto creerà un prolungamento funzionale delle due banchine.

Sono in corso i lavori restyling della Stazione marittima, mentre le infrastrutture previste a servizio dei passeggeri sono il nuovo terminal RO-RO sul molo Piave e il nuovo terminal dedicato agli aliscafi per le isole (Eolie e Ustica). E non solo. La linea di costa, intessuta nella storia della città, mostra una pluralità di luoghi di grande valore paesaggistico, talvolta latente, con grandi potenzialità in termini di ‘rimagliatura’ tra i tessuti storici della città e il waterfront, da sperimentare con la costruzione di nuovi spazi pubblici, di socialità e di inclusione, di continuità e di riequilibrio tra funzioni urbane e poli infrastrutturali. Ecco allora il futuro terminal crociere sulla banchina Sammuzzo, uno dei “lati” del molo Trapezoidale che si prepara a diventare una sorta di “marina bay”. Nel frattempo è stato inaugurato, dopo la necessaria riqualificazione, il porticciolo di S. Erasmo con interventi a basso impatto, strutture leggere e verde. Diverse opere infrastrutturali sono state programmate, pianificate, progettate e finanziate con circa 400 milioni, fra cui il completamento del bacino da 150.000 TPL, che consentirà di incrementare la capacità produttiva del cantiere navale, per un rilancio del polo della cantieristica navale, destinato all’allungamento delle navi da crociera e al new building. Anche a Trapani l’AdSP ha avviato una lettura dei rapporti tra storia e trasformazione, perché e anche qui il racconto della città parte dal porto, luogo centrale da cui ripensare il futuro.

 E’ alta l’attenzione dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale anche su questo scalo, come testimoniano l’intenso lavoro già iniziato e gli investimenti già deliberati per la necessaria manutenzione, l’adeguamento dei fondali, i dragaggi e le infrastrutture ricettive necessarie a transitare da un concetto obsoleto di porto a quello di scalo moderno e accogliente. Si lavora alla riqualificazione dell’esistente Stazione Marittima, al progetto di un nuovo terminal crociere presso il molo a T, mentre il nuovo Fast Ferry Terminal è stato inaugurato lo scorso luglio, appena otto mesi dopo l’avvio dei lavori. Tanta attività pone le basi perché il porto più occidentale della Sicilia diventi uno scalo crocieristico complementare a Palermo, con l’ulteriore possibilità di specializzarsi in porto contenitori, disponendo di una vasta area alle spalle da destinare a tale funzione. Chiede spazio anche Porto Empedocle, dove la via della riqualificazione la indicano i dragaggi a -11,5, la demolizione di strutture fatiscenti e la costruzione di un piccolo terminal crociere. E anche il disegno di farne un porto verde dove rigenerare energie.

La realizzazione di un deposito costiero GNL, a servizio delle navi dual fuel, rappresenta una grande opportunità di sviluppo per Porto Empedocle sia per l’entità dell’investimento complessivo sia in termini di indotto.

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