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APRILE 2020 PAG. 10 - Grandi Yacht e navigazioni polari







Per i grandi yacht in charter, che navigano cioè in uso commerciale, il Polar Code si è rivelata senz’altro una delle più impegnative normative internazionali entrate in vigore negli ultimi anni. Al pari del mercato crocieristico, anche il charter dei grandi yacht ha visto in questi anni una forte espansione nelle acque artiche ed antartiche. In considerazione del fatto che tutti i Codici previsti dalle Amministrazioni di Bandiera per gli yacht in navigazione commerciale, assimilano in buona parte i requisiti normativi alla SOLAS ed alle connesse Convenzioni Internazionali, anche per i charter yachts, il Polar Code è diventato un must. Particolarmente per quelle unità di grandi dimensioni che si propongono sul mercato del charter con caratteristiche di navigazione di tipo “expedition” o “explorer”. Sul piano tecnico, la compliance al Polar Code è una certificazione molto “challenching” che sta assumendo anche connotazione commerciale nell’offerta internazionale del charter dei grandi yacht. Gli elementi cruciali del nuovo Codice sono sicurezza nella progettazione, costruzione e manutenzione, inquinamento, prevenzione, gestione, addestramento e formazione del personale di bordo delle navi. Non è dunque a caso che negli ultimi Saloni internazionali dei grandi yacht, le più grandi unità si fregiano del simbolo della più alta Classificazione che ricomprende anche la conformità al Polar Code.

L’ammiraglia dell’ultimo Salone di Montecarlo, MYS 2019, era TIS megayacht di 111 metri costruita dal cantiere tedesco Lurssen. Si sviluppa su cinque ponti e dispone di 20 cabine per un equipaggio composto da 38 persone, otto cabine per 16 ospiti. Mostra interni lussuosissimi ma è al tempo stesso progettata per navigare in qualsiasi mare del mondo, anche tra i ghiacci. Vanta la più alta classificazione del Lloyd’s Register con la notazione di classe di compliance al Polar Code : LR - 100A1-SSC-LMC-UMC- ICE CLASS 1D

 Il segmento di mercato degli Explorer Yacht 
Gli Explorer Yacht non sono propriamente considerati una nuova tendenza del mercato dei grandi yacht, ma piuttosto un segmento che nelle sue evoluzioni progettuali riesce ormai da oltre un decennio a rappresentare l’innovazione dei cantieri nautici. Fino agli anni 90 la flotta globale complessiva comprendeva circa 160 Explorer Yacht, l’80% dei quali era frutto di riconversione da naviglio commerciale o militare. Il design esterno rimaneva quello originale tipico di una nave commerciale e il lavoro di trasformazione riguardava il design e gli allestimenti interni. L’ultimo quindicennio può invece essere considerato il periodo di un autentico boom sul mercato, che in questi anni ha visto quasi triplicare la flotta degli Explorer Yacht.

 La flotta attuale degli Explorer Yacht è di 470 unità, per una lunghezza media di oltre 39 metri, con quella che può essere considerata l’icona di sempre di questo tipo di yacht, Octopus, che misura 126 m di lunghezza. Octopus è stato costruito in Germania, nel 2003. Può ospitare 2 elicotteri nello stesso tempo e possiede un hangar per ospitarli in caso di navigazione con il maltempo. È stato progettato con un bacino al proprio interno in grado di ospitare un piccolo sommergibile di 20 metri. La storia insegna che Paul Allen, armature di Octopus e uno dei fondatori della Microsoft, impiegò questo yacht per la ricerca di una nave giapponese, affondata nella seconda guerra mondiale. La Musashi fu in effetti finalmente ritrovata da Paul Allen nei mari del Pacifico nel 2015.

 Il 2007 ha visto il lancio del “Vitruvius Concept” da parte del cantiere italiano Perini Navi. La prima costruzione della serie, un motor yacht di 50 metri, fece scalpore in quanto realizzata da Perini Navi, leader mondiale della vela. La consegna era prevista per la primavera 2010. La firma di tre contratti in sequenza sancì il successo dell’operazione. Il 50 metri Exuma, seguito dal 55 metri Galileo G e infine un 73 metri, il meraviglioso Grace E , yacht pluripremiato da tutte le giurie internazionali. Nota di curiosità: il progettista Briand, che ideò questa linea, attribuì alla serie di motoryacht il nome Vitruvius in omaggio a colui che considerava il padre dell’architettura, il romano Marco Pollione Vitruvio, che sosteneva l’inscindibilità delle qualità fondamentali di un progetto: funzionalità e bellezza.
Più recentemente Sanlorenzo 460Exp premiato nel 2018 a livello internazionale come miglior Explorer Yacht, superyacht di 460 tonnellate di stazza lorda per circa 42 metri di lunghezza, è ispirato alle grandi navi da esplorazione ed è capace di raggiungere mete lontane nel massimo della sicurezza e del comfort e con una elevata autonomia di navigazione.  

Una normativa per gli Explorer Yacht “Polar Code phase II”



L’ultima sessione dello Ship Design Sub-Committee di IMO (IMO SDC 7) ha discusso e deliberato, tra le altre cose, l’obbligo di adozione di requisiti specifici applicabili a tutti gli yacht, in navigazione privata nelle acque polari, aventi stazza GT oltre le 300 Tons. Si tratta di fatto di un’estensione a tali yacht in navigazione privata, di buona parte del Polar Code che come visto è già applicabile a tutti gli yacht in charter. Le nuove linee guida, che dettano tali requisiti più “leggeri” ma comunque ispirati al Polar Code, potrebbero essere recepite da IMO già nel corso del 2020, subordinati all’accettazione definitiva da parte del Maritime Safety Committee. Nello Working Group dedicato alla preparazione delle Linee Guida applicabili, dove ha ovviamente lavorato SYBAss coinvolgendo i propri cantieri associati, è stata molto attiva anche l’Amministrazione Italiana, con il VI Comando della Guardia Costiera. Non a caso, in quanto come si è visto, la cantieristica italiana in tema di Explorer Yachts occupa oggi una posizione di rilevo in ambito globale.

Lorenzo Pollicardo
Technical & Environmental Director di SYBAss,
 Superyacht Builders Association
consulente della CNA Nazionale Produzione Nautica
 e della Sezione Yacht di Federagenti 


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