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FEBBRAIO 2022 PAG. 30 - Nuove dinamiche logistiche per i porti dell’Alaska

 



Un nuovo e importante progetto per espandere i principali nodi portuali nella regione artica dell’Alaska è al centro del dibattito politico locale. La progettualità intrapresa si avvale di una densa programmazione finanziaria, calcolabile attorno ai 250 milioni di dollari di finanziamenti federali, spendibili grazie alla legislazione sulle infrastrutture USA recentemente approvata. L’Infrastructure Investment and Jobs Act, approvato nel novembre 2021, prevede il finanziamento di quattro progetti in Alaska, incluso il Porto di Nome. L’importanza del nodo portuale risulta estremamente vivace negli ultimi anni poiché i cambiamenti climatici e le nuove visioni turistiche, post emergenza sanitaria, hanno reso la regione molto più accessibile a turisti, ricercatori, portuali, lavoratori delle miniere e forze di sicurezza che nella regione effettuano esercitazioni. Il porto ampliato di Nome diverrebbe l’unico porto ad alto pescaggio, ben strutturato, nella regione artica degli Stati Uniti e il Water Resources Development Act del 2018 ha rilanciato la prospettiva di espansione del porto come primo passo per lo sviluppo economico e infrastrutturale per le comunità locali. Inoltre, nel maggio 2020, il piano per espandere il porto ha ottenuto l’approvazione definitiva del Corpo degli ingegneri dell’esercito degli Stati Uniti, consentendo di avviare nuovi processi commerciali per accedere a possibili finanziamenti infrastrutturali. 

Estremamente attenta alle dinamiche logistiche e portuali dell’Alaska è la senatrice Lisa Ann Murkowski, l’unica donna eletta al Congresso dall’Alaska e il primo senatore di questo stato. La Murkowski ha ben compreso che la comunità di Nome si dovrà preparare a vivere una nuova era industriale poiché beneficerà dell’aumento diretto del traffico commerciale e le acque artiche locali potrebbero presto divenire un hub marittimo e portuale settentrionale di estrema importanza. “Le nostre sono regioni costiere che in questo momento sono estremamente limitate nelle loro capacità infrastrutturali marine e logistiche. Possiamo lavorare ad un sistema integrato, innovativo e sostenibile di porti artici dell’Alaska, divenendo una regione importante per la ricerca e per il commercio. Port Clarence o Kotzebue potrebbero anche accogliere nuovi sistemi portuali innovativi che possano ospitare più navi e con strutture retroportuali importanti”, ha recentemente dichiarato la senatrice Lisa Ann Murkowski.  Dinamiche che interessano anche le industrie minerarie locali pronte a compiere un nuovo balzo verso i mercati esteri. 

Nell’ultimo decennio il valore dei minerali prodotti è salito a quota 3,1 miliardi di dollari, pari ad un aumento del 27% sugli anni precedenti ($2,5 miliardi). Lo Zinco ha contribuito con il 42% del valore totale, seguito dall’oro con il 35,8%, piombo (9,1%), argento (9%), carbone e torba (2,4%) e minerali industriali (1,7%). Inoltre, con oltre tre milioni di laghi, 3.000 fiumi e numerosi chilometri di costa su tre mari diversi (Oceano Artico, Oceano Pacifico e Mare di Bering), l’Alaska rappresenta una delle regioni più pescose al mondo. La produzione di pescato in Alaska è estremamente variegata e si avvale di processi sostenibili. Nella regione si trovano cinque tipi diversi di salmone, tre tipi di granchi, diversi tipologie di prodotto ittico, gamberi ed aringhe che vengono raccolti ogni anno per essere venduti nel mercato interno e in quello internazionale. Un patrimonio economico e ambientale al centro degli interessi economici della regione che con l’Alaska Seafood Marketing Institute rappresenta, tutela e monitora l’intera filiera dell’industria della pesca dell’Alaska. 

I finanziamenti e i rinnovamenti logistici della realtà portuale dell’Alaska permetterebbero all’industria locale, mineraria, ittica e petrolifera di compiere un passo in avanti implementando anche dinamiche intermodali sostenibili e innovative. L’annuncio delle nuove opportunità legate al Porto di Nome segue la notizia del 13 gennaio che riporta lo stanziamento di 25 milioni di dollari per l’ammodernamento di infrastrutture da utilizzare per ripristinare gli accessi stradali dal Parco Nazionale di Denali che a causa di una frana ha registrato dei blocchi parziali alla circolazione. La legislazione sulla crescita degli investimenti infrastrutturali include anche un finanziamento di 88 milioni di dollari per un progetto strategico di una Diga ubicata nella comunità settentrionale dell’Alaska, fuori la zona di Fairbanks.

Domenico Letizia

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