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LUGLIO 2018 PAG 14 - Napoli e il porto, due realtà che non posso più ignorarsi

“Pensare al porto come il punto fondamentale di aggregazione per la città. A Napoli c’è da recuperare un vero e proprio gap culturale in termini di consapevolezza sul reale valore dell’economia del mare rispetto agli scali del Nord Europa. Mettendosi alle spalle la lunga stagione delle barriere divisorie e dell’indifferenza reciproca tra due realtà che non possono più fare a meno l’uno dell’altra”.
Salvatore Lauro ha in mente una strategia chiara. Da poco alla guida del Terminal crocieristico di Napoli vuole puntare tutto sull’occasione rappresentata dalla prossima apertura della stazione della metropolitana nell’area passeggeri dello scalo. Con quest’ultima, imperniata sulla monumentale Stazione Marittima, che deve rappresentare il terzo hub insieme alla ferrovia e all’aeroporto di un sistema integrato capace di fornite servizi efficienti e altamente tecnologizzati.

“I napoletani sono chiamati a rivoluzionare il loro rapporto con il mare – ribadisce - Non più solo vacanze e spiagge ma fonte di reddito e di sviluppo. In quest’ottica, un’occasione importante è rappresentata dalle ZES e dal positivo segnale arrivato in tempo reale dal Banco di Napoli che ha messo a disposizione sostanziosi finanziamenti per l’insediamento di questo innovativo strumento di crescita. Ci sono tutte le condizioni per fare del porto e delle sue attività il centro propulsivo dell’economia e dell’innovazione guardando alla nostra più importante ricchezza che sono i giovani”.
Alla guida dell’azienda di trasporto marittimo fondata dal padre Agostino nel 1944 a partire dagli anni ottanta l’ex senatore ha già introdotto all’inizio dell’anno il terzo passaggio generazionale che vedrà protagoniste la figlia Maria Celeste Lauro. Al culmine di una diversificazione delle attività che vede il gruppo guidato dalla capofila Lauro.it impegnato, oltre che nei collegamenti marittimi, in settori chiave come progettazione, meccanica, ambiente e turismo. Impegni declinati nel nome di una continua ricerca sull’innovazione dei servizi. Come nel caso del recente refitting strutturale della Celestina 4.0 che vale, secondo la certificazione del Rina, un ringiovanimento dell’età della nave pari a 20 anni. 

“Il mondo cambia e bisogna adeguarsi al ritmo dell’innovazione. Nel Golfo di Napoli così opereremo con il primo battello monocarena improntato ai nuovi paradigmi tecnologici del 4.0: zero emissioni, zero rumore, più sicurezza, più efficienza operativa. Il tutto frutto di un notevole sforzo sinergico compiuto dai nostri cantieri in collaborazione con MTU per la parte propulsiva e Total per lo studio degli oli lubrificanti. Un’unità che sarà impiegata nei collegamento con Ischia, non a caso l’Isola Verde, che anticipa le previsione di legge sull’uso dei carburanti con basso tenore di zolfo previsti per il 2020. E introduce una tecnologia ‘control room’ che permetterà, sul modello della F1, di poter monitore e rimodulare le mappature dei motori da remoto”.
Un gusto per la ricerca già chiaro nelle novità rappresentate dal catamarano Nettuno, prima unità del genere a sfruttare il collegamento li-fi, basato sulla trasmissione di contenuti ai passeggeri tramite la luce messa da lampade a led, dalla collaborazione con Rolls Royce per la progettazione di un traghetto a gas (“in attesa della costruzione del deposito costiero necessario per il rifornimento”) e, ben cinque anni fa, dal lancio della prima applicazione dedicata ai servizi di collegamento marittimo (Alilauro Ship App).

“A breve sarà pronto anche un nostro hub ricavato dalla ristrutturazione della palazzina ex Caremar nell’area del Beverello. Un punto di riferimento per i nostri clienti in cui concentreremo biglietterie, sale d’attesa, bar, punto ristoro e, soprattutto, un punto informazioni all’avanguardia per garantire ai viaggiatori la miglior esperienza di viaggio fin dall’inizio. L’obiettivo è di riuscire a mettere a punto un’infrastruttura del genere anche a Mergellina che consideriamo un punto strategico per lo sviluppo di attività turistiche e di servizi di taxi del mare”. 

Quali sono, invece, le priorità per il lungo termine?
“Senza dubbio l’ambiente e la sostenibilità del territorio che possono essere perseguite sfruttando al meglio le nuove tecnologie dell’informazione. Capri, ad esempio, subisce afflussi notevoli di visitatori solo nel periodo estivo con conseguenze in termini di congestione e sicurezza. Attraverso un monitoraggio delle presenze sarebbe molto più semplice porre dei limiti allo sfruttamento intensivo delle risorse dell’isola favorendo con un sistema di prenotazione automatiche la destagionalizzazione dell’offerta turistica. Una soluzione sostenibile, razionale e in linea con i principi di un sano marketing territoriale. Anche in questo Lauro può dire la sua con una serie di iniziative incentrate sulla valorizzazione del territorio. 
Con l’applicazione Ischia 4.0 e il consorzio Co.Tu.Mar. abbiamo puntato a creare una piattaforma per far conoscere i servizi di eccellenza dell’isola. Un progetto aperto che mette insieme una quarantina di operatori nell’ottica della qualità e della promozione e risulta ottimo anche per le piccole realtà che vogliono imporsi su questo terreno”. 

In che modo favorire lo sviluppo del metrò del mare?
“Lo sfruttamento della mobilità via mare è necessaria per decongestionare le strade e preservare l’ambiente. Quando il progetto partì forse era troppo in anticipo sui tempi, è stato necessario rimodulare l’offerta rendendola più remunerativa per le compagnie. Ad ogni modo, la modalità marittima subisce una sorta di concorrenza scorretta viste le sovvenzione di cui godono ferrovie e autobus. Si dovrebbero equiparare le condizioni di partenza”.  
Giovanni Grande
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