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FEBBRAIO 2023 PAG. 32 - Luci ed ombre nel 2023 per il porto di Venezia

 



Il Porto di Venezia inizia il 2023 tra nuove opportunità e storici nodi ancora irrisolti sui quali continua a pesare l’incertezza delle decisioni politiche e la vaghezza dei tempi amministrativi. Un quadro che allarma gli operatori portuali, da tempo estremamente critici soprattutto verso l’indeterminatezza che questa situazione genera, più ancora che per le scelte che saranno fatte e che naturalmente impatteranno sull’operatività del Porto e quindi sul loro lavoro. 

A cercare di risolvere un quadro oggettivamente complesso opera il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio che dallo scorso luglio è anche Commissario per il recupero ambientale e produttivo dell’area Montesyndial e con un altro decreto anche Commissario straordinario per le Crociere a Venezia, e con il quale abbiamo fatto il punto della situazione.

Presidente Di Blasio, è indubbio che Venezia è una città particolare e il suo porto si trova in una situazione unica, quali sono le opportunità e i limiti con i quali si confronta?

È così, il Porto di Venezia è, con il Mose, già nei fatti un Porto Regolato. Dobbiamo partire da qui e mi sto battendo perché sia riconosciuto un regime giuridico speciale per questo porto, che tenga conto dei maggiori costi per gli operatori, pensiamo alle soste fuori laguna o alle ritardate partenze delle navi a Mose chiuso per esempio. La competitività del porto è legata anche alla ottimizzazione dell’utilizzo minimo del Mose ma anche a sistemi che possano accompagnare eventuali costi aggiuntivi.

È necessaria la nomina del Presidente della Nuova Autorità per la Laguna istituita nel 2020 ma che ancora oggi non è operativa.  Doveva esserlo in sei mesi ma anche in questo caso, come in altri il tempo passa senza fatti concreti…

La Governance della nuova Autorità per la Laguna è un elemento importante perché all’interno delle competenze di questa Autorità c’è appunto la gestione del Mose e   confluirà anche la predisposizione del nuovo Piano Morfologico, uno strumento fondamentale per poter realizzare le opere necessarie. La nomina del presidente non è stata fatta ma pare davvero prossima. Il Piano Morfologico ha avuto di fatto uno stop da un articolato parere della Commissione Nazionale Via Vas e quello ha creato un problema che è stato risolto però limitatamente alle opere commissariali; alcune opere che faccio come Commissario per le Crociere (gli approdi provvisori ndr) e altre opere che il Provveditorato fa in prossimità del Mose, possono comunque essere realizzate e deve essere garantita la coerenza con la Legge Speciale per Venezia.

Prima di parlare delle opportunità, che per fortuna ci sono, e dei fondi del PNRR assegnati a molte opere previste o in via di realizzazione, tocchiamo un altro punto dolente, il Protocollo Fanghi, che proprio nei giorni scorsi ha visto slittare la data ultima di approvazione al prossimo giugno. 

Gli operatori sono furibondi, e hanno tutte le ragioni: è veramente inammissibile questa situazione, e che il territorio che esporta di più in Italia abbia questi vincoli, che trovano nell’incapacità di lavorare in modo manageriale il maggiore ostacolo è intollerabile. Voglio sperare che sia solo questo, perché poi ci vedo anche una incrostazione di ideologia che vede nel nostro Porto un elemento non sostenibile. Il Protocollo Fanghi, in questi ultimi sei mesi ha superato i passaggi fondamentali, l’accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’Ambiente su un testo che è andato al Consiglio di Stato e adesso sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. E questo ci consentirebbe, con tempi forse un po’ più lunghi ma con certezze più solide, di dare maggiore circolarità all’interno della laguna, perché le barene vitali per la laguna stessa sono alimentate dai fanghi buoni che vengono dragati dall’Autorità Portuale. Intanto continuiamo a fare la manutenzione ordinaria. Stiamo per firmare un accordo quadro sugli escavi di 15 milioni di euro, quindi l’attività ordinaria la stiamo facendo, ma ovviamente non basta.

Veniamo alle opportunità offerte dal PNRR che assicura parecchi fondi al Porto di Venezia.

