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GIUGNO 2021 PAG. 59 - NEWS ADSP

 



 

 

Savona, rifacimenti dei piazzali

Sono stati consegnati i lavori di rifacimento dei piazzali del bacino portuale di Savona, che erano stati danneggiati dalla mareggiata dell’ottobre 2018, evento che aveva deteriorato anche la zona del Molo delle Casse dove sono collocati i depositi costieri e per il cui ripristino sono stati recentemente ultimati i lavori di rifacimento di pavimentazione e dei sottoservizi consentendo a quelle aree di tornare alla piena operatività. Il cantiere avrà durata di un anno (costo 3,5 milioni di euro) e prevede la realizzazione di due vasche per il trattamento di prima pioggia dei piazzali, il rifacimento ex novo di tutti i sottoservizi di piazzale e una nuova dorsale antincendio per garantire la massima efficienza e sicurezza in caso di eventuali incidenti, così come era stato richiesto a seguito dell’incendio che aveva interessato il piazzale di Savona Terminal Auto, sempre nel 2018 e distrutto le auto presenti. Completerà l’intervento il ripristino completo di tutte le pavimentazioni asfaltate con conglomerato bituminoso specifico per i carichi dei piazzali portuali.

Un commissario per la viabilità a Savona

Nell’elenco di 44 opere inviato dal MIMS alle Camere per il parere delle Commissioni parlamentari figura un progetto di viabilità che riguarda da vicino il porto di Savona. Il progetto “Viabilità di accesso all’Hub portuale di Savona”, di cui è stato nominato commissario l’Ing. Matteo Castiglioni direttore operation e coordinamento territoriale di Anas, prevede il prolungamento della Variante della S.S.1 Aurelia (Aurelia bis) oltre lo svincolo di C.so Ricci, denominato “Svincolo Letimbro”, fino a riallacciarsi più a sud a via Stalingrado, in corrispondenza del fascio binari della ferrovia Genova-Ventimiglia. La lunghezza complessiva sarà di circa 2940 metri, di cui 2690 si svilupperanno all’interno della galleria “Madonna degli Angeli”. La finalità dell’intervento è quella di realizzare una variante a quella che percorre l’attuale abitato, disegnando una carreggiata che permetta una migliore percorribilità per i mezzi di trasporto diretti verso il porto, evitando quindi il transito all’interno dei comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina. L’opera fa parte di un ampio progetto infrastrutturale del valore di 143 milioni di euro già in parte realizzato o in fase di realizzazione, che consente di connettere gli scali di Savona e Vado Ligure con il sistema autostradale. L’intervento rappresenta, oltre al quadruplicamento della tratta Milano Rogoredo-Pavia sulla linea ferroviaria Milano-Genova e al potenziamento della linea Tortona-Voghera, un tassello fondamentale per completare il mosaico del corridoio TEN-T Genova Rotterdam.

A Prà prima portacontainer GNL  

La CMA CGM Iguacu è la prima portacontenitori alimentata a Gas Naturale Liquefatto (GNL) a scalare un porto italiano attraccando al terminal PSA Pra’. L’utilizzo del GNL è un passo avanti nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale del traffico marittimo perché non solo permette di azzerare le emissioni degli ossidi di zolfo e dei particolati, ma anche di ridurre considerevolmente sia le emissioni di ossidi di azoto che di anidride carbonica (CO2, -30%) rispetto alla navigazione con i tradizionali combustibili fossili liquidi. La portacontainer CMA CGM Iguacu è una nave “green” di ultima generazione, dalla stazza di oltre 150 mila tonnellate (14.812 TEU) e larga più di 50 metri, dotata di un motore principale a due tempi di tipo “Dual Fuel” che le permette di essere alimentata indifferentemente con GNL o con bio-combustibili liquidi.

