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GIUGNO 2019 PAG. 6 - NEWS DAL MONDO


Diminuisce drasticamente la perdita totale di navi
L’anno scorso si è registrato il livello più basso di questo secolo di perdite totali di navi. È quanto emerge dal rapporto annuale “Safety and Shipping Review 2019” del gruppo Allianz che registra 46 sinistri di questa tipologia per navi della stazza lorda di oltre 100 tonnellate, con un calo record del -50% sul 2017 (-55% rispetto alla media decennale, pari a 104 unità). Cina meridionale, Indocina, Indonesia e Filippine rimangono le aree più a rischio, con un incidente su quattro, anche se si evidenzia un calo significativo rispetto ai 29 dell’anno precedente. Il Mediterraneo orientale e il Mar Nero (6 perdite) e le isole britanniche (4 perdite) sono al secondo e terzo posto. Le navi mercantili (15) hanno rappresentato un terzo delle perdite totali in tutto il mondo. La causa più frequente di questi sinistri continua ad essere l’affondamento, che ha riguardato oltre la metà (551 unità, pari al 53% del totale) delle 1.036 navi perse nell’ultimo decennio. Nel 2018 sono stati segnalati 30 casi di affondamento. Più contenuto (-1%) la flessione nel numero complessivo di incidenti marittimi (2.698). La causa principale dei sinistri sono i danni ai macchinari (1.079 nel 2018) e rappresentano più di un terzo degli oltre 26.000 incidenti dell’ultimo decennio, ovvero il doppio della seconda causa più importante che è la collisione. Seguono gli incendi. Carichi dichiarati in maniera errata, sbagliate indicazioni di etichettatura e di imballaggio di merci pericolose sono tra le cause principali di questa fattispecie di sinistro.

Piano finanziario giapponese per le infrastrututre in Bangladesh
Il Giappone si inserisce negli investimenti infrastrutturali del Sud Est asiatico spezzando il monopolio cinese sull’area consolidato con i progetti della BRI. Tokyo ha infatti deciso di finanziare con 132,6 miliardi di yen (1,2 miliardi di dollari) la realizzazione di infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie in Bangladesh. Una quota dei fondi, circa 360 milioni di dollari, sarà riservata alla costruzione di un porto multipurpose nell’area di Matarbari, progetto che prevede la costruzione di un container terminal e di un terminal multiusosu un’area complessiva di 108 ettari che include un canale di navigazione e un bacino di evoluzione. Secondo le previsioni, il porto diventerà operativo nel 2024 e avrà una capacità di traffico containerizzato pari a circa 700mila teu, pari a circa il 35% dell’attuale capacità di traffico portuale del Bangladesh. Altri interventi riguarderanno la realizzazione di linee ferroviarie ad alta velocità e una Zona Economica Speciale dedicata alle imprese giapponesi.

Egitto, terminal multipurpose a Damietta e nuove zone logistiche
Il governo egiziano ha annunciato la conclusione dei lavori per la realizzazione del terminal multipurpose nel porto di Damietta. L’infrastruttura è dotata di un pontile lungo 630 metri e profondo 17 metri, con una capacità di quasi 4 milioni di tonnellate merci l’anno. L’obiettivo dell’intervento è la riduzione dei tempi di attesa per le navi in rada e l’aumento dello spazio di movimentazione e stoccaggio a servizio delle grandi unità navali. Firmato, intanto, anche un memorandum d’intesa per la creazione di due nuove zone logistiche nell’area del Mar rosso per un’estensione complessiva di circa ettari. La prima sarà realizzata ad Hurghada, a servizio del sistema turistico, la seconda a Safagada, 33 miglia più a Sud. 

Società mista per il traffico ferro dell’Unione Euroasiatica
Le compagnie ferroviarie di Russia, Kazakistan e Bielorussia hanno costituito la società mista UTCL ERA (United Transport and Logistic Company Eurasian Rail Alliance) per rafforzare il traffico lungo la rete dell’Unione Euroasiatica. L’intesa prevede un patto azionario con una quota per ogni paese pari al 33,3% e la nomina di due membri nel consiglio di amministrazione. UTL è stata costituita nel 2018 con l’obiettivo di sviluppare i flussi merci e container tra i tre paesi. 

Cile, si discute sul corridoio logistico bi-ocenanico 
Partito in Cile il dialogo multilaterale per la creazione, a partire dal porto di Antofagasta, del corridoio bi-oceanico con il nordovest dell’Argentina, del Paraguay e del Brasile sudorientale. Nelle intenzioni del governo di Santiago il progetto permetterà allo scalo sul Pacifico di cogliere le opportunità nate dallo sviluppo dell’industria estrattiva argentina i cui prodotti, a partire dal litio, possono più facilmente essere esportati nei mercati di destinazione statunitensi e asiatici. Tra i progetti previsti anche il collegamento con la ferrovia bi-oceanica paraguaiana che collegherà le città di Carmelo Peralta, Pozo Hondo, Salta e Antofagasta. Interesse anche da parte brasiliana che potrebbe dirottare sul corridoio parti delle merci provenienti dai porti congestionati di Santos, Paranaguá e Rio Grande che sono sovraccarichi.

Nuovo collegamento ferroviario Baltico – Mar Nero
Containerships,  compagnia marittima e logistica finlandese del gruppo armatoriale francese CMA CGM, la società lituana di trasporto combinato Intermodal Container Service (ICS) e la LG Cargo, nuova filiale della lituana Lithuanian Railways che dallo scorso anno opera le attività ferroviarie per le merci del gruppo, hanno siglato un accordo per la realizzazione di un nuovo servizio ferroviario per il trasporto di container tra Lituania, Bielorussia e Ucraina, connettendo il Mar Baltico con il Mar Nero.

