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GENNAIO 2021 - PAG. 24 - Il cluster marittimo chiede il Ministero del Mare


 

 

Il cluster marittimo guarda con grande attenzione all’attuale situazione politica del Paese ed auspica che nell’ambito della riorganizzazione dell’esecutivo venga tenuto in debita considerazione il ruolo dell’economia del mare per il Paese.

“Siamo consapevoli – afferma Mario Mattioli, presidente della Federazione del Mare e di

Confitarma di come possa risultare complesso in questo momento valutare le istanze dei numerosi

comparti della nostra economia. Cionondimeno, il mondo del mare ritiene che proprio in momenti

di cambiamento come questi possano essere colte importanti opportunità per salvaguardare gli interessi del Paese in un settore d'importanza strategica quale è quello marittimo”.

Trasporti marittimi, cantieristica, pesca, nautica da diporto, porti e terminal industria delle estrazioni, ricerca e tutela del territorio, oltre alle attività connesse dell’indotto, quali assicurazioni,

intermediazione, servizi logistici, scuole nautiche nonché attività sportive e ricreative. “Un mondo

sottolinea il Presidente Mattioli – che annualmente produce beni e servizi per un valore di 34 miliardi di Euro (2% del PIL) ed acquista presso le altre branche dell’economia forniture per 20

miliardi di Euro, fornendo occupazione a 530 mila persone”.

“Pertanto – conclude Mario Mattioli in questa difficile fase di riflessione sull’assetto del Paese, il

cluster marittimo chiede con forza che venga costituita un’efficace sede di coordinamento politico

amministrativo dedicata alle attività marittime: ministero del Mare o dipartimento dedicato della

Presidenza del Consiglio, comunque una struttura che sappia mettere a sistema la gestione

dell'intero cluster marittimo, i cui aspetti sono oggi dispersi tra diverse Amministrazioni, con danni

certi per lo sviluppo loro e dell’Italia, leggendo e innovando la passata tradizione del ministero della

Marina mercantile, oggi ridotto ad un'unica direzione ministeriale”.

Anche il Presidente Nazionale del Propeller Club, Umberto Masucci, esprime il suo appello alla politica italiana: “L’Italia ha più di 8.000 km di costa al centro del Mediterraneo a fronte di 60 milioni di abitanti, in Cina vivono oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone con una costa di 14.000 km: basterebbe questo dato per evidenziare in modo plastico l’importanza del Mare nel nostro paese. Non può non esserci un dicastero dedicato ad un settore così vitale per il nostro Paese.”

Nel difficile momento storico che stiamo vivendo, in uno scenario internazionale così complesso, l’Italia può ricoprire un ruolo di guida e di riferimento per l’Unione Europea valorizzando le

conoscenze e facendo del Mediterraneo un centro per rilanciare trasporto, turismo, risorse sottomarine, pesca, industria, gestione integrata delle coste e degli spazi marittimi.

Il Mare deve essere inteso globalmente come rilancio dell’intera economia secondo un approccio culturale diverso, in una visione olistica integrata e sostenibile.

Alla portualità italiana serve una visione d'insieme dove le interconnessioni tra Porti, reti stradali e ferroviarie, supportate da un adeguato sistema di logistica integrata ed innovativa, rivestano un ruolo determinante, anche attraverso lo sviluppo della cosiddetta “smart logistic”. Occorre una verifica sulla reale attuazione del PSNPL, per rientrare nella Pianificazione Spaziale Marittima coerentemente alla Politica Marittima Integrata europea, con una visione ed una Strategia nazionale.

Gli altri Paesi del Mediterraneo ci confermano che vi è una necessità di un ministero dedicato,

infatti Grecia e Cipro hanno un Ministero del Mare, la Francia ha istituito un Segretario del Mare che risponde direttamente al Presidente per l’intera strategia marittima e la Spagna ha potenziato le strutture di Puertos del Etado e del Ministero de Fomento.

“Il nostro appello – conclude Masucci - è anche a tutte le Associazioni del Cluster perché si uniscano nella richiesta alla politica di un Ministero del Mare”.

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