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DICEMBRE 2021 PAG. 52 - TEA, dialogo e concretezza alla base dei riscontri ottenuti

 

 

TEA Trasportatori Eccezionali Associati nasce con un duplice obiettivo: rappresentare le giuste istanze della filiera trasporti eccezionali e sviluppare la conoscenza del settore al di fuori della stretta cerchia di addetti ai lavori per far comprendere l’importanza del settore per le imprese manifatturiere, per l’export e in definitiva per tutta l’economia del Paese. Trasporti eccezionali, sì per la particolarità delle merci movimentate, ma del tutto abituali e naturali per le filiere produttive per le quali sono parti fondamentali della supply chain. 


Il presidente di TEA Luca Civolani spiega: “Siamo una associazione articolata a livello nazionale, riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e dalle altre Istituzioni, molto determinata nell’operare concretamente per risolvere i problemi del nostro settore e per farne comprendere l’importanza. Durante questo anno e mezzo abbiamo costruito un solido e proficuo rapporto di confronto e dialogo con il MIMS, con le Concessionarie Autostradali, Anas, Regioni, Province e Comuni. Li cito tutti, per due ragioni: la prima per ringraziarli della disponibilità al dialogo che hanno dimostrato, la seconda per far capire, a chi non è del settore, con quanti interlocutori dobbiamo confrontarci quando dobbiamo pianificare un trasporto eccezionale. Per intervenire sulle norme che regolano questo settore, bisogna conoscerne bene le dinamiche tecniche e di mercato, altrimenti si scrivono decreti come quello del novembre scorso, che limitava pesi massimi e poneva limiti al numero dei pezzi che compongono un trasporto eccezionale che sono del tutto scollegati dalla realtà e che provocava danni enormi ai trasportatori e alle imprese produttive coinvolte”. 


Un decreto che ha portato alla proclamazione del blocco dell’attività da parte dei trasportatori fino alla sospensione, il primo dicembre, del provvedimento contestato. “Non ci ha fatto piacere proclamare un blocco – sottolinea Luca Civolani – ma questa protesta estrema ha fatto comprendere quanto fosse grave la situazione per le imprese. TEA è stata riconosciuta un interlocutore competente serio e affidabile anche dal responsabile trasporti e infrastrutture Edoardo Rixi della Lega con il quale ha contribuito in modo sostanziale a far ritirare la norma “incriminata” e soprattutto a stabilire che nei prossimi mesi si ragionerà, questa volta assieme, alle nuove linee guida per il settore”. 


Un risultato concreto ottenuto da TEA che si aggiunge ai tanti degli scorsi mesi. “La nostra filosofia è semplice: è inutile continuare a lamentarsi di quello che non va aspettando che qualcun altro, prima o poi, si occupi anche dei nostri problemi. Una volta analizzata la situazione che presenta delle criticità, con semplicità, ma anche con chiarezza e decisione, si va da chi la può affrontare e risolvere e assieme si trova una soluzione. Tra le tante criticità, anche complesse che abbiamo già affrontato e risolto ne ricordo solo alcune ad esempio: a Padova abbiamo affrontato i limiti di peso per i ponti della tangenziale trovando senza grandi difficoltà una soluzione che mettesse assieme le esigenze di entrambe le parti, Comune e trasportatori, così è stato in Emilia Romagna nella definizione di itinerari alternativi alla Romea interessata da lavori in corso, lo stesso è successo in Liguria quando abbiamo risolto il problema delle finestre di accesso al porto per i trasporti eccezionali in autostrada. C’è stato chi si è voluto intestare i nostri risultati: invece di arrabbiarmi, ho pensato che questa è la migliore conferma che il nostro approccio e metodo è quello giusto”.   Tra i programmi futuri di TEA, anche quello di ampliare il proprio raggio d’azione. “Si è vero - conclude il presidente Luca Civolani - stiamo continuando ad allargare il perimetro degli associati comprendendo, come sempre, anche le imprese che a monte e a valle dei nostri trasporti hanno bisogno di questo tipo di servizio. Serve a noi per comprendere meglio le loro esigenze, a loro per capire le nostre, ma serve anche ai nostri interlocutori istituzionali per percepire in modo più chiaro che dietro a un trasporto eccezionale ci sono filiere produttive importanti, imprese, lavoratori, famiglie, che dalla fattibilità o meno di quel trasporto, in parte o in tutto dipendono”.

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