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OTTOBRE 2018 PAG.46 - Rallenta la crescita dell’export italiano

Greggio ai massimi storici
Il traffico container aumenta del 4,2% - Ottime le performance di Napoli, Trieste, Salerno, Livorno, Genova


 E’ stato pubblicato lo scorso 8 ottobre, dal Centro Studi di Fedespedi, il 13° quadrimestrale di informazione economica “Fedespedi - Economic Outlook”, con i dati di scenario (macroeconomici, import, export) relativi al I semestre 2018 e degli approfondimenti sul cargo aereo, sui traffici su valichi alpini e rete autostradale e sulle tendenze in atto nello shipping internazionale.

Tra i dati più significativi la crescita ridotta delle esportazioni italiane nel I semestre del 2018 (+ 3,9% nei primi sei mesi del 2018, rispetto al trend del + 7,4% fatto registrare nell’intero anno 2017): è possibile, dunque, che proprio le esportazioni comincino a risentire delle tensioni prodotte dalla politica daziaria degli USA di Trump; secondo dati Istat, infatti, a luglio le esportazioni sono diminuite del 2,6% rispetto al mese di giugno, a causa soprattutto dei Paesi extra Ue (-5,5%) mentre verso i Paesi Ue i flussi sono rimasti pressoché stabili (-0,4%). L’import è invece aumentato del 2,4% - (Fonte: Istat).

Il continuo aumento del prezzo del greggio, ormai ai massimi storici degli ultimi 4 anni, ha prodotto immediate conseguenze sul prezzo della benzina e del gasolio per autotrazione: il prezzo medio settimanale alla pompa di quest’ultimo, ad esempio, è salito di circa il 10% nell’ultimo anno e mezzo (da 1,392 €/l della prima settimana del 2017, a 1,525 €/l della fine di settembre 2018) – (Fonte: MiSE). L’aumento è legato alla politica restrittiva dell’OPEC, portata avanti in accordo con la Russia, nonostante le sollecitazioni degli USA ad aumentare la produzione per calmierare i prezzi.

Si registra un significativo aumento del 4,2% del traffico container nei porti italiani (al netto dei porti di Gioia Tauro – in flessione del 14,3% - e di Cagliari – in flessione del 60,1% - nel periodo da gennaio a marzo, a conferma della grave crisi in cui versano i porti italiani di transhipment). Le migliori performance sono quelle di Trieste (+15,4%), Salerno (+5,9%), Livorno (+5,2%), Genova e Napoli (+4,7%) – (Fonte: Assoporti e Autorità di Sistema Portuale).

I primi sei mesi del 2018, inoltre, evidenziano una sostanziale stabilità (+0,5%) del cargo aereo rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017, ben lontana dalla crescita del 9% del 2017 sul 2016 (fonte: elaborazione su dati Assaeroporti). Bisognerà attendere i risultati del II semestre del 2018, per trarre indicazioni sui trend in atto, ma anche a livello internazionale, si assiste ad un certo ridimensionamento della crescita del cargo aereo. I motivi, secondo IATA (International Air Transport Association), sono da individuare nella fine del ciclo globale di ricostituzione degli stock di magazzino (che ha contribuito allo sviluppo del traffico aereo merci nel 2016 e 2017, dopo la crisi degli anni precedenti) e in una certa debolezza del commercio internazionale, anche se a “macchia di leopardo”, più in Europa e Asia, che Americhe (USA compreso) e Africa. Si prevede che l’espansione dell’e-commerce nei prossimi anni possa rappresentare il principale driver di sviluppo del cargo aereo, soprattutto nelle relazioni USA-Europa.

Per quanto riguarda il traffico su strada e ferrovia, nel I semestre 2018, si registra un aumento dell’8,1% del traffico di mezzi pesanti attraverso i principali valichi alpini italiani. La Svizzera (Gottardo, Bernardino, Sempione e Gran San Bernardo) e gli altri principali valichi italiani (Brennero, Monte Bianco e Fréjus) nel I semestre del 2018 (rispetto allo stesso periodo del 2017). L’aumento ha riguardato in particolare il Brennero (+12,9%), seguito dal Fréjus (+11,0%) e dal Monte Bianco (+3,6%). In flessione invece i passaggi attraverso la Svizzera (-2,3%). Per quanto riguarda più in particolare la Svizzera, il traffico merci, espresso in tonnellate, ha visto un aumento di quello stradale del 2,9%, rispetto al II semestre del 2017, mentre il traffico su rotaia ha visto una forte ripresa (+15,3%), dopo la flessione del II semestre del 2017, su cui ha pesato la lunga interruzione dovuta all’incidente a Rastatt in Germania (fonte: Alpinfo, Regione Piemonte).
Fedespedi (Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali) è l’unica associazione di categoria che rappresenta e tutela gli interessi di oltre il 90% delle imprese di spedizioni internazionali operanti in Italia. La sua missione è mettere competenze e professionalità al servizio di chi ogni giorno organizza il trasporto delle merci utilizzando tutte le modalità: stradale, ferroviaria, marittima, aerea o combinata.

Associazione con oltre 70 anni di storia (è stata costituita nel 1946), oggi Fedespedi è presente sul territorio nazionale con oltre trenta associazioni territoriali, aderisce a Confetra (Confederazione Generale italiana dei Trasporti e della Logistica), al CLECAT (Comité de Liaison Européen des Commissionaires et Auxiliaires de Transport du Marché Commun) – del quale è socio fondatore – a livello europeo, e alla FIATA (Fédération Internationale des Associations de Transitaires et Assimilés), a livello mondiale. Sono affiliate a Fedespedi: Anama (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree), Antep (Associazione Nazionale Terminalisti Portuali) e Fisi (Federazione Italiana Spedizionieri Industriali).
                                                                                                                             Francesco S. Salieri

 I dati macroeconomiciNei primi 2 trimestri del 2018, il Pil italiano è aumentato rispettivamente dell’1,4% e dell’1,1%, evidenziando una minore dinamicità dell’economia nazionale, dopo un buon 2017 (+1,5%).
Osservando le varie componenti del Pil del 1°TRIM 2018 (ultimi dati disponibili), si nota ancora una buona crescita dei consumi delle famiglie (+0,4% sul trimestre precedente), ma anche una flessione degli investimenti fissi del 2,4%. In effetti un certo rallentamento dell’attività produttiva
sembra essere in corso, come evidenziato dalla flessione dello 0,2% della produzione industriale di luglio rispetto a giugno.
Per l’intero periodo gennaio-luglio però, la produzione industriale italiana è aumentata del 2% sullo stesso periodo del 2017 (dati corretti per effetto di calendario).
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