Genova, riassetto area riparazioni navali

Con il completamento del riassetto concessorio, i capannoni situati nella parte industriale del Porto di Genova, formalmente consegnati ai concessionari Amico & CO. Srl, Ferfrigor Porto Srl, Gennaro Srl, Lagomarsino Anielli Srl e Naval Diesel Srl, entrano da ora nella piena operatività. Si tratta del raggruppamento di capannoni a levante del Distretto Industriale delle Riparazioni Navali, realizzati per una parte agli inizi degli anni Duemila e successivamente ampliati con la realizzazione di ulteriori nove moduli, che prevedono sostanzialmente una zona operativa a piano terra, mentre nei livelli superiori includono locali di servizio e accessori per le altre attività, quali spogliatoi, locali direzionali con uffici singoli e open space. I capannoni, in origine destinati soltanto per attività di deposito e stoccaggio materiale, in considerazione dell’avvenuta consegna anticipata dopo l’assenso della Commissione Collaudo, possono ora essere utilizzati per lo svolgimento dell’attività di impresa propria dei concessionari del settore riparazioni navali. A breve troverà conclusione anche il procedimento comparativo in corso relativamente ai rimanenti ulteriori due moduli e mezzo (anche in questo caso verranno prima consegnati per mero deposito e, una volta eseguiti i lavori di impiantistica e ottenuta l’anticipata consegna, per svolgimento attività di impresa). Il riassetto dell’area delle riparazioni navali nel porto di Genova, attesa da anni, permette di rafforzare un settore estremante importante come quello della cantieristica navale. Sono infatti 222 in totale gli addetti delle 5 aziende concessionarie: 70 per Amico & CO. Srl, 15 di Ferfrigor Porto Srl, 50 Gennaro Srl, 75 di Lagomarsino Anielli Srl; 12 di Naval Diesel Srl. Il totale di addetti specializzati che operano nelle oltre 80 aziende comprese nell’area demaniale tra Calata Gadda e la zona adiacente alla Fiera del Mare che svolgono attività di costruzione, riparazione, allestimento e demolizione di navi nonché refitting di mega yacht sono attualmente 1700 diretti a cui si sommano i 1000 indiretti. L’Italia, secondo esportatore al mondo dopo gli USA, è leader nel segmento del lusso e la Liguria, in particolare la città di Genova, rappresentano un’eccellenza nel panorama internazionale. L’industria della nautica si pone come il settore con maggiori prospettive di crescita, sia sotto il profilo economico che occupazionale: nel 2018 il comparto della nautica da diporto ha segnato un +14,2% rispetto al 2017, a fronte di una crescita del 3,2% nel comparto manifatturiero. Il tessuto del distretto industriale del porto di Genova si caratterizza inoltre per l’ampia gamma di specializzazioni che consentono alle navi e ai mega yacht di usufruire, con carattere di immediatezza, di tutti gli interventi che le stesse necessitano.

La Spezia, nuova caserma Vigili del Fuoco

Presto i Vigili del Fuoco potranno usufruire della nuova caserma in porto che sostituirà la vecchia sede sul Molo Garibaldi a La Spezia. Si tratta di un fabbricato su due livelli con accesso alla banchina che verrà realizzato in calata Malaspina, all’interno del primo bacino portuale del porto della Spezia. Il nuovo edificio avrà una superficie coperta di 587,21 m² e sarà costituito da due corpi indipendenti, in cui saranno ospitate varie attività e servizi. Al piano terra è prevista l’ubicazione dell’autorimessa, il deposito materiale nautico, l’equipaggiamento, il locale lavaggio/deposito mute, il magazzino, il locale ricarica bombole, e la centrale termica oltre ai servizi. Al piano rialzato saranno ubicati l’atrio, la sala operativa, la sala mensa, la cucina, la dispensa, lo spogliatoio, i servizi igienici e la sala lavastoviglie. Le funzioni e l’organizzazione degli spazi interni all’edificio sono il frutto di un confronto tecnico con i Vigili del Fuoco, che si è svolto nella fase di progettazione allo scopo di soddisfare al meglio le esigenze organizzative e operative del Corpo. Lo spostamento di sede dei Vigili del Fuoco consentirà di recuperare gli spazi occupati dall’attuale caserma sul molo Garibaldi e destinarli ad altri scopi, in attuazione di un processo di riorganizzazione e razionalizzazione delle funzioni portuali avviato dall’AdSP. L’importo contrattuale è di € 1.798.630,61, pari ad un ribasso del 24,37% sul prezzo a base d’asta, più gli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso pari ad €. 95.989,02.

