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Trasporto stradale sulla rete TEN-T, Strasburgo approva la riforma della tassazione

 



I Paesi Ue potranno imporre tariffe a camion e autocarri, ma anche agli autobus, ai furgoni e alle autovetture che viaggiano sulle strade della rete di trasporto transeuropea (TEN-T). Nel caso scegliessero di farlo dovranno seguire le regole stabilite dall’accordo siglato dal Parlamento europeo con i governi degli stati membri. 

Strasburgo ha approvato la risoluzione legislativa che sposta la tariffazione stradale da un modello basato sul tempo a un sistema basato sulla distanza o sui chilometri effettivi, per meglio riflettere i principi di “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”

Le nuove regole prevedono l’eliminazione graduale delle cosiddette “vignette” (tariffazione stradale basata sul tempo) per i veicoli pesanti (camion, autocarri e autobus) in tutta la rete centrale TEN-T entro otto anni dall’entrata in vigore della direttiva, e l’inizio dell’applicazione di pedaggi (tariffazione basata sulla distanza). 

“L’eliminazione del bollo per i veicoli pesanti uniformerà un sistema che, ad oggi, è eccessivamente frammentato,” spiega il relatore del PE Giuseppe Ferrandino (S&D, IT). “Incoraggeremo il mondo dei trasporti a utilizzare veicoli più puliti. Si tratta di uno sviluppo positivo anche per il turismo, perché garantisce che i viaggiatori non siano penalizzati”. 

L’accordo prevede di mantenere i bolli per parti specifiche della rete TEN-T, ma solo in casi debitamente giustificati in cui la nuova modalità di tariffazione sarebbe sproporzionata rispetto alle entrate previste con il sistema precedente. 

Per incoraggiare un uso più ampio di veicoli più rispettosi dell'ambiente, a decorrere dal 2026 i Paesi Ue dovranno differenziare gli oneri per l’infrastruttura e i diritti di utenza di camion e autobus sulla base delle emissioni di CO2 e sulle prestazioni ambientali di furgoni e minibus. Dovranno anche ridurre considerevolmente la tariffazione stradale per i veicoli a zero o basse emissioni. 

Le nuove regole prevedono anche che le vignette saranno valide per periodi più brevi (un giorno, una settimana o 10 giorni) e avranno dei limiti sui costi imponibili alle autovetture, per garantire che i conducenti occasionali provenienti da altri paesi dell’Unione ricevano un trattamento equo. 

Tre anni dopo l'entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno riportare pubblicamente le informazioni relative ai pedaggi, ai diritti d'utenza imposti sul loro territorio e al loro utilizzo. I deputati hanno chiesto che le entrate generate da questi oneri dovranno contribuire al trasporto sostenibile, alle infrastrutture e alla mobilità.
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