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FEBBRAIO 2021 PAG. 40 - NEWS OBOR


 

Digital Silk Road in via di completamento in Pakistan

Si avvicina il completamento dell’ultimo tratto di cavo in fibra ottica transfrontaliero in Pakistan previsto dal progetto “Digital Silk Road”. Il progetto, guidato da Huawei, prevede nei prossimi mesi la posa del cavo sottomarino Pakistan East Africa Connecting Europe tra Rawalpindi e le città portuali di Karachi e Gwadar, a completamento di una linea che servirà i paesi partecipanti alla Bri e l’Europa. L’obiettivo per Islamabad è quello di alleggerire la dipendenza del Paese dall’infrastrutturazione di comunicazione dell’India, suo rivale storico. Quasi l’85% del costo del progetto sarà coperto da un prestito agevolato fornito dalla Exim Bank of China, mentre il restante 15% sarà a carico del governo pakistano. Il cavo copre una distanza terrestre di 2.950 chilometri, compresa la porzione di 820 chilometri in Pakistan. Correrà attraverso il passo Khunjerab ad un’altitudine di 4.500 metri vicino al confine Cina-Pakistan a nord della regione cinese di Xinjiang, fino a Gilgit-Baltistan, Rawalpindi (Punjab), il porto di Gwadar (Balochistan) e infine alla città portuale di Karachi (Sindh).  Il progetto prevede anche un collegamento di riserva da Karimabad, la capitale del distretto di Hunza nella provincia di Gilgit-Baltistan, al passo di Khunjerab. Il collegamento di backup avrà 26 nodi di trasmissione a microonde da Rawalpindi a Karimabad e 172 chilometri di collegamenti aerei da Karimabad a Khunjerab.

Africa, Pechino rallenta sui prestiti

I contraccolpi economici della pandemia stanno limitando l’impegno cinese in Africa dove Pechino negli ultimi decenni ha investito miliardi di dollari (148 tra il 2000 e il 2018) nella costruzione di infrastrutture. Secondo varie società di analisi il governo della repubblica popolare avrebbe deciso di rallentare l’espansione del credito nel continente stringendo la cinghia nei confronti dei progetti considerati meno utili. A suggerire una maggiore cautela il rallentamento dell’economia registrato nel 2020 e le crescenti difficoltà di paesi come Repubblica del Congo, il Mozambico, la Somalia, São Tomé e Príncipe e il Sud Sudan, recentemente denunciati dalla Banca Mondiale. Non è un caso che nel 2020 siano stati registrati almeno 18 processi di rinegoziazione del debito dei paesi africani con la Cina mentre 12 paesi erano ancora in trattative con Pechino alla fine di settembre su 28 miliardi di dollari di prestiti (fonti della società di consulenza Rhodium Group). All’inizio di questo mese, ad esempio, lo Zambia è diventato il primo paese africano dall’inizio della pandemia a non onorare un rimborso di 42,5 milioni di dollari su uno dei suoi eurobond denominati in dollari. Sulla scorta di queste difficoltà nasce la recente richiesta della China Exim Bank di uno studio di fattibilità commerciale prima di rilasciare il denaro per finanziare la costruzione di una linea ferroviaria “belt and road” per collegare Naivasha, una città nella Central Rift Valley, in Kenya, con Malaba, al confine con l’Uganda. La banca ha già prestato 4,7 miliardi di dollari per finanziare le fasi dalla città costiera di Mombasa a Nairobi e poi a Naivasha.

BRI, cresce la fiducia a Duisburg

Le opportunità future offerte dalla BRI contribuiranno a rilanciare l’economia europea post-pandemica. Ne è convinto Erich Staake, amministratore delegato della società di logistica Duisburger Hafen AG, che gestisce il porto tedesco, secondo cui la crescita delle infrastrutture nei Paesi e nelle regioni lungo la BRI può aprire nuovi mercati, in particolare per le aziende europee. “Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo puntare sulla crescita delle infrastrutture”, ha affermato l’Ad della società tedesca in una intervista rilasciata a Xinhua, agenzia di stampa ufficiale di Pechino. A suo avviso, aumentare ulteriormente l’efficienza e ridurre i costi dei trasporti ferroviari merci attraverso il continente eurasiatico dovrebbe risultare vantaggioso. “Le cifre parlano da sole”, ha osservato il dirigente tedesco. Nel 2011, tra Cina e Germania, furono trasportati non più di 900 container, un numero cresciuto di oltre 100 volte alla fine del 2018, quando tra i due Paesi operavano oltre 4.600 treni merci in servizio sulle rotte eurasiatiche, trasportando circa 95.000 container in totale. Guardando indietro al 2020, un anno estremamente impegnativo e straordinario a causa dell'epidemia di Covid-19, Staake ha ricordato l’ulteriore aumento del numero di treni merci che hanno collegato la Germania alla Cina che sono arrivati a 10.000 e che hanno trasportato circa 150.000 container attraverso il continente eurasiatico.

China Award a 14 aziende italiane e cinesi

Quattordici aziende italiane e cinesi in sei categorie hanno ricevuto i China Awards nel corso di una cerimonia organizzata dalla Fondazione Italia Cina. Giunto alla quindicesima edizione, l’evento annuale ha lo scopo di riconoscere gli imprenditori e le imprese italiane e cinesi che hanno colto le opportunità offerte dai reciproci mercati, contribuendo così alla crescita complessiva dei loro Paesi. L’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari ha detto di ritenere che la Cina sarà "cruciale" per il rilancio dell’economia italiana sia nel breve termine che negli anni a venire. “L’Italia è riuscita ad esportare in Cina merci per un valore di 13 miliardi di euro (15,6 miliardi di dollari), lo stesso dato del 2019, nonostante il lockdown nazionale e altre misure restrittive sulle imprese”, ha sottolineato l'ambasciatore.

 

 

 

 

 

 

   

 

 

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