Patto per il porto di Massa Carrara

Firmato l’accordo fra AdSP del Mar Ligure Orientale, Organizzazioni sindacali confederali CGIL, CISL e UIL e Confindustria per il porto di Massa Carrara. L’intesa, una vera alleanza porto-industria, vuole spingere ogni uso “economico” del mare (itticoltura, traffico commerciale, cantieristica, servizi turistici, ricerca e tutela ambientale, attività ricreative e sportive) verso un progetto condiviso di nuovo sviluppo industriale: 1) la creazione dei presupposti, logistici ed ambientali per attrarre nuovi investimenti ed insediamenti industriali, nelle aree del Consorzio Z.I.A; 2) l’istituzione della Zona Logistica Semplificata, 3) l’accordo stipulato lo scorso dicembre fra Nuovo Pignone (Baker Hughes), Regione Toscana, Comune di Carrara, Adsp e fondo F2I per commesse di lungo periodo; 4) la collaborazione fra Adsp, terminalisti e imprese ferroviarie finalizzata ad investire sull’intermodalità per incrementare l’utilizzo dello scalo merci di Massa e per verificare, nel quadro dello sviluppo della “Pontremolese”, l’inserimento del porto, come parte di un sistema portuale “core”, nel corridoio europeo Tirreno-Brennero. Tutte queste attività fanno parte della sfida della ripresa e della resilienza che, per essere vinta, deve contenere, oltre l’utilizzo massivo di energie rinnovabili per l’abbattimento delle emissioni di Co2 e la digitalizzazione delle procedure amministrative, gli elementi organizzativi e di formazione del personale, economici, sociali e politi necessari per assicurare che il porto possa garantire il pieno sviluppo di tutte quelle attività cantieristiche del retroporto e che necessitano, per potersi sviluppare, di un adeguato accesso al mare. Il nuovo Piano Regolatore Portuale diventa così uno strumento prezioso ed un’occasione per rispondere alle esigenze del territorio, consentendo lo svolgimento di tutte le attività prettamente portuali, separando le aree ed assicurando un accesso al mare adeguato per i cantieri del retroporto. I già previsti interventi di riqualificazione del “water-front”, assicureranno una mitigazione degli effetti negativi del porto sulla città. In particolare, fermo restando l’intesa con tutti gli Enti competenti, l’ADSP si impegna a finanziare e realizzare una strutturale campagna di ripascimento del litorale utilizzando a tal fine il materiale dragato dal porto ed altro che fosse eventualmente indicato dagli enti competenti.

La Spezia, pescaggio a meno 14 metri

La Commissione Accosti del porto della Spezia ha deciso di aumentare i pescaggi delle navi che scalano il Molo Fornelli Est del porto mercantile della Spezia fino a 14 metri. Ciò a seguito all’analisi dei risultati di specifiche simulazioni di manovra. Attualmente, il pescaggio massimo operativo è di 13.70. A seguito del programma di dragaggio eseguito dall’AdSP, e passando il pescaggio a meno 14.00, La Spezia Container Terminal è ora in grado di offrire vantaggiose condizioni di accosto che apporteranno ulteriori benefici ai propri clienti, aumentando in modo significativo l’appetibilità del porto della Spezia e relativo aumento di traffici. Infatti, l’aumento di 30 cm sul pescaggio implica la possibilità per le navi di trasportare ulteriore carico a bordo. Si tratta di un valore aggiunto non solo per i clienti che impiegano navi lungo la rotta Asia Mediterraneo (queste ultime sono solite attraccare lungo la banchina del Fornelli Est), ma anche per tutte le unità che scalano LSCT coinvolte su altre rotte transoceaniche. Oggi, sulla rotta Asia Mediterraneo, le navi impiegate hanno capacità nominali che variano dai 14,000 a 15,000 TEU, ed è intenzione di alcuni consorzi armatoriali aumentare fino a 16,000 TEU. L’incremento del pescaggio è dunque presupposto determinante per soddisfare la crescente domanda del mercato. Vi sarà anche un beneficio dal punto di vista della sicurezza, potendo disporre di un maggiore spazio d’acqua tra la chiglia e il fondale. Sono stati per ora esclusi ulteriori incrementi di pescaggio, in considerazione dell’attuale morfologia dei fondali. Questa possibilità verrà affrontata una volta eseguite le previste operazioni di bonifica e dragaggi, previsti per settembre 2022. Restano invariate le prescrizioni di sicurezza già previste dalla Capitaneria di porto della Spezia per unità con pescaggi fino a 13,70 mt, mentre per unità con pescaggio da 13,71 mt a 14,00 mt le manovre, almeno in una fase iniziale, dovranno essere eseguite in orario diurno con l’ausilio di due piloti (sia in ingresso che in uscita), tre rimorchiatori di adeguata potenza con un ulteriore rimorchiatore disponibile all’occorrenza in banchina. Naturalmente verranno esaminate di volta in volta in sede Commissione Accosti marea favorevole e condizioni meteomarine.

