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OTTOBRE 2022 PAG. 48 - La Banca Mondiale a sostegno della Repubblica Dominicana

 



Il Consiglio d’Amministrazione della Banca Mondiale ha approvato il Country Partnership Framework (CPF) 2022-2026 per la Repubblica Dominicana, con l’obiettivo di sostenere importanti riforme logistiche e commerciali nel Paese. La Repubblica Dominicana necessita di una serie di finanziamenti per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi, l’accesso diffuso ai servizi pubblici di qualità, sviluppare ulteriormente lo shipping con nuovi posti di lavoro nella cantieristica navale e un decisivo rafforzamento delle politiche economiche e logistiche per combattere i cambiamenti climatici. Tra le priorità evidenziate ritroviamo anche una serie di miglioramenti per le infrastrutture turistiche legate al mare, l’ottimizzazione dei servizi turistici che intendono far conoscere e ammirare le risorse naturali dominicane, un miglioramento delle attività legate alla blue economy dell’Isola, una nuova e sostenibile gestione delle risorse idriche, un rafforzamento delle capacità finanziarie per sostenere le nuove infrastrutture per i servizi idrici e migliorare l’intervento tempestivo delle istituzioni in caso di calamità climatiche o legate al mare. Un ecosistema importante per le future prospettive economiche della regione e per il continente americano, che attira importanti finanziamenti internazionali per la crescita logistica e commerciale dell’Isola. D’altronde, la International Finance Corporation (IFC) e la Multilateral Investment Guarantee Agency (MIGA) stanno contribuendo a creare un clima economico favorevole allo sviluppo di progetti pubblico-privati (PPP) dedicati alla logistica, al turismo e alla cantieristica navale, con la creazione di una serie di infrastrutture orientate all’export e al traffico merci, un’attenzione scrupolosa alla crescita della competitività e della sostenibilità dei processi produttivi  e delle infrastrutture del settore privato. 

I finanziamenti e i progetti legati alla blu economy mirano anche a sviluppare nuove rotte commerciali verso i paesi dall’economia emergente, implementare ulteriormente la ricerca in agricoltura innovativa e sostenibile e scrutare le innovative opportunità per lo sfruttamento dell’energia rinnovabile e marina. Un paese che necessità di rafforzare il commercio internazionale, considerando che le importazioni provengono soprattutto da Stati Uniti, Venezuela, Messico e Giappone e riguardano macchinari, petrolio e suoi prodotti derivati. La maggior parte delle esportazioni, invece, sono dirette negli Stati Uniti d’America. Il principale porto è quello della capitale Santo Domingo, attraverso il quale passa tutto il movimento commerciale con l’estero, mentre il principale aeroporto internazionale è il Las Américas. Altri aeroporti di pari importanza si trovano a Puerto Plata, la Romana e Punta Cana al servizio del crescente movimento turistico. Infatti, il turismo è molto concentrato in queste zone di mare e costituisce una fonte importante dell’economia nazionale. Santo Domingo è impegnata anche nell’elaborazione e nella fornitura di una nuova prospettiva energetica per il centro America. La Repubblica Dominicana ha, infatti, lanciato un progetto di produzione di energia rinnovabile nella provincia di Monte Plata, nella parte centro orientale dell’isola, attraverso la costruzione di una grande e tecnologica centrale solare, la più grande dei Caraibi, con l’obiettivo di rinunciare gradualmente ai combustibili fossili e ridurre quindi la quantità di emissioni di Co2 in tutta la regione. 

Un progetto che, secondo il governo di Santo Domingo, avrà effetti importanti sull’ambiente e sull’occupazione, influenzando positivamente anche il flusso turistico, richiamato dalla realizzazione di un centro espositivo dedicato all’ecosistema sostenibile e innovativo dell’isola. Grazie al fattore climatico, la produzione di energia elettrica stimata è sufficiente a soddisfare la domanda energetica di circa cinquanta mila famiglie che beneficeranno anche della creazione di centinaia di posti di lavoro nella centrale, senza sottovalutare le ulteriori prospettive occupazionali nelle aziende di servizi e di fornitura. Un percorso che contribuisce alla crescita positiva della progettualità politico – economica in corso nel Paese e che include la riduzione delle perdite di elettricità a causa di disservizi e guasti alle infrastrutture e l’avvio di un programma di riforme delle tariffe elettriche finalizzate a proteggere e tutelare l’ambiente e le famiglie economicamente disagiate.


Domenico Letizia

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