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NOVEMBRE 2022 PAG. 8 - NEWS DAL MONDO

 



Crollo dei traffici per i porti russi

Le sanzioni mordono i traffici marittimi dei principali porti russi. Quest’anno, lo scalo di San Pietroburgo – la principale porta d’accesso della Russia per il commercio con l’Europa – ha registrato un calo dell’85% nel flusso di container rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto evidenziato dall’ultimo “trade indicator” del Kiel Institute for the World Economy secondo cui Mosca ha importato il 24% di merci in meno al mese rispetto al 2021, con un gap mensile di circa 4,5 miliardi di dollari. Il blocco imposto dall’occidente ha determinato una reimpostazione delle rotte commerciali con la Cina che ha superato l’UE come partner principale della Russia. Tuttavia, le esportazioni cinesi rimangono insufficienti a sostituire il calo complessivo degli scambi ante-guerra (quest’estate, l’UE ha esportato in Russia il 43% di merci in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre la crescita della Cina si attesta al 23%).  

Montevideo ospita prima unità da 13mila TEU

Con l’arrivo della Rio de Janeiro Express – unità lunga 335 metri e con una capacità di oltre 13mila container – il porto di Montevideo inaugura una nuova stagione commerciale, dopo i lavori per oltre 250 milioni di dollari per il dragaggio dei fondali a meno 13 metri. L’obiettivo del Terminal Cuenca del Plata (TCP) – società partecipata all’80% dall’operatore belga Katoen Natie e al 20% dall’Amministrazione Nazionale dei Porti – è quella di poter ospitare entro il prossimo triennio navi fino a 15mila container, posizionandosi come infrastruttura di riferimento per il Sud America anche in termini di sostenibilità. Gli interventi portati a termine nello scalo uruguaiano hanno riguardato anche le infrastrutture e le gru per poter movimentare l’enorme mole di contenitori.  

Mozambico, parte il GNL dal giacimento Coral 

È partita lo scorso 13 novembre la prima nave carica di gas liquefatto verso l’Europa dall’impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas (Flng), piattaforma galleggiante situata nelle acque del Mozambico. Entrato in funzione quest’anno Coral South è un progetto avviato nel 2017 da Eni, operatore per tutte le attività di upstream, ExxonMobil (Stati Uniti), Cnpc (Cina), Galp (Portogallo), Kogas (Corea del Sud) ed Enh (Azienda Pubblica mozambicana). L’impianto ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno e produrrà Gnl dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral situato nell’area nord del Paese. La piattaforma galleggiante è un impianto di ultima generazione: lunga 432 metri e larga 66, pesa circa 220.000 tonnellate ed è in grado di ospitare fino a 350 persone. L’impianto è tenuto in posizione tramite 20 linee di ormeggio per un peso complessivo di 9 mila tonnellate.

Decarbonizzazione, serve anche la formazione dei marittimi

La decarbonizzazione del settore marittimo non potrà fare a meno di equipaggi opportunamente formati per affrontare al meglio la sfida della transizione energetica. È quanto messo in evidenza da un nuovo piano d’azione lanciato da organizzazioni internazionali, armatori e sindacati nell’ambito della COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso a Sharm El Sheikh in Egitto. Alla base dell’iniziativa c’è la ricerca “Insight into Seafarer Training and Skill Needed to support a decarbonized Shipping Industry”, commissionata dal Maritime Just Transition Task Force Secretariat alla società di consulenza DNV, in base alla quale saranno circa 800mila i marittimi che avranno bisogno di una formazione aggiuntiva entro la metà degli anni ’30 a causa dell’entrata in servizio di navi alimentate con carburanti alternativi rispetto al fuel marino. Il documento propone una serie di azioni, indirizzi e suggerimenti nei confronti dei vari soggetti istituzionali coinvolti, a vario titolo, nell’industria dello shipping. Compresa la messa a punto di una infrastruttura di formazione adeguata ad affrontare l’emergere e lo sviluppo delle competenze relative alle nuove tecnologie di propulsione, a cominciare dal GNL. 

Cresce l’export di carbone da parte dell’Europa

Le esportazioni di carbone verso i Paesi europei continuano ad aumentare in modo significativo in un contesto di calo della domanda da parte di altri Paesi. È quanto registrato dall’Agenzia centrale di statistica (BPS) dell’Indonesia secondo cui a settembre 2022 il volume dei traffici ha raggiunto i 161,69 milioni con un forte aumento rispetto al mese precedente (96,21 milioni di dollari). La BPS ha rivelato che le esportazioni di carbone verso la Polonia si sono attestate a 63,36 milioni di dollari, con un aumento del 95,47% rispetto ai 32,42 milioni del mese precedente, mentre per il Paesi Bassi il valore è di 55,85 milioni di dollari. In controtendenza l’Italia le cui spedizioni sono scese a 42,47 milioni di dollari, con un calo del 4,31% rispetto ai 44,39 miliardi di dollari del mese precedente. Nel frattempo, le esportazioni di carbone verso altri importanti partner commerciali stanno diminuendo: le esportazioni di carbone verso l'India hanno raggiunto il valore di 565,46 milioni di dollari e le esportazioni verso le Filippine sono state pari a 434,43 milioni di dollari, con un calo rispettivamente del 33% e del 20% rispetto ad agosto 2022.