Segni di ripresa per l’Alto Tirreno

I porti di Livorno, Piombino, e quelli elbani di Portoferraio, Rio Marina e Cavo si stanno gradualmente mettendo alle spalle l’annus horribilis del 2020 per cominciare a navigare in acque decisamente più tranquille. E’ quanto emerge dai dati dei traffici trimestrali elaborati dal Servizio Studi e Statistiche dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale. Tra gennaio e marzo, gli scali dell’Alto Tirreno hanno infatti movimentato 9.565.129 tonnellate di merce, facendo registrare un incremento del 5,7% sullo stesso periodo del 2020. A trainare la crescita in termini di tonnellate movimentate, le rinfuse liquide, cresciute del 19,6%, il general cargo (+16,5%) ed i rotabili, aumentati nel periodo di riferimento del 6,9%. In contrazione i container (-6,7%) e, soprattutto, il traffico passeggeri (-27%), per ovvi motivi legati alla mancata ripresa delle attività crocieristiche ed alle difficoltà di circolazione lungo il territorio nazionale causate delle misure di contingentamento del Covid.

Dal Recovery Plan 120 milioni per Civitavecchia

Dal Fondo complementare al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) arrivano 120 milioni di euro per il porto di Civitavecchia. Nel Fondo sono stanziate risorse che verranno utilizzate dall'AdSP per la crescita sostenibile del network dei Porti di Roma e del Lazio, nel rispetto dei criteri di rilevanza, efficienza, efficacia, impatto e sostenibilità definiti dall'Unione Europea nel Piano Next Generation EU. In particolare, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha stanziato per il porto di Civitavecchia, in attesa dei passaggi ulteriori per la effettiva concretizzazione dei finanziamenti, nell'ambito del Recovery Plan, 120 milioni di euro suddivisi tra i seguenti progetti: 10,10 milioni per il ponte di collegamento con l'antemurale; 26,65 milioni per il II lotto di prolungamento della banchina 13 dell'antemurale; 43,25 milioni per l'apertura della bocca a sud dello scalo, con il nuovo accesso al bacino storico, e 40 milioni di euro per il cold ironing, ossia per l'elettrificazione di alcune banchine del porto di Civitavecchia per alimentare le navi in sosta, permettendo di spegnere i motori. 

