Header Ads

GEN 2018 PAG 38 - Le speranze perdute di una “riforma” necessaria



La legge 84/94 aveva dato una vera svolta alla profonda crisi dei traffici che fino agli anni ‘80 si registrava nei porti italiani. Aver dotato ciascuna realtà di veri poteri di promozione e infrastrutturazione con regole certe in materia di gestione delle concessioni, aveva realmente dato impulso all’incremento dell’import ed export dalle banchine italiane con sostanziali introiti per lo Stato. La legge però, dopo 20 anni, necessitava di un completamento oltre che di adeguamenti frutto dell’esperienza già fatta. Interventi che la nuova riforma ha solo annunciato per esempio in materia di snellimento delle procedure amministrative soprattutto quando queste dipendono da altre Amministrazioni (troppe) presenti nella regolazione delle attività.
La “nuova” Riforma , nonostante le buone intenzioni non ha dato soluzione alle difficoltà emerse nei primi anni di gestione della “vecchia”. Questa situazione in aggiunta alla lontananza dei mercati ha oltremodo penalizzato i porti del Sud. L’ultimo esempio è la vicenda delle “ZES” e delle “ZLS” con le polemiche che ne sono seguite e che sicuramente renderanno inutili  le pur buone intenzioni del Governo. Come già  accaduto per le norme di accelerazione dei dragaggi , dei piani regolatori, che da ottime intenzioni del Governo si sono tramutate in speranze vanificate dalla mancata riforma della burocrazia, quella vera, che per esigenze di “cortile” vanifica ogni buona intenzione del Governo e a volte dello stesso Parlamento. La vera riforma necessaria per i porti, e non solo, è quella della burocrazia! Ma una riforma efficace presuppone necessariamente la rivisitazione del Titolo V.

Michele Conte
Propeller Club Taras

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.