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MAGGIO 2022 PAG. 26 - Spediporto, imparare a fare squadra in Italia e nel mondo

 


È Andrea Giachero il nuovo presidente di Spediporto. Il successore di Alessandro Pitto, che lascia il suo incarico ai vertici dell’Associazione degli Spedizionieri genovesi dopo sei anni di mandato, aveva nei precedenti due mandati ricoperto il ruolo di Vice Presidente di Spediporto.

Giachero, 56 anni, coniugato con due figlie, è amministratore delegato della Priano Marchelli Spa, della Priano Marchelli Usa e di Acm Supply srl. Azienda storica fondata nel 1934, il gruppo Priano Marchelli opera nel business della logistica integrata indirizzata al comparto navale (mercantile, crocieristico e cantieristica) con sedi a Genova, dove occupa oltre 160 dipendenti, e uffici operativi e di rappresentanza a Venezia, Livorno, Civitavecchia ed Amsterdam. A Miami (Usa) l’headquarter oltre oceano. 

Giachero ha ricordato il padre Giovanni Battista Giachero per anni vicepresidente della Spediporto e tesoriere, ed ha annunciato continuità col lavoro “enorme fatto da Alessandro Pitto”. 

“Noi operatori portuali dobbiamo imparare a fare squadra in Italia e nel mondo, le eccellenze professionali della nostra città hanno successo ovunque eppure stentano a sviluppare sinergie e progetti nel proprio territorio” le sue prime parole da presidente. “Per quanto riguarda noi spedizionieri però il vento è cambiato e le tante iniziative di Spediporto lo dimostrano”. 

In occasione dell’Assemblea pubblica è stato tracciato un bilancio degli ultimi anni del settore, focalizzando l’attenzione sul trinomio blue, green smart, individuate come le key word per affrontare il futuro della blue economy.

“Dopo la flessione del 2020 il commercio estero italiano ha avuto una ripresa nel 2021. Sono tornati a crescere sia l’export (+ 21,0%), sia l’import (+ 30,2%), e l’Italia si colloca all’8° posto nel ranking mondiale come paese esportatore e all’11° come importatore - ha analizzato Pitto - Il traffico containers nel 2021 è stimato in 179,1 milioni di TEUs, con una crescita del 6,6% rispetto al 2020. Risultato che segna un’inversione di tendenza rispetto alla flessione dell1% registrata dal dato 2020 su 2019. Gli aumenti più importanti riguardano in import verso il Nord America e il Sud America, e in export dai Paesi del Far East. Considerando la particolarità dell’anno 2020, se si mettono a confronto i dati del 2021 con quelli del 2019, si nota però che su diverse trade lanes la ripresa del 2021 non è stata tale da recuperare i livelli pre-pandemia”.  

Per il futuro si propone “un Progetto corporate per Genova”.

“Porto e città devono programmare insieme un futuro che, sostenuto da un adeguato assetto infrastrutturale (ferrovie, strade e porto) metta in connessione i suoi asset economici con i mercati internazionali” una delle proposte lanciate dal past president.  

Tra le priorità emerse dal dibattito soprattutto l’importanza di puntare sul progetto della Green Logistic Valley con la ZLS (zona logistica semplificata) fulcro di un ruolo rinnovato del porto, a servizio del territorio. Non solo trasferimento di container, dunque, ma capacità di “lavorare le merci, assemblarle, importarle, esportarle creando centri di lavorazione di prodotti per il mercato interno, per quello europeo e internazionale». 

Nella sua relazione Pitto ha affrontato anche il capitolo delle opere infrastrutturali necessarie al porto di Genova: “il contesto dinamico e imprevedibile creato dalla pandemia e dalle nuove condizioni geopolitiche va affrontato con cooperazione e condivisione, e con una unione di intenti che permetta di sfruttare al meglio le possibilità offerte dal Pnrr”. 

Gli interventi quelli su cui l’associazione ha insistito negli ultimi anni: il terzo valico dei Giovi; il nuovo nodo ferroviario; la nuova diga foranea la riorganizzazione dello snodo di San Benigno e della nuova viabilità portuale; il miglioramento dell’accessibilità ferroviaria al bacino di Genova Prà.

“Un programma complessivo di 27 interventi per un controvalore di circa 2 miliardi di euro che si stima genereranno un’occupazione diretta di 22.500 unità nei prossimi quattro anni”.

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