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GIUGNO 2021 PAG. 10 - News Europa


 

 

Green Deal, nuova proposta della Commissione per la Blu Economy

Bruxelles ha proposto un nuovo approccio per un’economia blu sostenibile nell’Ue per le industrie e i settori connessi agli oceani, ai mari e alle coste nell’ambito del perseguimento degli obiettivi del Green Deal e per assicurare una ripresa verde e inclusiva dalla pandemia. Tutti i settori del comparto, tra cui pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, attività portuali e costruzioni navali, dovranno ridurre il loro impatto ambientale e climatico. La comunicazione definisce un programma dettagliato per conseguire, tra gli altri, gli obiettivi della neutralità climatica e dell’inquinamento zero, in particolare attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili offshore, la decarbonizzazione del trasporto marittimo e l'inverdimento dei porti; passare a un’economia circolare e ridurre l’inquinamento – anche attraverso norme rinnovate relative alla progettazione degli attrezzi per la pesca, al riciclaggio delle navi e allo smantellamento delle piattaforme offshore e misure per ridurre la dispersione di plastica e microplastiche; preservare la biodiversità e investire nella natura; sostenere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza delle zone costiere; migliorare la gestione dello spazio marittimo. La Commissione europea e il Gruppo Banca europea per gli investimenti, composto dalla Banca europea per gli investimenti e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI), aumenteranno la loro cooperazione per sostener il programma. Le istituzioni collaboreranno con gli Stati membri per soddisfare le attuali esigenze di finanziamento, al fine di ridurre l'inquinamento nei mari europei e di sostenere gli investimenti per l'innovazione dell'economia blu e della bioeconomia blu.

EMSA misura l’effetto Covid sui traffici marittimi europei

L’EMSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima ha reso noto che nel 2020 il traffico marittimo nell’Ue è diminuito del 10,2% a causa degli effetti della pandemia di Covid-19. Nello specifico ad essere maggiormente colpito, in particolare, è stato il traffico delle navi da crociera che ha accusato un calo del -86% rispetto al 2019. Meno consistente la flessione del traffico delle altre tipologie di navi come le portarinfuse, le chimichiere, le portacontainer e le petroliere che ha registrato diminuzioni attorno al 5%. Inoltre il commercio per via marittima è sceso del 9,3%, flessione ben più marcata della media mondiale (pari al -3,6%) e pari a meno 226 milioni di tonnellate di scambi movimentati dai porti europei. Sulla base dei dati doganali, nel 2020 il calo più significativo dei volumi del commercio marittimo è stato quello delle importazioni nell’Ue da Paesi terzi (-12,2%). Seguono gli scambi intra-Ue (-7,1%) e le esportazioni verso i paesi extra Ue (-4,3%). Nonostante il calo degli scambi commerciali per via marittima, nel 2020, tuttavia, la quota di tutto il commercio mondiale trasportato via mare è aumentata di tre punti percentuali salendo all'88%, dato che gli effetti della pandemia hanno avuto un impatto maggiore su altre modalità di trasporto come quella aerea, quella stradale e la modalità ferroviaria.

Trasporto su ferro, si ai 150 milioni di aiuti previsti dall’Italia

La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 150 milioni di euro a sostegno del settore del trasporto ferroviario di merci e del settore del trasporto ferroviario commerciale di passeggeri nel contesto della pandemia di coronavirus. La misura consente di ridurre i canoni pagati dagli operatori dei due settori in questione per accedere all’infrastruttura ferroviaria nel periodo compreso tra il 1º gennaio e il 30 aprile 2021 e fa seguito ad un precedente regime volto a ridurre i canoni di accesso alle linee ferroviarie nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 31 dicembre 2020. Scopo dell’intervento è aiutare gli operatori ferroviari a far fronte alla difficile situazione causata dalla pandemia di coronavirus, preservandone la competitività e conservando i benefici del trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia conseguito prima della pandemia di coronavirus.

Indirizzi strategici per una pesca più sostenibile

La Commissione ha adottato la comunicazione “Verso una pesca più sostenibile nell’Ue: situazione attuale e orientamenti per il 2022” che invita a compiere ulteriori sforzi per proteggere le risorse marine, sia mantenendo livelli elevati di ambizione all’interno dell'Unione sia cercando di raggiungere gli stessi standard elevati nelle attività con paesi terzi, tra cui la Norvegia e il Regno Unito. Le attività di pesca sono state colpite duramente dalla crisi sanitaria e si stima che l’anno scorso il valore del pesce sbarcato sia diminuito del 17 % rispetto al 2019. Per l'anno prossimo nell'Atlantico e nel Mar Baltico la Commissione proporrà di mantenere o di ridurre ulteriormente la mortalità per pesca in linea con il rendimento massimo sostenibile. Nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero i tassi di sfruttamento sono ancora due volte superiori ai livelli sostenibili, ma si osserva un lieve miglioramento. Saranno necessari sforzi notevoli per l'ulteriore attuazione del piano pluriennale per il Mediterraneo occidentale e delle misure adottate dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo. L'Adriatico occuperà un posto di primo piano nelle possibilità di pesca per il 2022.


 

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