ESPO Award, vince Barcellona

L’Autorità Portuale di Barcellona ha vinto l’ESPO Award 2022 come riconoscimento del ruolo svolto dal trasporto marittimo di passeggeri nel migliorare la connettività della città e nel portare valore aggiunto alla comunità locale. Il riconoscimento è stato assegnato al progetto “Your Port Opens Up Again” che prevede una maggiore integrazione del vecchio porto e della città attraverso il completamento della riorganizzazione del traffico passeggeri. L’intervento prevede il trasferimento di un traghetto e di due terminal crociere dall’area dello scalo storico a un molo situato nel porto commerciale dedicato e il trasferimento di un terminal multiuso nel porto commerciale. 

CEM-Hubs, crescono le adesioni

Panama, Uruguay e Norvegia hanno aderito alla Clean Energy Marine Hub Initiative (CEM-Hubs), proposta intersettoriale pubblico-privata che mira ad accelerare la produzione, l'esportazione e l'importazione di combustibili a basse emissioni di carbonio in tutto il mondo. I tre governi si uniscono agli Emirati Arabi Uniti e al Canada, i primi ad aderire a CEM-Hubs quando è stata annunciata al Clean Energy Ministerial, a Pittsburgh, all’inizio di quest’anno. Scopo della collaborazione lo scambio di informazioni e conoscenze su politiche, programmi e progetti di decarbonizzazione. CEM-Hubs è coordinato con il supporto dell'International Chamber of Shipping (ICS) e dell'International Association of Ports and Harbors (IAPH) e del Clean Energy Ministerial (CEM). I sostenitori ritengono che l'iniziativa abbia il potenziale per ridurre i rischi degli investimenti e accelerare lo sviluppo commerciale e il trasporto di combustibili alternativi, che attualmente sono da due a tre volte più costosi dei combustibili fossili.

Bandar Abbas, accordo Iran - Kazakistan

L’Iran ha annunciato l’accordo con il Kazakistan per l’infrastrutturazione di 15 ettari del retroporto di Bandar Abbas, sul Golfo Persico. Il nuovo terminal a secco sarà dotato di silos per il trasbordo del grano prodotto dal paese centroasiatico. Bandar Abbas è uno dei più grandi hub di trasbordo della regione, con una capacità di gestire 135 milioni di tonnellate di merci provenienti dal trasporto ferroviario, stradale e marittimo. I rappresentanti delle imprese kazake e l’amministrazione statale iraniana creeranno un gruppo di lavoro congiunto per coordinare il progetto.

Lanciata la Blue Mediterranean Partnership

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca europea per gli investimenti (BEI) e l’Unione per il Mediterraneo (UpM) hanno annunciato la creazione del Blue Mediterranean Partneship, che mira a sostenere lo sviluppo di un’economia sostenibile nei Paesi del vicinato meridionale dell’Unione europea nella regione del Mediterraneo. L’iniziativa è presentata come la risposta dei partner agli impegni assunti a livello europeo per integrare pienamente la blue economy nel Green Deal, alle priorità delineate nella nuova Agenda per il Mediterraneo dell'UE, nonché alle sfide ambientali che la regione deve affrontare. Il Partenariato intende creare un nuovo veicolo finanziario, mettendo insieme i contributi dei donatori e dei Paesi beneficiari del vicinato meridionale, per fornire sovvenzioni sia per le spese in conto capitale che per l'assistenza tecnica a progetti sostenibili di economia blu, che contribuiranno a colmare un divario di investimenti stimato in 6 miliardi di euro nei prossimi 8 anni.

Cile, allo studio un Piano della logistica

Il governo cileno ha annunciato una serie di progetti destinati a rendere più efficiente, entro il 2030, l’uso dei porti ed aumentare la capacità di trasporto ferroviario delle merci attraverso una serie di interventi normativi e di infrastrutturazione. Vari ministeri sono al lavoro per l’elaborazione di un Piano della Logistica il cui obiettivo è ridurre al minimo le restrizioni operative nei porti, massimizzare la produttività dei terminal, rafforzare le condizioni di accessibilità terrestre, migliorare il coordinamento della catena con magazzini e interporti. Per il trasporto terrestre si punta a triplicare il numero di passeggeri e raddoppiare il trasporto merci, dove la ferrovia attualmente copre una quota di circa il 4%, principalmente nella regione di Antofagasta, associata allo sviluppo minerario, e nella regione del Biobío per l’industria forestale. Tra i principali interventi la gara del Barrancas Intermodal Terminal di San Antonio che aumenterà la capacità di trasferimento merci al treno a 350.000 Teu/anno, in modo che, entro il 2030, il corridoio ferroviario Santiago-San Antonio, che comprende un centro di scambio modale, consenta di mobilitare fino al 40% dei container trasferiti nel porto di San Antonio. 

GPH entra nel mercato crociere del Nord America

Global Ports Holding (GPH) del gruppo turco Global Investment Holdings (GIH) entra per la prima volta nel mercato nordamericano. L’azienda ha siglato un contratto di concessione con l’Autorità Portuale di Prince Rupert per gestire le attività crocieristiche nel porto canadese che è situato nella British Columbia. L’accordo ha una durata di dieci anni con opzione per ulteriori dieci anni. L’infrastruttura può accogliere navi da crociera della lunghezza sino a 300 metri e con un pescaggio sino a -15 metri.


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