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GIUGNO 2021 PAG. 58 - Rete ferroviaria italiana futuro a levitazione magnetica

 

 


Far viaggiare i treni ad una velocità quasi doppia rispetto a quella attuale, senza modificare le caratteristiche principali delle linee ferroviarie. È un miraggio? Una pura ipotesi di scuola? No, è un’ipotesi che Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e Nevomo hanno deciso di analizzare e testare fino a verificarne l’effettiva realizzabilità.

La tecnologia si chiama magrail e punta a sovrapporre i sistemi per la levitazione magnetica all’infrastruttura esistente. Per studiare le potenzialità di questo sistema di trasporto è stato firmato il 18 giugno scorso un Memorandum of Understanding da Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e Direttrice Generale di RFI, e Przemyslaw Paczek, CEO della società tecnologica polacco-svizzera Nevomo.

L'accordo ha l’obiettivo di verificare la fattibilità tecnica ed economica della nuova tecnologia, oltre che la reale possibilità di far coesistere il sistema ferroviario tradizionale e quello magnetico. Magrail, infatti, si pone come un nuovo sistema di trasporto a levitazione magnetica integrato alle linee ferroviarie regionali e alta velocità esistenti, evitando così pesanti interventi sulle opere civili e i relativi investimenti. Dal punto di vista tecnico, il sistema magrail punta a consentire il passaggio sulla stessa linea sia dei treni convenzionali sia dei nuovi veicoli a levitazione magnetica. Questi ultimi, sfruttando la nuova tecnologia, potranno beneficiare di un aumento della velocità che, secondo le ipotesi allo studio, potrebbero arrivare fino al 75% in più rispetto a quella attuale.

In parallelo, le due aziende chiederanno un finanziamento all'Unione Europea per la realizzazione di un vero e proprio progetto pilota magrail sul circuito di prova di proprietà di RFI a Bologna San Donato. Questa sarà l'ultima fase dei test, che dovrebbe innescare i processi di certificazione e omologazione necessari per consentire l'implementazione commerciale della tecnologia.

Questa collaborazione con Nevomo è coerente alla strategia di RFI che guarda con attenzione alle sfide future, senza distogliere l’attenzione da quelle attuali. Oltre a lavorare per garantire i più elevati standard di efficienza e sicurezza su tutta la rete nazionale e a porsi in prima linea per connettere ancora di più l’Italia grazie alle risorse del PNRR e dei Fondi nazionali, RFI non tralascia di sondare le possibili nuove frontiere della mobilità sulle infrastrutture ferroviarie.

 

Stazioni accessibili e integrate con il territorio

 

Rete Ferroviaria Italiana si è aggiudicata il premio “Smart Mobility 2021” della Conferenza Esri Italia 2021, grazie al progetto “Utilizzo della piattaforma Esri per l'analisi dell'accessibilità in stazione”. Il progetto ha l’obiettivo di rendere le stazioni italiane facilmente accessibili e integrate con il contesto urbano, grazie all’analisi dei dati del territorio circostante. L’uso di tecnologie all’avanguardia e l’adozione di metodologie che si basano su modelli digitali condivisi, sono fondamentali nel processo di progettazione, riqualificazione e gestione delle stazioni. Un processo che deve tener conto delle caratteristiche del territorio e dei servizi locali.

RFI è attualmente impegnata in un processo di trasformazione delle stazioni ferroviarie in veri e propri nodi di mobilità integrata e sostenibile. Obiettivo è il potenziamento delle connessioni tra le stazioni e il sistema di mobilità urbana, anche attraverso il riassetto delle aree esterne per migliorare l’accessibilità e la vivibilità degli spazi pubblici. Le stazioni non sono più un luogo di transito dove iniziare o terminare un viaggio, ma sviluppano il duplice ruolo di nodo intermodale e di polo di servizi, sono integrate nell’ecosistema urbano e capaci di influire positivamente sulla riqualificazione dei territori.


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