Protocollo d’intesa tra l’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale e digITAlog 

DigITAlog S.p.A. (Ex UIRNet), soggetto attuatore del MIMS, e l’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale hanno siglato un protocollo d’intesa per l’adesione al PCS, Port Community System PLN. Grazie a questo accordo l’AdSP, che comprende le realtà portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, potrà usufruire di un’unica interfaccia, il Port Community System (PCS), collegato alla Piattaforma Logistica Nazionale digitale, gestita da digITAlog, grazie alla quale disporrà di nuovi servizi che saranno implementati di concerto sulla Piattaforma. L’esigenza di omologazione degli strumenti di comunicazione portuali è chiaramente espressa nel Piano Strategico Nazionale per la Portualità e la Logistica, e individua come obiettivo da perseguire l’omogeneizzazione dei PCS attraverso la Piattaforma Logistica Nazionale (PLN), al fine di incentivare un approccio uniforme nel settore dell’informatizzazione della logistica. Con questo accordo, l’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale e digITAlog condividono l’obiettivo generale di arrivare all’adozione a livello nazionale di una soluzione PCS standard ed omogenea, ferme restando le specifiche esigenze locali. Attualmente l’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale non dispone ancora di un proprio PCS e la soluzione realizzata da digITAlog prevede un sistema (PCS PLN) a supporto della catena logistica integrata, grazie alla sua interazione con gli altri servizi presenti sulla PLN. In questo modo digITAlog potrà fornire, a tutte le realtà portuali, uno strumento applicativo in grado di consentire ad ogni ambito locale il collegamento con la Piattaforma Logistica Nazionale. Il PCS PLN consiste in un framework applicativo finalizzato alla standardizzazione delle attività inerenti la gestione dei cicli autorizzativi e operativi legati all’ambito portuale e successivamente verrà implementato con altre funzionalità, rese disponibili secondo un programma concordato tra digITAlog e AdSP. Il PCS PLN è suddiviso in PCS Istituzionale e PCS Operativo: il primo fornisce all’AdSP servizi digitali utili all’implementazione dello Sportello Unico Amministrativo, mentre il secondo supporta la Comunità Portuale nello svolgimento delle operazioni logistiche e fornisce una base informativa all’AdSP per assolvere ai propri compiti istituzionali per il coordinamento, la promozione e il controllo delle operazioni portuali. 

QTerminals visita il porto di Cagliari

Nei giorni 15 e 16 giugno, a seguito di un processo informativo e conoscitivo iniziato lo scorso autunno, una delegazione della società QTerminals (operatore portuale internazionale con quartier generale in Qatar) ha effettuato una visita tecnica del terminal contenitori al Porto Canale di Cagliari e tenuto sessioni di incontri con i vertici dell’AdSP del Mare di Sardegna. Si tratta di un primo passaggio rilevante in vista di una possibile richiesta di concessione del compendio e del potenziale rilancio del traffico e dell’occupazione. Le interlocuzioni fra AdSP e QTerminals sono state costantemente supportate dall’Agenzia Governativa Invitalia in coordinamento con il MISE, con il coinvolgimento dell’Ambasciata italiana in Qatar, supportata da ICE, e dell’ambasciata del Qatar in Italia.

Oristano primo scalo GNL della Sardegna

Con il primo scalo della nave LNG Avenir Accolade al porto di Oristano – Santa Giusta, la Sardegna entra ufficialmente nella nuova era del GNL. La nave Avenir Accolade, classe small-scale LNG – varata dal cantiere cinese Keppel Offshore & Marine di Nantong nel mese di marzo 2021, e giunta in Mediterraneo lo scorso 16 maggio – dopo il carico di GNL dalla FSRU (deposito galleggiante) nell’isola di Krk in Croazia, è approdata nello scalo marittimo oristanese dove, attraverso un braccio di carico dedicato, ha immesso i primi 7.000 metri cubi di Gas Naturale Liquefatto nel nuovo terminale di stoccaggio realizzato dalla giovane società che unisce, sotto un’unica sigla, l’esperienza ultra trentennale di tre aziende: Avenir LNG, Gas&Heat e CPL Concordia. Duplice la funzione del deposito nel porto oristanese. Da una parte, un importante servizio di bunkering nel pieno centro del Mar Mediterraneo, dedicato alla sempre crescente flotta di navi ibride. Aspetto, questo, che, oltre a generare un notevole traffico in arrivo per lo scarico del GNL, consente di trasformare il porto in un potente attrattore per il rifornimento di navi di ultima generazione. Dall’altra, la disponibilità del gas naturale liquefatto al centro dell’isola, che sarà in grado di garantire un iniziale approvvigionamento nei bacini già presenti in Sardegna (in questo caso il gas verrebbe trasportato con appositi mezzi cisterna) e, nell’immediato futuro, potrebbe anche alimentare direttamente il metanodotto nel versante ovest della dorsale sarda. Mensile, in questa prima fase, la frequenza di scali delle navi gasiere previsti. Periodicità che potrebbe aumentare in dipendenza della richiesta di approvvigionamento.  

