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Droni, il futuro è l'idrogeno

 



Capacità di trasportare carichi più pesanti, introduzione di tecnologie basate su fonti di energia rinnovabili, diversificazione nelle applicazioni. Sono le principali innovazioni sul prossimo futuro dei droni per le applicazioni civili emerse dalla VI edizione del Drone Show Korea 2022, evento svolto a Bexco, sud est di Busan che ha visto la partecipazione di 138 aziende internazionali. 

Tra le novità presentate un drone da trasporto realizzato da Korean Air che può volare alla velocità di 150 chilometri all’ora e movimentare carichi utili di 250 chilogrammi. Il mezzo sarà completato nel 2026 e sarà alimentato da un sistema ibrido a batterie e combustione interna. La compagnia aerea coreana ha anche illustrato le sue soluzioni per l’impiego di più mezzi simultanei. Un particolare sistema per la gestione “a sciame” permetterà a quattro droni di essere utilizzati nello stesso tempo e condividere i dati di ispezione attraverso il cloud. 

Più avanti nel percorso di transizione ecologica la proposta di SK E&S, controllata del conglomerato sudcoreano SK Group, che ha presentato un sistema alimentato da idrogeno liquido che ha recentemente stabilito un record mondiale volando ininterrottamente per 13 ore e 24 minuti (in procinto di essere registrato nel Guinness World Records) .

“Il drone – fa sapere la società – utilizza idrogeno raffreddato a meno 253 gradi Celsius. L’idrogeno liquido può immagazzinare una grande quantità di energia, e questo permette al mezzo di volare 26 volte più a lungo di quelli alimentati da batterie agli ioni di litio”. 

SK E&S prevede di impiegare i suoi droni per condurre controlli di sicurezza su strutture che sono pericolose per i lavoratori umani, come gasdotti, pannelli solari e parchi eolici. L’idrogeno liquido proverrà da un impianto di produzione di idrogeno liquido della SK E&S che sarà completato a Incheon nel 2023. 

In attesa delle applicazioni operative per la logistica urbana (prime sperimentazioni in questa direzione sono state condotte per la distribuzione di medicinali) l’uso di droni per il monitoraggio delle infrastrutture si sta sempre più diffondendo, anche in Italia. Bureau Veritas Nexta ha lanciato l’anno scorso un programma per l’utilizzo di questi mezzi in spazi chiusi e confinati. 

“Il drone ‘non corre i rischi’ derivanti da assenza di ossigeno, gas tossici, polveri nocive o quelli derivanti da temperature estreme,” spiega la società. “Dal punto di vista economico i droni evitano l’adozione di una serie di procedure di sicurezza e in molti casi il montaggio di strutture indispensabili all’operatore per raggiungere punti non facilmente ispezionabili. Consentono inoltre un alto livello di accuratezza”. 

Da segnalare in ambito portuale la sperimentazione che sta conducendo con i droni il porto di Anversa per le operazioni di controllo della sua area portuale (oltre 120 chilometri quadrati).

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