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BRI, il corridoio transcaspico per bypassare la Russia

 



L’incertezza sull’ampiezza delle ricadute economiche delle sanzioni quando non proprio la volontà di interrompere qualsiasi attività economica con Mosca potrebbe portare alla rimodulazione delle rotte ferroviarie che collegano Cina ad Europa. L’alterativa alle tratte che attualmente passano principalmente attraverso Russia e Bielorussia è quella, finora poco battuta, del corridoio del Mar Caspio, via Turchia, con interessanti prospettive per il porto di Trieste

Ad annunciare la possibilità di un’opzione alternativa è stata la società di origine austriaca, con quartier generale in Olanda Nunner Logistic. 

“Sullo sfondo degli eventi scioccanti e della tragedia umana attualmente in corso in Ucraina, stiamo cercando di mantenere intatta la catena di approvvigionamento tra Asia ed Europa in modo che i nostri clienti in Europa e nel resto del mondo ricevano le forniture necessarie,” spiega la società attraverso il suo profilo Linkedin. “Con questo obiettivo, il nostro team di Heerenberg, insieme a TIEDADA GROUP e Interporto di Duisburg, ha istituito un tragitto verso sud per il nostro collegamento ferroviario”. 

La rotta meridionale di cui si parla attraversa il Kazakistan fino all’Azerbaigian, solcando il mar Caspio. Poi dalla Giorgia raggiunge Izmit in Turchia. Da qui il trasferimento vi mare fino a Trieste per raggiungere Duisburg

“Da Duisburg, il nostro treno congiunto Duisburg - Amsterdam si occupa dei container (FCL e LCL) con destinazione finale Regno Unito e altre destinazioni d’oltremare”, aggiunge Nunner. 

Penalizzato fino ad ora sotto l’aspetto dei tempi – il transit time previsto dalla stessa Nunner è di 30-35 giorni – e dai costi, legati alle numerose rotture di carico lungo il tragitto, il corridoio transcaspico, nondimeno, offre la possibilità di bypassare da una parte il territorio russo, dall’altro l’altrettanta scarsa appetibilità del corridoio Sud, tra Iran (tuttora sottoposto ad un regime sanzionatorio per la questione nucleare) e la stessa Turchia

Anche in virtù degli interventi infrastrutturali apportati recentemente al porto di Baku, che può contare sul collegamento regolare di due navi con lo scalo kazako di Aktau, e all’apertura della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars (BTK), con un collegamento dalla costa azera del Mar Caspio attraverso la Georgia e la Turchia fino alla rete ferroviaria europea. 

L’eventuale rafforzamento dei traffici lungo la rotta transcaspica consoliderebbe il ruolo della Turchia come hub di sbocco sul Mediterraneo per la BRI. Un’occasione anche per i porti italiani.

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