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FEBBRAIO 2021 PAG. 49 - Dai Campi Flegrei al Garigliano le opportunità della Campania


 

Recuperare il tempo perduto e restituire il Litorale Domitio ad una nuova dimensione produttiva e ambientale. Il masterplan regionale per il rilancio della fascia costiera che si estende dai Campi Flegrei al Garigliano si ispira al concetto della green landscape economy, prospettando uno stretto equilibrio tra potenzialità territoriali, rapporto con ambiente, paesaggio e produzione locale. Una sorta di “laboratorio delle infrastrutture verdi nel Sud Italia” nelle parole del suo ispiratore, l’archistar Andreas Kipar, in cui si inseriscono gli innovativi progetti presentati dall’architetto Luigi Vartuli in tema di mobilità e insediamenti di attività produttive in grado di valorizzare e rilanciare la vocazione turistica dell’area.
Già inserito nel Master Plan Domitio Flegreo della Regione è il progetto avanzato dalla società Protopower di Vartuli per la creazione di un collegamento in monorotaia sulla direttrice Capodichino – Mondragone. L’infrastruttura – per un percorso di circa 65 chilometri al servizio di 23 stazioni intermedie – dovrebbe contribuire a collegare le popolazioni della zona all’area metropolitana di Napoli migliorando ad un tempo qualità della vita e valorizzando un territorio fin qui penalizzato anche dalla mancanza di connessioni efficaci con il resto della rete di trasporti regionali. Con convogli costituiti da quattro carrozze, in grado di trasportare 6mila passeggeri per ora per direzione a una velocità massima di 80 km/h, il servizio di ispira alla storica Funicolare Vesuviana. 


«Un’opera che risale all’inizio dell’ottocento la cui struttura innovativa ha ispirato l’idea del collegamento tramite monorotaia,» spiega Vartuli. «In particolare un primo tratto dell’opera, tra Mandragone e Quarto, dove sono presenti già stazione della cumana e della metropolitana, potrebbe facilmente partire per garantire una migliore connettività alle popolazioni disperse del litorale domitio».
La proposta della monorotaia rientra in un piano di riqualificazione territoriale più ampio che proprio nel capolinea di Mondragone intende realizzare altre importanti infrastrutture come un porto turistico e un porto canale, dotato di un deposito GNL.  


“L’obiettivo è quello di operare in una prospettiva di modernizzazione, di salvaguardia e rilancio del patrimonio paesaggistico ed ambientale, di valorizzazione delle potenzialità produttive, ricreative, abitative ed infrastrutturali di un’area ritenuta strategica”.
E se lo scalo turistico garantirebbe una “ristrutturazione” dell’offerta turistica, ulteriormente resa appetibile dal facile collegamento con Napoli garantito dalla monorotaia, è sul versante commerciale l’intervento riuscirebbe a imporsi come punto baricentrico per i collegamenti con le isole del Golfo e pontine e lo stesso scalo partenopeo, ad una distanza di sole 20 miglia marine.
“Il porto canale di Mondragone, così come configurato nella sua idea progettuale – sottolinea Vartuli – prevede una serie di servizi essenziali allo sviluppo della blue economy. A partire dal deposito di GNL che permetterebbe agli utenti, in primis le compagnie marittime, l’utilizzo del gas naturale liquefatto come fonte energetica alternativa”. 


Caratterizzato da una struttura in banchina per la connessione e lo scarico del GNL dalle navi metaniere, un complesso di tubazioni criogeniche per il trasporto del fluido nella zona d’impianto, un sistema di stoccaggio, pompaggio, e rigassificazione, il terminal risponderebbe alle esigenze crescenti nell’uso di tale combustibile il cui sfruttamento rientra tra gli obiettivi strategici fissati a livello europeo, e ribadito anche in sede di previsioni del Recovery Fund, per la riduzione delle emissioni di sostanze dannose in atmosfera.
“Un’ulteriore opportunità, conclude Vartuli, per rilanciare l’economia del litorale, agganciandola alla transizione verso un uso più sostenibile delle nostre risorse”.  

Cosimo Brudetti

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