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GENNAIO 2022 PAG. 49 - La vocazione “intermodale” del porto di La Spezia

 


L’incremento dei treni di oltre l’11% rispetto al 2020 e del 6,6% rispetto al 2019 hanno confermato la vocazione “intermodale” del porto di La Spezia, tra i pochi scali italiani, insieme a Trieste, a vantare collegamenti via ferro con un volume di traffico di una certa rilevanza. La crescita del 12% dei TEU spostati a mezzo ferrovia, la movimentazione di 8.500 treni e 125mila carri nel 2021, lo pongono tra i primi 10 in Europa. 


A rafforzare questa prospettiva di crescita, su cui l’AdSP ha puntato decisamente nei suoi documenti programmatici, potrebbe contribuire anche il recente inserimento della piattaforma intermodale di Santo Stefano di Magra nella proposta di revisione delle reti Ten-T da parte della Commissione Ue. Con l’atto COM (2021) 812 il retroporto spezzino è stato infatti inserito come rail-road terminal della rete core del Corridoio Scandinavia-Mediterraneo nell’ambito dell’iter di approvazione del dossier che il Parlamento e il Consiglio europeo dovranno giudicare nei prossimi mesi. 


Giunto al termine di un anno di interlocuzioni che hanno visto coinvolti il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, il Commissario del Corridoio Pat Cox, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e il Comune di Santo Stefano Magra, il possibile imprimatur europeo è funzionale anche al lancio della Zona Logistica Semplificata. 


“La Regione Liguria ha sin da gennaio coinvolto il nodo retroportuale di S. Stefano Magra nel percorso di costituzione della Zona Logistica Semplificata del ‘Porto e retroporto della Spezia’, che auspichiamo si possa concludere presto, appena risolti gli ultimi elementi tecnici all’esame del Ministero competente,” conferma l’assessore allo Sviluppo economico e ai Porti Andrea Benveduti. “Il sistema di semplificazioni e velocizzazioni burocratiche che la ZLS prevede, assieme ad un quadro stabile di certezza pianificatoria, rappresenta un importante attrattore di investimenti ed insediamenti industriali nel settore trainante dell’economia generata dai porti”.


Nella programmazione delineata nel POT 2022-2024, come accennato, l’intermodalità è uno dei punti cardine, con l’ente portuale che si è dato un ruolo da pivot nel coordinare i processi di digitalizzazione con gli obiettivi di sostenibilità economica, sociale e ambientale di tutte le attività portuali. “Quest’anno siamo impegnati a digitalizzare alcuni processi ferroviari, che aggiungeranno ulteriore efficienza alle operazioni, nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nel trasporto su ferro, e incrementeranno la competitività di sistema dei nostri porti, La Spezia e Marina di Carrara” spiega il presidente Mario Sommariva. Il riconoscimento europeo, continua, “segna un passaggio fondamentale per l’operatività della strategia di sviluppo logistico e ferroviario che, come Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale, abbiamo messo in campo”. “Funzionalmente collegato con il porto della Spezia, il Terminal intermodale di Santo Stefano di Magra è il tassello di ultimo miglio fondamentale per la sostenibilità dei traffici, dando ampiezza agli investimenti programmati sulle banchine dai terminalisti”.
L’individuazione di La Spezia come “nodo core”, una volta tanto, fa bene anche ai rapporti non sempre facili in Italia tra scali marittimi e città. 


“Questo riconoscimento – sottolinea la sindaca di Santo Stefano Magra, Paola Sisti – significa avere corsie preferenziali per progetti importanti soprattutto per il potenziamento delle reti ferroviarie. Obiettivo di questa amministrazione è da sempre quello di ottenere uno sviluppo compatibile con il territorio attraverso la riorganizzazione delle aree per una progettualità che difenda il territorio e migliori la vita dei cittadini e, al tempo stesso, rafforzi l’economia portuale generando ricchezza”.

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