Per quanto riguarda il PNRR/Fondo Complementare, noi abbiamo nel complesso 172 milione di euro, ai quali si sono aggiunti ora questi circa 16 milioni del Ministero dell’Agricoltura. Abbiamo colto l’opportunità di migliorare l’accessibilità proprio di quelle infrastrutture che hanno una grande capacità di import, stoccaggio ed export delle rinfuse agricole, sia per consumo umano che animale. Si tratta di un settore in cui noi abbiamo una grande interazione, assieme alle rinfuse siderurgiche, con l’Ucraina, che è uno dei nostri mercati storici di riferimento, motivo per cui il Ministro Urso ha inserito il Porto di Venezia tra quelli principali per gestire a livello logistico e portuale le relazioni con l’Ucraina già adesso e in futuro quando la guerra cesserà.   Questo è il motivo per cui abbiamo candidato al finanziamento PNRR il progetto di sistemazione stradale e ferroviaria di Via dell’Elettricità con il raddoppio del binario già esistente e la realizzazione del  nuovo ponte ferroviario sul Canale Ovest - che era un’opera già in parte finanziata - e che migliora l’accessibilità al Porto in generale e ai terminal rinfusieri in particolare, con una fluidificazione del traffico e con l’eliminazione di una parte delle interferenze esistenti con il traffico veicolare stradale. 

Quali sono invece le opere che già beneficiavano del PNRR?

Si tratta del ripristino dei marginamenti della cassa di colmata B e del ripristino del marginamento ambientale della sponda nord del canale sud, che beneficiano di 27, 5 milioni di euro. Per la sponda nord canale sud i lavori sono in fase di avvio, già aggiudicati, mentre il ripristino delle casse di colmata, lungo il canale Malamocco –Marghera i lavori sono in fase di aggiudicazione. Molto importante sono anche i progetti di elettrificazione delle banchine della stazione marittima di Venezia e di quelle di Marghera, che beneficiano in tutto di circa 90 milioni. Qui stiamo facendo un’attività di ascolto del mercato, perché è un progetto che intanto finanzia la sola infrastruttura, ma non dà alcuna indicazione sui modelli di gestione e di business, perché c’è anche la distribuzione dell’energia. Stiamo ascoltando il mercato anche per valutare possibilità di stimolo in tal senso.

E poi c’è il progetto del terminal container Montesyndial, per il quale lei è stato nominato Commissario…

E’ un progetto che, per quanto riguarda il PNRR, ha una dotazione finanziaria di 32 ,7 milioni di euro ma complessivamente vale molto di più, perché ha una stratificazione di fondi, tra Accordi di Programma, Fondi dell’Autorità Portuale, e appunto PNRR, di circa 90 milioni in tutto. Il progetto è stato ritenuto strategico dal Governo e da accelerare, tanto che nella seconda parte del 2022 io sono stato identificato come Commissario Straordinario di Governo per l’Area Montesyndial. È una piattaforma che l’Autorità Portuale acquistò anni fa, e che doveva rappresentare l’affermazione piena dell’intermodalità andando ad accogliere il traffico container da trasferire con un collegamento ferroviario alla rete nazionale. Purtroppo questa infrastruttura è stata a lungo ferma. Grazie ai poteri commissariali, ci siamo attivati nell’aggiornamento della VIA, poi si dovrà passare al Cipess, in ogni caso la prima parte di lavori saranno di bonifica, poi ci sarà una parte di arretramento della banchina e poi naturalmente un dialogo con i concessionari per questa nuova destinazione.

Infine tutto il Porto potrà godere dei vantaggi della ZLS la Zona Logistica Semplificata, quando finalmente diventerà operativa, come ci sia aspetta a breve.

Non solo il Porto di Venezia, anche quello di Chioggia e una importante area del Rodigino: è certamente una grandissima opportunità perché si possono fare finanziamenti che sono remunerati attraverso lo strumento del credito d’imposta, per cui sia chi è già presente sia chi vorrà insediarsi potrà avere questa tipologia di incentivo unitamente ad una velocizzazione dell’ottenimento delle pratiche amministrative. Questo aiuterà non solo Montesyndial ma tutti i concessionari e tutte le imprese insediate all’interno del Porto. Ricordo inoltre che sulla ZLS convergeranno anche finanziamenti della Regione perché il principio è quello di concentrare le risorse allo sviluppo delle aree serventi al Porto.

Franco Tanel

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