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MARZO 2022 PAG. 28 - L’idrogeno, sistema eccellente da usare per trasferire energia

 


Nel 2023 i treni della Val Camonica che oggi sono alimentati a gasolio impiegheranno l’idrogeno prodotto in parte dal termovalorizzatore di Brescia. Per arrivare a questa svolta sarà necessario impiegare comunque più tecnologie contemporaneamente. Come ad esempio il “reforming”, ovvero il metodo per produrre gas di sintesi a partire dalla CO2. Questo perché, come opportunamente evidenziato dall’AD di Rina, Ugo Salerno, intervenuto all’evento su “Green e blue economy nel trasporto e nella logistica: i vantaggi per il sistema paese”, di LetExpo 2022 “l’idrogeno non è un combustibile, bensì un sistema eccellente per trasferire energia, e così va visto”. “Si parla molto di idrogeno, e in particolare di rete di trasporto dell’idrogeno. Noi, come Rina – ha sottolineato Salerno – siamo impegnatissimi con Snam per certificare 33 mila km della loro rete per il trasporto di miscele tra metano e idrogeno e poi anche del solo idrogeno”. A margine dell’evento abbiamo discusso del ruolo che giocherà la società nel complesso percorso della transizione energetica. 

Recentemente Rina ha costituito un tavolo di coordinamento sulla decarbonizzazione. Quali sono le principali criticità da affrontare?

Ci sono temi oggettivi che vanno affrontati con la giusta prospettiva. Abbiamo bisogno di energia rinnovabile, impianti per la sua produzione e per la cattura della CO2, superare il blocco quando si parla delle nuove tecnologie legate al nucleare. La vera difficoltà è quella di mettere in campo tutte le tecnologie possibili e sviluppabili e puntare su queste per raggiungere   l’obiettivo della carbonizzazione, che  è ineludibile. 

Come può contribuire Rina nello sviluppo di questo percorso? 

Noi mettiamo in campo gli investimenti effettuati in tutti questi anni in competenza. La decarbonizzazione si fa conoscendo a fondo le tecnologie. Su quelle attuali abbiamo una esperienza profonda e sappiamo come integrarle. Possiamo fungere da system integrator, coordinando come accade anche all’estero i tavoli che riuniscono tutti i soggetti attivi nel processo. 

L’idrogeno è il futuro della mobilità?

È innanzitutto un percorso che va intrapreso. La prima tappa è lo sdoganamento della cattura di CO2. Questo ci darà la possibilità di avere a disposizione il cosiddetto idrogeno blu, il più sostenibile sotto l’aspetto ambientale. Ovviamente questo pone un tema delicato come quello dello stoccaggio dell’anidride carbonica. Sotto questo aspetto le tecnologie per gestire il compito ci sono e i depositi esauriti sono i luoghi adatti più alla bisogna. Si potrebbe obiettare circa la sicurezza ma, ad oggi, le esperienze condotte in Nord Europa sono più che positive. La questione centrale è che pretendere la perfezione assoluta fin da subito blocca qualsiasi passo avanti verso quella transizione che prevede per sua natura di fare i passi uno dopo l’altro. 

La digitalizzazione può essere un driver per la sostenibilità?  

Lo è nella misura in cui garantisce una maggiore efficienza operativa. È chiaro che processi più efficienti permettono di consumare meno energia. Quella che risparmiamo è l’unica fonte di energia che non ha un impatto ambientale. Tutto il resto, anche le rinnovabili, porta con sé sempre un livello, anche se minimo, di inquinamento. E quando si parla di digitalizzazione non si tratta solo di intelligenza artificiale. Anche l’adozione di soluzioni più semplici come la documentazione elettronica permette di contenere la produzione di CO2.   

Quali sono i principali obiettivi di Rina per il futuro?

Continuare sui settori coperti finora e lavorare allo sviluppo di nuovi campi come la cybersecurity. La digitalizzazione, di cui prima tessevo le lodi, è una medaglia a due facce. Aprire le porte va bene ma poi è necessario anche presidiarle. Poi c’è la parte delle nuove energie e delle infrastrutture che è destinata a crescere. Proprio per questo punteremo ad inserire tanti giovani la cui energia ci darà l’opportunità di svilupparci ulteriormente. Cominceremo quest’anno con circa mille nuove posizioni lavorative.


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