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GENNAIO 2022 PAG. 24 - Il futuro del Canale di Panama e le novità dal gas liquefatto

 

 

Secondo l’amministrazione del Canale di Panama, il gas liquefatto rappresenta il futuro del trasporto marittimo nonché un pilastro centrale del commercio internazionale oceanico. Nonostante le varie problematiche di prospettiva economica, legate alla diffusione di nuove rotte commerciali oceaniche, attraverso il Canale di Panama passa il 3,5% del commercio mondiale via mare, coinvolgendo più di 140 rotte marittime e 1700 porti in 160 paesi diversi. In rapporto al prossimo anno, le ultime elaborazioni economiche effettuate dagli esperti di logistica e blue economy del Canale di Panama descrivono una crescita del traffico portacontainer legata al gas naturale liquefatto (GNL). Il GNL sembra essere divenuta la soluzione energetica ideale per le aziende nelle aree off-grid con un elevato fabbisogno annuale di energia che vogliono diversificare la produzione energetica. Gli analisti energetici guardano al GNL come ad una risorsa estremamente versatile, un’opportunità non solo in ambito industriale, grazie alle sue caratteristiche di efficienza e sostenibilità che costituiscono un significativo vantaggio nel trasporto intermodale e nel trasporto marittimo. Il GNL è al centro del dibattito geopolitico della nostra attualità e gli Stati Uniti puntano molto su tale combustibile per la capacità infrastrutturale nazionale nella lavorazione del gas. Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti d’America hanno raddoppiato la propria produzione di gas, divenendone anche importanti esportatori come confermato dalle forniture all’Europa che nel corso dell’anno 2020 hanno raggiunto i 19 miliardi di metri cubi. Tuttavia, la produzione USA di gas liquefatto non rispecchia tutti i criteri di sostenibilità perché gli impianti di rigassificazione che convertono il gas liquefatto, che arriva sulle navi per immetterlo in rete, non sono innovativi e gli impianti necessari per esportare a basso impatto ambientale richiedono investimenti colossali che anche le società energetiche monopoliste non vogliono effettuare. Sostanzialmente, il gas liquefatto può essere una soluzione temporanea in attesa di uno sviluppo energetico interamente sostenibile.

“Non vediamo l’ora di accogliere i nuovi transiti dei nostri clienti, con l’arrivo di nuove navi portacontainer e con il gas naturale liquefatto che guiderà la transizione energetica del 2022” ha dichiarato il vice amministratore del Canale di Panama, Ilya Espino de Marotta. Il GNL si ottiene con un trattamento innovativo del gas naturale, dopo l’estrazione dai giacimenti sotto la superficie terrestre subisce un processo di liquefazione a una temperatura di circa - 162 °C che consente la riduzione del volume del gas di circa 600 volte, rendendolo adatto per il trasporto marittimo. Il GNL è tra i combustibili fossili attuali più sostenibile con bassissima capacità di contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle falde acquifere, avendo una densità inferiore rispetto all’acqua. L’amministrazione del Canale di Panama prova ad anticipare le dinamiche economiche del nuovo anno per superare le problematiche attuali legate al commercio mondiale, ai protagonisti della logistica internazionale e alle parziali interruzioni della rotta interoceanica delle catene di approvvigionamento globale causate dalla pandemia.

Una rotta importante anche per le finanze di Panama che grazie al Canale nel solo 2021 ha registrato un traffico record di 516,7 milioni di tonnellate di merci, l’8.7% in più rispetto al 2020, consegnando 2.080 milioni di dollari di entrate allo Stato panamense. Per il 2022, Panama ha deciso di contribuire alla gestione e all’ottimizzazione dei servizi del Canale con contributi calcolabili attorno ai 2.497,2 milioni di dollari, secondo il budget recentemente approvato dal Parlamento. Opportunità che non si vogliono sprecare, investendo nelle nuove modalità di trasporto e trattamento del gas liquefatto, migliorando in termini di sostenibilità ed efficienza tecnologica i servizi forniti dal Canale e scommettendo sull’andamento commerciale mondiale del 2022, previsto in crescita e con una sempre più pressante richiesta energetica mondiale. Infine, Panama punta a divenire anche home port crocieristico grazie ad un accordo stipulato recentemente con la Norwegian Cruise Line Holding e la Panama Tourism Authority, che permetterà alla società norvegese di utilizzare il terminal caraibico di Colon Cruise e quello sul Pacifico di Fuerte Amador Cruise. Il programma della società prevede l’avvio di una dozzina di viaggi diffusi e diversificati che si terranno nel corso del 2022 e del 2023. Logistica, trasporto e GNL possono far rivivere il successo del Canale di Panama.

 

Domenico Letizia

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