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GENNAIO 2019 PAG. 50 - Il nuovo piano regolatore Portuale di Brindisi



Quello di cui ha bisogno il porto di Brindisi in questo particolare periodo storico post-riforma, è di ripensare il proprio ruolo e le proprie strategie, esaltando le notevoli potenzialità ambientali, posizionali ed infrastrutturali tuttora sottoutilizzate e continuamente messe in discussione da scelte settoriali schizofreniche, operate ai vari livelli di governo del territorio che mai hanno “utilizzato” la contiguità tra porto e aeroporto, che rappresenta la vera enorme risorsa di Brindisi che guarda ad Est, alla via della seta etc.

Se, da un lato, il primo aspetto da considerare nella strategia di riqualificazione del porto è quello del recupero delle storiche funzioni portuali e urbane di alto livello e delle loro localizzazioni, dall’altro lato il secondo aspetto è quello del sistema infrastrutturale ed in particolare dell’inter-modalità, ultimo miglio ed accessibilità, rivedendo le “servitù militari”, le aree dismesse e le enormi potenzialità che derivano al porto di Brindisi dalla contiguità fisica con l’aeroporto. Il compito dei progetti, delle loro immagini e delle possibilità future in generale è quello di far progredire il dibattito sul ruolo del porto e del suo rapporto con la città e con l’aeroporto, arricchendo l’immaginario collettivo della comunità insediata, di immagini e prefigurazioni che esplorano con realismo il campo dei futuri possibili, sondando la capacità dei luoghi di accogliere i diversi progetti funzionali e i conseguenti ruoli urbani delle parti. Se è vero che non si può attendere che la rinascita della città di Brindisi derivi solo dal rilancio del suo porto, risulta però difficile pensare di poter avviare una strategia di riqualificazione e sviluppo sostenibile della città e del territorio salentino, privandosi di una così forte e storicamente riconosciuta potenzialità come quella portuale.

 Il tentativo che il Propeller vuole attuare, attraverso la proposta di partecipazione e co-pianificazione dell’ambito territoriale del Sistema Città-Porto, è quello di passare da una pianificazione per livelli amministrativi diversi (Piano Regolatore del Porto, PUG della città etc.) ad una pianificazione per ambiti circoscrivibili in rapporto a problemi e relazioni di natura orizzontale. Tale approccio strategico e partecipativo implica il focalizzarsi in modo selettivo su ambiti territoriali e progetti concreti invece che su vaghe  definizioni di obiettivi o di progetti spesso astratti e settoriali che hanno portato la città di Brindisi a perdere importanti finanziamenti europei. Le proposte del Propeller club Port of Brindisi, arricchito di schede progettuali, possono diventare lo strumento per rendere concrete e trasparenti le poste in gioco nella trasformazione del Porto, dell’Aeroporto e della città, arricchendo il contesto decisionale di immagini e proposte che possono interagire fin dall’inizio con i molteplici interessi in campo, senza indebite subordinazioni.

Da tale partecipazione e da una stretta collaborazione istituzionale tra la città ed il suo porto occorre partire per definire le linee guida del nuovo Piano Regolatore Portuale che disegni il ruolo del porto nel prossimo futuro. Al fine di far progredire il dibattito saranno proposte nei prossimi mesi dal Propeller club Port of Brindisi delle “immagini progettuali” di alcune prospettive per il futuro del PORTO

  • Allargamento Canale Pigonati, rettifica degli accosti di Sant’Apollinare ed utilizzo portuale delle banchine ex-idroscalo ed ex-aeroporto militare (ultimo miglio porto-aeroporto)
  • Salvaguardia foce di Fiume piccolo, scavi archeologici e valorizzazione del villaggio proto-storico di Punta della Terrare, riqualificazione del Capannone ex Montedison e della spiaggia di Sant’Apollinare.
  • Utilizzo del Castello Alfonsino e banchinamento dell’isola di Sant’Andrea, dragaggio Costa Morena est a -18 metri con contestuale valorizzazione e salvaguardia ambientale della foce di Fiume Grande.
  • Completamento della colmata di Capobianco con utilizzo portuale dei terreni retrostanti per dare concreta attuazione all’Accordo di Programma con la Marina Militare del 1999 ed ampliare la quarta base navale italiana, liberando e rigenerando il porto interno.
  • Ultimo miglio ferroviario, con collegamento diretto alla rete RFI Nazionale ed utilizzo logistico-portuale dei terreni ex Enel Nord.


Donato Caiulo
Presidente  Propeller Club Brindisi
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