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NOVEMBRE 2022 PAG. 18 - Temi punto di riferimento per l’ecosistema industriale ZES

 



“Con la creazione dell’impianto nell’Interporto di Campano di Nola, che sarà dotato di un terminale ferroviario dedicato ci predisponiamo a diventare punto di riferimento per l’ecosistema industriale delle ZES, dove la precondizione per il successo sarà proprio lo sviluppo dei sistemi intermodali. Il nostro nuovo impianto sarà inoltre completamente ecosostenibile, progettato, unitamente ai tecnici dell’Interporto di Nola, per la ottimizzazione dei consumi. In armonia con GLS, procede inoltre spedita la conversione della nostra flotta all’elettrico”. 

Nell’introdurre la presentazione al progetto della nuova sede di TEMI Spa nell’interporto campano Francesco Tavassi ha colto la portata delle sfide economiche che il settore della logistica, e con esso l’economia del paese, dovrà affrontare nel futuro. 

Le crisi ravvicinate degli ultimi anni hanno contribuito al riconoscimento strategico del comparto. E quest’ultimo, messo nelle giuste condizioni, “potrà giocare un ruolo di primaria importanza nel permettere alle produzioni italiane di raggiungere il più velocemente possibile i mercati di riferimento”. Senza dimenticare la funzione di apripista che sempre la logistica può ricoprire nella sperimentazione delle nuove tecnologie green. 

Tutti aspetti di cui si è discusso nel corso dell’incontro “Logistica e ZES in Campania, il nuovo progetto green Temi Spa – GLS Napoli” nel quale si è delineato il contesto di riferimento per un possibile rilancio economico del Sud Italia. Da inscrivere, per il tramite di una logistica sempre più efficiente e competitiva, nel quadro del rimodellamento delle supply chain internazionali.  

Essenziale per centrare il bersaglio, innanzitutto, l’attivazione a pieno regime delle ZES, strumento irrinunciabile per determinare le condizioni ottimali di operatività imprenditoriale. 

Un’iniziativa come quella della società capofila del gruppo Tavassi conferma, secondo l’Ad di Interporto Campano, Claudio Ricci, che “il rapporto pubblico/privato in chiave ZES può essere proficuo ed è senz’altro un modello da consolidare”. “La disciplina e l’operatività della ZES è decisiva. È urgente, quindi, avere la conferma che si tratta di uno strumento ritenuto dal nuovo governo utile ed opportuno per il Sud, anzi che vada oltre che confermato anche rafforzato, assicurando vantaggi differenziali rispetto ad altri territori. Ciò se davvero si vuole una stagione di investimenti nelle ZES e l’accelerazione dello sviluppo del Mezzogiorno”. 

Molto si è ragionato anche sul futuro assetto delle relazioni tra porti e interporti regionali e sulle rispettive vocazioni naturali. Per il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, la carta dell’intermodalità può essere giocata con soluzioni più innovative rispetto al mero trasferimento su ferrovia: “I porti del nostro sistema consegnano merce entro un raggio di 250 chilometri, per trasferire i volumi agli interporti meglio affidarsi ai nuovi mezzi tecnologici”. 

Posizione supportata dalle parole dello stesso Ricci: “Difficile immaginare un servizio navetta dal porto”. “Altra cosa, invece, considerare l’interporto come un punto di rilancio. Sotto questo aspetto bisogna puntare su forme ottimizzate di trasferimento dei flussi. Ci sono tutte le tecnologie a disposizione che garantiscono economicità e rispetto dell’ambiente”.     

Imprescindibile, come la si pensi, la presenza sul territorio di realtà in grado di investire sul futuro, guardando anche al cambiamento qualitativo delle attività industriali. Sotto questo aspetto il Gruppo Tavassi rappresenta un’eccellenza, anche in virtù di scelte orientate da alcuni anni a tutti gli aspetti della sostenibilità. 

La realizzazione del nuovo fabbricato insisterà su un terreno di 26mila metri quadri, per realizzare un immobile su 3 livelli, con un’area di impronta di 9mila metri quadri circa e una superficie coperta di 15mila, per un totale di investimento di quasi venti milioni di euro.

Giovanni Grande

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