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MARZO 2022 PAG. 26 - Connettere la Sardegna al contesto mediterraneo

 


Incontriamo Maria Julia Fernandez Manca in un frangente concitato. Al telefono sta mettendo a punto gli ultimi dettagli per la missione di accoglienza che vede tra i protagonisti l’Associazione Ucraina in Sardegna. Insieme al Consolato Onorario dello sfortunato paese ha firmato un impegno con vari ministeri prendendosi la piena responsabilità di tutti i minorenni e dei loro accompagnatori durante la loro permanenza sul suolo isolano. Si tratta di un invito per circa 200 bambini, una cui parte è già arrivata a destinazione. «Vogliamo dare loro sicurezza e benessere in questo momento tanto difficile e tutti i dettagli vanno curati alla perfezione,» spiega. Dalla tragedia della guerra alle domande sullo shipping il salto potrebbe sembrare azzardato, ma conferma il carattere della professionista, la capacità “operativa” che punta dritto ai risultati concreti, senza fronzoli. 

Connettere la Sardegna al contesto mediterraneo. Sforzo non da poco…  

Siamo al centro del Mediterraneo ma è difficoltoso collegarci con altre realtà. La Sardegna è un territorio poco popolato. Basta fare un confronto con la Sicilia. Come mercato di consumo raggiungiamo un picco solo nel periodo estivo. E sotto l’aspetto industriale, si pensi alla parabola del porto Canale, non siamo ancora riusciti a sfruttare il vantaggio geografico. Ma non sono la persona adatta a discutere di queste cose, il mio campo è nell’attività quotidiana. 

Quello che l’ha portata alla collaborazione con il Gruppo Grimaldi?

La società che attualmente gestisce i collegamenti con l’isola, Grimaldi Sardegna, nasce nel 2016 ma è il frutto di un lungo percorso, fatto di conoscenza, sperimentazioni, e perché no?, successi. Il primo contatto risale al 2001: con l’allora agenzia Carimar ci confrontammo con il Gruppo per valutare la possibilità di sfruttare la relazione tra Salerno e Valencia, che di fatto passa di fronte a Cagliari. La prima collaborazione è del 2005: prova di stiva una volta a settimana sulla rotta Civitavecchia Cagliari che diventa un servizio stabile. Nel 2008 arriva la sosta della Salerno-Valencia seguita nel 2009 dalla linea con Civitavecchia, Porto Torres, Barcellona. Fino ad oggi con le nuove rotte che rientrano nella continuità territoriale e la novità assoluta della Savona – Porto Torres. 

Quali vantaggi comporta gestire le rotte con un’unica società?   

Come raccomandatari gestiamo tutti i porti dei compartimenti marittimi occidentali dell’isola. Questo ci permette di avere una visione globale delle criticità da affrontare nel lavoro quotidiano. Fatto salva la normativa generale i porti sono caratterizzati da una serie di peculiarità dovute alle ordinanze emanate, alle competenze e relazioni economiche che li legano ai territori su cui insistono. In un porto come Arbatax l’esperienza maturata a Cagliari nell’espletamento delle procedure è stata utile poiché le tipologie di traffico erano comparabili. Questo ci ha agevolato enormemente. Oggi i carichi da Houston per le aziende di quell’area arrivano direttamente sul posto.  

Come è cambiato il mestiere dell’agente in questi anni? 

La digitalizzazione ha di fatto rivoluzionato l’organizzazione e le procedure del nostro lavoro apportando maggiore snellezza ed efficienza. All’inizio c’è stato uno sfasamento nell’interfacciarci con gli enti istituzionali: come è nella logica delle cose la velocità di adeguamento tra settore privato e pubblico è differente. Ma negli ultimi tempi il gap si è ridotto. Anche a causa della pandemia e delle misure di contenimento. La diminuzione dei contatti in presenza ha favorito l’adozione di soluzioni tecnologiche più avanzate.


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