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FEBBRAIO 2023 PAG. 16 - Confetra, dal PNRR spinta al rinnovamento delle imprese

 



Parto da una valutazione di carattere congiunturale. Per il 2023 è previsto un rallentamento dell’economia globale e l’area Euro sarà quella maggiormente interessata. Anche per il nostro Paese è prevista una crescita molto limitata, con un forte rallentamento da fine 2022 a primo semestre 2023. Le imprese dovranno fare i conti anche con il forte rialzo dei tassi d’interesse nonché con il calo dei consumi dovuto all’elevata inflazione. Per quanto riguarda il nostro settore sono probabili sensibili contrazioni soprattutto nel primo trimestre 2023, a causa del rallentamento dell’economia globale, della domanda interna e della persistenza dei prezzi elevati dell’energia. Oltre ai suddetti fattori ciò che potrebbe incidere negativamente sono quelli logistici, che si sono manifestati in particolare sulle rotte con la Cina, dove il Covid ha causato un forte rallentamento degli sbarchi e degli imbarchi nei porti principali, dovuti alle carenze di manodopera impiegata nelle operazioni logistiche e nella trasformazione industriale.

Questo trend si avvertiva già nell’autunno scorso e anche in forza di queste previsioni abbiamo incontrato il presidente Meloni. Abbiamo innanzitutto sottolineato la necessità di un robusto intervento sul cuneo fiscale e contributivo, che vada a vantaggio non solo dei lavoratori ma anche delle imprese. Abbiamo inoltre evidenziato al Presidente le altre priorità per il mondo della logistica, quali in particolare la necessità di semplificazioni normative a saldo zero, l’attuazione dello Sportello Unico Doganale e la piena entrata in funzione delle ZES (Zone Economiche Speciali) e delle ZLS (Zone Logistiche Semplificate), che potrebbero rilanciare l’efficienza e la competitività dei nodi del sistema logistico nazionale. Abbiamo inoltre avanzato una serie di richieste su alcuni temi fondamentali: dall’autotrasporto al trasporto marittimo, dal cargo aereo a quello ferroviario, dal PNRR alle politiche del lavoro. 

Un altro tema sul quale abbiamo spesso posto l’attenzione, e che auspichiamo possa entrare nell’agenda del nuovo Governo, è quello dell’importanza della formazione professionale per la logistica, un settore labour intensive per definizione, che ad ogni livello incontra difficoltà a trovare figure adeguate per le proprie necessità. Oggi è molto complicato far arrivare a un giovane informazioni corrette su che tipo di lavoro sia, ad esempio, quello dello spedizioniere internazionale; un grande aiuto in tal senso potrebbe arrivare dalle Scuole professionali, dagli Istituti Tecnici e dagli Istituti Tecnici Superiori che all’ultimo anno dovrebbero prevedere percorsi specifici per giungere al conseguimento della patente C e della CQC per incentivare i giovani all’approccio del mestiere di autotrasportatore.

Il nuovo Governo ha già avviato una serie di tavoli ai quali siamo stati chiamati a partecipare (tra cui sicurezza sul lavoro, autotrasporto e internazionalizzazione delle imprese) e dai quali auspichiamo possano venire fuori risposte fattive e concrete per il nostro settore. 

A proposito di infrastrutture sottolineo che abbiamo già avuto modo di far presente al Governo, insediatosi 4 mesi fa, da una parte le ingenti risorse che il PNRR (e il PNC) ha assegnato al MIT, pari a 62 miliardi di euro soprattutto per opere pubbliche infrastrutturali, sostenibilità, rinnovo delle flotte (bus, treni, navi), servizi tecnologici (ERTMS), se ben impiegate porteranno senz’altro a un profondo cambiamento dell’offerta di trasporto in tutto il Paese; dall’altra, purtroppo, le risorse riservate al settore della logistica, e in particolare alle imprese che ne fanno parte, rappresentano una minima parte dello stanziamento: solamente 250 milioni sono destinati agli incentivi tecnologici e digitali, dei quali 175 direttamente alle imprese logistiche.

Crediamo comunque che il PNRR debba rappresentare non solo un programma di sviluppo che porterà a una trasformazione economica e sociale ma anche un’occasione per accelerare i processi di semplificazione e il superamento delle debolezze strutturali del Paese. Non più quindi solo misure “verticali” come ferro-bonus e mare-bonus, ma anche finanziamenti per investimenti di rinnovo del parco mezzi e misure volte ad accompagnare la crescita dimensionale e competitiva della logistica nazionale, a prescindere da modalità di trasporto e vettori utilizzati.

Concludo con una riflessione. Il settore della logistica, nel quale convivono imprese che hanno investito in sistemi altamente automatizzati e digitalizzati e imprese che lavorano in maniera molto tradizionale, dovrà rispondere necessariamente unendo capacità di adattamento e innovazione per riuscire almeno a mantenere livelli di crescita e produttività accettabili.

Carlo De Ruvo

Presidente Confetra

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