Ad ottobre terminati i lavori al terminal crociere di Amador
La Secretaría de Comunicación del Estado di Panama ha annunciato che i lavori di costruzione del Terminal Crociere di Amador registrano uno stato di avanzamento del 60%, stimando che la struttura sarà operativa a partire dal prossimo mese di ottobre. L’opera, per un costo di 165 milioni di dollari, è realizzata dal consorzio Cruceros del Pacífico, composto dalla cinese China Harbour Engineering Company (CHEC) e dalla lussemburghese Jan De Nul Panamá (JDN) e si candida al ruolo di “home port” sul versante Pacifico sia per il paese centroamericano sia come punto di partenza verso altre destinazioni del continente. Il progetto prevede aree verdi, parcheggi e tecnologie all’avanguardia per l’imbarco dei passeggeri e per la gestione dei bagagli e sarà in grado accogliere simultaneamente 2 meganavi e un flusso di circa 5 mila passeggeri.

In Svezia primo collegamento centro logistico – porto con veicoli autonomi
Il gruppo armatoriale DFDS e Volvo Trucks attiveranno il primo collegamento per il trasporto merci tra un centro logistico ed un porto realizzato con l’impiego di veicoli elettrici autonomi. La collaborazione prevede di utilizzare il vettore elettrico autonomo Vera sviluppato da Volvo Trucks realizzando un servizio continuo tra il centro logistico della DFDS a Goteborg e il container terminal gestito dall’olandese APM Terminals nello scalo della città svedese. I veicoli, con una velocità massima di 40 Km/h e progettati per operare su brevi ditanze e grossi volumi di carico, saranno monitorati da un’apposita torre di controllo. Il progetto è sostenuto dall’agenzia svedese per l’innovazione Vinnova, dalla Swedish Transport Administration e dalla Swedish Energy Agency.

BIMCO, frena la crescita del trasporto container
Nei primi tre mesi del 2019 il trend di crescita del trasporto container via mare (+0,5%, 191mila teu) è stato decisamente inferiore a quello dello scorso biennio quando era stato registrata una progressione rispettivamente del +6,6% ed una del +3,6%. Un elemento di criticità che emerge dall’ultima analisi di mercato sul settore realizzata da BIMCO e fa emergere un andamento in controtendenza rispetto alla crescita a due cifre che ha caratterizzato il priodo 1999-2007, con una media del +10,2%, e aumenti più contenuti, ma pur sempre sostenuti, tra il 2012 e il 2018, del +4,3%. L’analisi rileva che i volumi di trasporto marittimo containerizzato partiti dall’Estremo Oriente sono cresciuti solo del +0,5% (64.000 teu in più), aumento che è stato positivamente influenzato dai 273.000 teu in più diretti in Europa (+7,1%) e dai 84.500 teu in più diretti in Nord America (+2,0%). Continua inoltre il basso livelo dei noli con tariffe che hanno seguito lo stesso trend dello scorso anno mantenendosi costanti a gennaio e febbraio, periodo seguito da un calo nei mesi di marzo e aprile.  I volumi di trasporti marittimi containerizzati per il subcontinente indiano e il Medio Oriente sono invece calati del 10,1% (189.000 teu in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno) così come quelli dall’Estremo Oriente all’America Centrale e Meridionale, che hanno segnato una flessione del 9,9% (87.000 teu in meno).

UIRR, massimo stroico per l’intermodale europeo
Il traffico intermodale movimentato in 18 nazioni europee dai 39 associati della UIRR (International Union for Road-Rail Combined Transport) ha raggiunto il massimo storico di 8,6 milioni di Teu, con un incremento del +5,0% sull’anno precedente. Per l’associazione i risultati sono attribuibili in parte al consolidamento verificatosi nel settore e in parte alla crescita organica registrata dagli associati. Nel rapporto 2018-19 presentato dall’associazione si evidenzia che “il comparto del trasporto combinato europeo è nella migliore posizione per poter riempire di carichi i treni merci ecologici (elettrici) trasferendo alla ferrovia i carichi che attualmente vengono trasportati su camion sulle lunghe percorrenze”. “Tuttavia questo potenziale non sarà sfruttato senza una graduale modifica della direttiva europea sul trasporto combinato che dovrebbe fornire un quadro normativo europeo armonizzato e rafforzato per l’efficiente funzionamento di questo servizio di trasporto che è tipicamente transfrontaliero”.

Piano di potenziamento per il container terminal di Rijeka
Piano di potenziamento per il terminal container nel porto di Rijeka gestito dalla Adriatic Gate Container Terminal (AGCT), la joint venture che è partecipata al 51% da ICTSI e al 49% dalla croata Luka Rijeka. Il programma prevede interventi per un piano di dragaggio in due fasi, di cui la prima, già approvata, consentirà di approfondire i fondali a -15 metri, consentendo di accogliere portacontainer della lunghezza sino a 400 metri; la seconda fase prevede un ulteriore approfondimento a -16,5 metri. Prevista anche la dotazione di nuove gru super post-Panamax, con uno sbraccio in grado di operare almeno su 24 righe di container, di nuove gru a portale su gomma e di altri mezzi di piazzale. A ciò si aggiungono i lavori in corso, che saranno completati nell’ultimo trimestre di quest’anno, per il potenziamento del terminal ferroviario di AGCT per raggiungere una capacità annua pari a 360mila teu. Al termine degli interventi la capacità di traffico annua del terminal sarà pari a 600mila teu.
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