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Dipendenza energetica, la strategia di Assocostieri per risolvere la criticità

 



Assocostieri ha avanzato un set di proposte come contributo alla soluzione della questione degli approvvigionamenti energetici dei prodotti di import russo, a cominciare dal gas. “È necessario prevedere un mix di interventi, cercando di non derogare alla sostenibilità ma senza pregiudiziali che nel recente passato hanno condizionato lo sviluppo di talune infrastrutture,” annuncia l'associazione. 

Nel breve periodo Assocostieri ritiene necessario massimizzare l’utilizzo dei tre terminali di rigassificazione esistenti, per una capacità complessiva di 16,25 miliardi di metri cubi e utilizzare, con minime modifiche impiantistiche, la filiera dei depositi small scale già realizzati e autorizzati di Oristano e Ravenna

Nel medio e lungo periodo, propone l'incremento dei flussi dall’Algeria e dall’Azerbaigian, anche tramite il raddoppio dell’utilizzo del gasdotto TAP, cui si potrà aggiungere il contributo dei due terminali di rigassificazione di Porto Empedocle e Gioia Tauro – autorizzati ma non ancora realizzati – pari ad un totale di 20 miliardi di smc annui. 

Il contributo della capacità di rigassificazione italiana, esistente e prospettica, unitamente al citato incremento dei flussi, possono contribuire in maniera determinante alla diminuzione della dipendenza nazionale dalla Russia, pari a 30% per un totale di 28 miliardi di smc annui (secondo gli ultimi dati forniti dal MiSE riferiti al 2021)”. 

Tra le altre proposte, Assocostieri punta alla valorizzazione della filiera italiana del GPL “per la quale il fronte per lo più ideologico del no ha portato al blocco di importanti investimenti a Chioggia, Manfredonia ed Ortona, cagionando un deficit di capacità di stoccaggio che ha determinato, tra l’altro, l’impossibilità di detenere scorte di tale prodotto nei depositi nazionali”. 

La pronta pubblicazione del Decreto Biometano, potenzialmente in grado di generare un contributo addizionale al sistema di trasporto ed industriale pari a 8-10 miliardi di smc annui in più, oltre agli incentivi di cui al c.d. Fondo Complementare pari circa a 220 milioni di euro, possono ulteriormente "contribuire a generare un processo virtuoso di aspettative ed investimenti”. 

Inoltre, “l’emanazione tempestiva di un decreto che consenta agli operatori nazionali e all’Organismo Centrale di Stoccaggio Italiano (OCSIT) di ridurre l’obbligo di scorte in caso di necessità, senza bisogno di provvedimenti attuativi specifici, potrebbe rendere disponibili ulteriori flussi di prodotti petroliferi con un diretto effetto positivo sui prezzi”. 

Il mantenimento del motore endotermico, l’attenta analisi degli effetti della Direttiva Emission Trading System (ETS) 2018/410/UE, la revisione della Direttiva 2014/94/UE (DAFI) e il mantenimento degli incentivi al GNL oltre il 2025 sono, poi, gli ulteriori tasselli da considerare per la positiva soluzione del problema. 

Al fine di consentire una efficiente realizzazione dei suddetti investimenti, in tempi compatibili con le necessità nazionali, Assocostieri ritiene indispensabile “una netta accelerazione del processo di semplificazioni autorizzative, con particolare attenzione alla riconversione dei siti industriali, nonché una proficua attività di confronto e pressione in ambito europeo, per rendere i condivisibili obiettivi di decarbonizzazione del Fit for 55 qualitativamente e temporalmente compatibili con lo sviluppo di una filiera che possa diversificare e ridurre la dipendenza da pochi fornitori”.
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