Ap Gioia Tauro, nuovo regolamento per la raccolta dei rifiuti

L’Autorità Portuale di Gioia Tauro ha redatto il regolamento di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti a bordo delle navi che scalano i porti di Gioia Tauro e Taureana di Palmi. L’obiettivo è quello di ridurre gli scarichi in mare di rifiuti, in particolare quelli illeciti, prodotti dalle navi, imponendo loro di conferirli agli impianti portuali di raccolta prima di lasciare lo scalo. Nel regolamento è predisposto un servizio di verifica e controllo, attraverso ispezioni periodiche, al fine di monitorare il corretto svolgimento delle operazioni.

Vasca di accumulo nel porto di Brindisi

L’Autorità di Sistema  Portuale  del Mare  Adriatico Meridionale  ha ottenuto l’ammissione a  finanziamento di  un  progetto finalizzato a  realizzare una vasca  idrica di accumulo. L’iniziativa rientra nell’ambito della procedura negoziale per la selezione di interventi di potenziamento e di rifunzionalizzazione delle capacità operative dei sistemi portuali d’interesse regionale, secondo gli indirizzi di cui alla D.G.R. n. 962/2019 e alla D.G.R. n. 1950/2020, a valere sulla programmazione dell’Azione 7.4 – Asse VII del POR Puglia FESR 2014-2020. L’opera sarà realizzata a Costa Morena Est, nel porto di Brindisi, e consentirà di disporre di una riserva di acqua potabile dalla capacità utile pari a 400 metri cubi, attrezzata di una stazione di spinta. Il sistema di accumulo dell’acqua sarà composto da 9 vasche prefabbricate interrate, da 50 metri cubi ciascuna, affiancate a un locale tecnico, anch’esso interrato, destinato a contenere il gruppo di pompaggio, le apparecchiature elettriche di comando e protezione delle pompe, le apparecchiature idrauliche di intercettazione delle condotte di aspirazione e mandata. La riserva idrica sarà utilizzata per l’alimentazione del circuito di risciacquo dell’impianto antincendio e per l’approvvigionamento idrico delle navi ormeggiate lungo la banchina di Costa Morena Est.

MSC Crociere punta sul porto di Ancona

Msc Crociere scommette su Ancona come destinazione e come hub dell’industria crocieristica in Adriatico. La compagnia ha fatto richiesta di concessione per una durata complessiva di 25 anni, periodo suddiviso in due fasi. La prima, transitoria, a partire dal 2022 per il terminal crociere e un’area demaniale di circa 3.630 metri quadrati alla banchina 15. Questo fino alla realizzazione, da parte dell’Autorità di sistema portuale, del banchinamento del fronte esterno del molo Clementino, come indicato dal Comitato di gestione Adsp nel luglio 2019, che dovrebbe avvenire entro cinque anni, una volta perfezionate le procedure di variante localizzata sottoposte a tutta una serie di verifiche ambientali e di fattibilità da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici e di tutti gli organi competenti. A regime, il movimento stimato al molo Clementino sarà di circa 350-400 mila crocieristi l’anno relativi alla durata di una stagione crocieristica ipotizzando l’arrivo di una nave al giorno nel periodo di massimo traffico. Una volta realizzata la nuova banchina al molo Clementino, la concessione richiesta da Msc Crociere interesserà un’area di circa 7.400 metri quadrati per la realizzazione di un terminal destinato al traffico crocieristico, che sarebbe a carico della stessa Msc anche per la fase di progettazione. Dalla pubblicazione della richiesta, anche in ambito europeo, i soggetti interessati a presentare eventuali domande concorrenti, osservazioni o opposizioni hanno 60 giorni di tempo. Nel 2019, ultima stagione pre pandemia, i crocieristi nel porto di Ancona hanno registrato un record di crescita. Sono stati 100.109, con un incremento del +49% sul 2018 quando furono 67.031, su un totale annuale di passeggeri di 1.189.441.

