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GENNAIO 2021 - PAG. 56 - LIBRI

 

 

Trasporti e logistica: analisi e prospettive per l’Italia.
 Mariano Bella (a cura di). Il Mulino
Le moderne società di massa globalizzate non sono più articolate secondo lo spazio politico degli stati nazionali, bensì secondo le connessioni funzionali: le vie di trasporto, le reti energetiche e le infrastrutture virtuali sono i veicoli attraverso cui si proietta il potere e si esercita l’influenza. Di questi asset strategici, il sistema dei trasporti di merci e persone appare collocato, almeno nel dibattito politico-mediatico europeo e italiano, in una posizione di rincalzo, smaccatamente ancillare, quasi alla stregua di un male necessario. Suscita, però, straordinaria e repentina attenzione quando c’è da reperire risorse, attraverso la tassazione, sovente eccessiva e capricciosa, talvolta illogica. Il volume propone alcuni saggi tematici al riguardo: sul ruolo dei trasporti nella traiettoria verso un’economa sostenibile sotto il profilo tanto ambientale quanto economico e sociale; sui costi, in termini di mancata crescita, dei deficit di accessibilità e logistica, nelle regioni italiane e nella comparazione internazionale; sulle sfide che l’autotrasporto dovrà raccogliere e vincere, con un processo doloroso, ma inevitabile che si intreccia con una concorrenza opaca dentro un’Europa incompiuta; sul ruolo del sistema portuale italiano, fuori dal mito della «piattaforma logistica del mediterraneo» e dentro i problemi gravi e concreti che bisogna affrontare per dare il giusto smalto alle vie del mare. Si offre, senza (troppi) pregiudizi ideologici o di parte, un quadro aggiornato delle principali questioni che dovranno essere affrontate nei prossimi dieci anni. Proprio quelle che costituiscono il contenuto dei grandi piani nazionali ed internazionali di transizione green che hanno visto la luce negli ultimi tempi.


L’Italia immobile
Michele Corradino, Chiarelettere
“Gli appalti pubblici in Italia valgono quasi 170 miliardi di euro. È tantissimo, un importo superiore al 9 per cento del Prodotto interno lordo (Pil). Si calcola che ogni miliardo di euro investito in appalti generi 15.000 nuovi posti di lavoro e un giro d’affari di oltre tre miliardi di euro”. Il crollo del Morandi è solo l’apice di vicende che dimostrano come “gli appalti non sono una materia esoterica che vive nelle riviste giuridiche o nelle pagine di cronaca giudiziaria dei giornali quando qualche inchiesta scoperchia casi di corruzione più o meno grave”. Il settore incide direttamente, “senza alcuna mediazione, sulla nostra serenità, sulla nostra ricchezza, sul nostro benessere e sulla qualità delle nostre vite”. Michele Corradino, presidente di sezione del Consiglio di Stato ed ex commissario dell’Anticorruzione, svela i punti di crisi del sistema degli appalti, le falle che consentono di rubare, gli ostacoli che li fanno incagliare. “Negli ultimi anni la normativa ha imposto la trasparenza di tutta l’attività contrattuale della pubblica amministrazione. Tutti i dati, gli atti e i provvedimenti amministrativi in materia di appalti sono pubblicati sul sito dell’ente che bandisce la gara e consultabili da chiunque”. L’obiettivo è illustrare il fenomeno appalti dal di dentro, chiarendo quanto valgono, come si svolgono, perché spesso si bloccano; raccontando quanto la politica ha realizzato e quanto ha solo promesso; ma soprattutto cercando di appurare quanto di vero e quanto di inverosimile c’è in tutto quello che politici, stampa e associazioni di imprenditori ci dicono sull’argomento. “Dalle criticità degli appalti si possono comprendere le ragioni del mancato funzionamento della burocrazia italiana. I punti di crisi dei contratti pubblici sono il riflesso dei vizi e dell’inefficienza del sistema amministrativo del nostro paese”.

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