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GIUGNO 2021 PAG. 20 - La logistica nel Mezzogiorno è il momento delle scelte

 

 

 

«Le risorse del PNRR vanno spese bene, per progetti chiari e funzionali. E’ l’ultima occasione per rimettere in carreggiata il Sud Italia, per colmare un gap storico che pregiudica la competitività del paese». Per Domenico De Crescenzo, coordinatore di Confetra Mezzogiorno, è arrivato il momento delle scelte, di imboccare senza tentennamenti la strada di un nuovo posizionamento nel Mediterraneo. È per questo che ha lanciato l’idea degli Stati Generali della Logistica del Mezzogiorno che si terranno a Napoli il prossimo 13 luglio. Appuntamento che si terrà in modalità mista ma che, con la sezione in presenza ospitata in una location suggestiva come il Complesso Museale di San Lorenzo Maggiore «vuole innanzitutto intercettare, anche attraverso la presenza qualificata dei maggiori rappresentanti del cluster, la voglia di ricominciare i discorsi interrotti, riallacciare i fili di un possibile e necessario ripensamento del nostro futuro».

Quali saranno i principali temi affrontati dalla manifestazione? 

La premessa è quello di discutere con una visione quanto più allargata e trasversale possibile. È per questo che le discussioni saranno articolate secondo tre sessioni dedicate alla portualità meridionale nell’ottica delle nuove strategie incentrate su digitale e green deal, sullo stato del sistema infrastrutturale del meridione, con uno speciale focus sulle ZES e sul PNRR come leva per lo sviluppo di una nuova politica infrastrutturale.

Cominciamo dal primo punto: quale ruolo per i porti del Sud Italia? 

Nonostante la pandemia l’area Mediterranea, al cui centro si trova il Meridione d’Italia, ha confermato la sua centralità nei flussi commerciali tra Europa e Far East. Non solo. C’è una dimensione economica legata al futuro sviluppo del continente africano che non può essere più elusa. Nei confronti della sponda Sud possiamo giocare un ruolo di piattaforma logistica di riferimento, come gate d’accesso al continente per i surplus manifatturieri di quest’area in rapida crescita. Cercheremo di analizzare i fenomeni che stanno già avvenendo nel Mare nostrum cercando di capire come costruire una offerta logistica funzionale.    

Il secondo punto tocca direttamente i gap esistenti con il resto del Paese…

Assicurare un elevato grado di connettività tra le diverse aree della penisola è l’unica ricetta per rilanciare il nostro sistema economico. E per farlo bisogna rendere più semplice ed economico raggiungere il Sud e spostarsi dal Sud puntando sulle infrastrutture materiali e immateriali. In questo nuovo quadro le ZES potrebbero far lievitare ulteriormente l’attrattività economica dei nostri territori. La discussione servirà anche a capire cosa ha frenato finora l’introduzione di questo strumento. Personalmente credo che il credito d’imposta da solo non basti. Si dovrà puntare soprattutto su snellimento delle procedure e neutralità fiscale come leva per richiamare investimenti dall’estero.

Il PNRR riuscirà a cambiare la logistica italiana?

Le risorse messe a disposizione sono un’occasione unica per colmare i gap storici che dividono il Paese. Ma anche per ripensare integralmente il sistema infrastrutturale secondo logiche di politica industriale la cui mancanza fino ad oggi ci ha fortemente penalizzato. È arrivato il momento di mettere insieme le forze del territorio, dalla logistica alla manifattura alla ricerca, per individuare percorsi di sviluppo comuni. Su questo punto oggi abbiamo gli strumenti per invertire la rotta ma serve un confronto trasparente sulla nostra visione di futuro.

Quale messaggio vorrebbe lanciare attraverso gli Stati Generali della Logistica?  

Le occasioni di confronto e gli spunti di discussione a livello generale non mancheranno. Da parte mia vorrei emergesse un indirizzo chiaro: gli operatori del Sud sono presenti, operano nell’interesse comune e cercano non assistenzialismo ma la possibilità di poter creare sviluppo. Attraverso le infrastrutture necessarie, certo, ma anche con la collaborazione di una Pubblica Amministrazione finalmente più efficiente e meno burocratica. Abbiamo davvero la possibilità e le competenze di competere con il Nord Europa, non sprechiamo l’occasione.


 

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