Adriatico Centrale, ripresa dei traffici

Si respira aria di ragionato ottimismo nel sistema portuale del mare Adriatico centrale sia per il traffico merci che per il traffico passeggeri, con dati positivi che sembrano allontanare le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Nel primo quadrimestre 2021, il porto di Ancona ha registrato un movimento merci complessivo pari 3.145.634 tonnellate, con un aumento del +24% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il mese di aprile 2021, in particolare, ha movimentato complessivamente 917.000 tonnellate, in aumento del 197% rispetto allo stesso mese del 2020 (il “peggiore” del 2020) e in linea con il mese di aprile 2019, dato precedente alla pandemia. La crescita del quadrimestre riguarda sia le merci liquide (prodotti petroliferi) salite a 1.061.965 tonnellate (+28%) che quelle solide, con 2.083.669 tonnellate, pari a +22% sul 2020. Per queste ultime, la ripresa è trainata dalla movimentazione di merci ro/ro su tir e trailer: 1.659.509 tonnellate (+36%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La direttrice greca, che rappresenta l’84% degli arrivi e partenze dallo scalo dorico, è in crescita del 36%, grazie al raddoppio della linea operato da Grimaldi-Minoan Lines a partire da febbraio 2021. Positiva anche la performance della direttrice albanese (+28%) e di quella croata (+73%). Il traffico container vede il primo quadrimestre 2021 in linea con i dati 2020 ma con un trend di crescita nei mesi di marzo e aprile molto significativo (+30% nell’ultimo mese rispetto al 2020). Crescono anche i passeggeri su traghetti in transito per lo scalo dorico: 86.546 tra imbarchi e sbarchi, +16% sullo stesso periodo 2020. In particolare, crescono la direttrice greca (63.313 transiti, +7%, pari al 73% del traffico su traghetti totale) e quella albanese (19.825, +92%). Le toccate delle navi traghetto sono in crescita: complessivamente da gennaio ad aprile 2021 sono state 355, +39% rispetto allo scorso anno, grazie al superamento delle severe restrizioni del 2020 dovute alla crisi pandemica.

Trieste, cresce l’offerta ferroviaria

Prosegue il potenziamento delle infrastrutture a servizio della ferrovia nel porto di Trieste. Dopo la riapertura del varco ferroviario 4 avvenuta nel 2016, riapre anche il varco 2 in Punto Franco Nuovo. L’intervento s’inquadra nel lotto dei lavori di manutenzione eseguiti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per un valore oltre 1 milione di euro, e si affianca ai lavori portati avanti da RFI sul fascio Parenzane nella stazione di Trieste Campo Marzio. Il varco 2 permetterà la manovra indipendente, e quindi anche contemporanea, dei convogli in arrivo e partenza dai moli V e VI con quelli provenienti dal molo VII che utilizzano il varco 4. Il risultato sarà un incremento della capacità dinamica del porto in termini di treni movimentati al giorno.

Ratificato il Venice Blue Flag

Il Comune di Venezia, l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, la Capitaneria di Porto di Venezia e le compagnie di navigazione operanti in laguna, hanno sottoscritto l'accordo volontario “Venice Blue Flag 2021”. L'Accordo è stato proposto per la prima volta nel 2007, e ratificato nel 2008, 2009, 2013, 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019. In base a tale accordo le compagnie di crociera si impegnano a far funzionare i motori principali e ausiliari delle loro navi con combustibile per uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1 % in massa e questo non solo all’ormeggio, ma anche durante la navigazione prima dell'ingresso in area VTS Venezia e durante tutte le fasi di manovra all’interno dell'area portuale di Venezia; stesso impegno assunto, a partire dal 2018, anche per i rimorchiatori durante le operazioni legate al transito delle navi.

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