Header Ads

FEBBRAIO 2021 PAG. 36 - Anche Napoli con il suo porto deve pensare in grande


 

E’ dei giorni scorsi la notizia che Genova pensa ad un tunnel sotto il porto per migliorare la viabilità cittadina: da 40 anni l’unica strada alternativa alla viabilità storica è la sopraelevata che attraversa la città da Ovest ad Est.


Già da mesi Genova progetta la nuova diga (costo di 1,3 miliardi di euro di cui almeno 500 milioni inseriti nel Recovery Plan) per consentire l’attracco di navi più grandi ai terminal portuali.
Molte altre città di mare e molti porti stanno sfruttando la situazione favorevole del miliardario  “Next Generation Plan” per progettare ed eseguire infrastrutture strategiche per il futuro dei porti e delle loro città.


Penso che questo tema debba essere maggiormente enfatizzato anche nella nostra città dove dobbiamo cogliere l’opportunità per realizzare infrastrutture che ci facciano trovare, alla fine della pandemia, con opere importanti quanto meno avviate.
Mi limito alle aree ed alle problematiche che conosco meglio, quelle relative alla linea costiera portuale che corre per quasi 5 chilometri in porto da occidente ad oriente in costante contiguità con la Città di Napoli.


Seguo le vicende portuali da oltre 30 anni e ricordo bene come negli anni 90, con il primo Presidente dell’Autorità Portuale Lauro riuscimmo a portare avanti una linea strategica innovativa che prevedeva la apertura del porto alla città nella parte occidentale (dalla Calata Porta Massa al Molo  San Vincenzo) ed un corrispondente spostamento ad oriente delle attività portuali con la costruzione della nuova Darsena per i contenitori. L’abbattimento della alta recinzione del porto che limitava anche la visione delle navi dal centro della città costituì un momento anche simbolicamente importante per affermare la mutata strategia della restituzione alla città della parte storica del porto e della contestuale espansione compatibile ad oriente delle attività commerciali.
Riuscimmo in quell’epoca ad attivare anche dei finanziamenti importanti che consentirono tra l’altro un primo restauro del Molo San Vincenzo e l’avvio dei lavori per la costruzione della Nuova Darsena di Levante.


Purtroppo le tempistiche sperate per questi interventi sono andate ben oltre il previsto e, ad esempio, il progetto di totale ridisegno del waterfront, avviato con lungimiranza dal Presidente Nerli nel 2004, è decollato solo nel 2017 quando il Presidente Spirito ha messo fine a 13 anni di querelles avviando il progetto esecutivo che trasforma il Molo Beverello da “bolgia dantesca” a efficiente ed architettonicamente bella struttura di accoglienza ed imbarco dei passeggeri. Anche ad oriente i lavori della Nuova Darsena contenitori hanno subito ritardi inammissibili e la conformazione a suo tempo progettata (630 metri di lunghezza banchina) non è ora adeguata alle caratteristiche delle nuove navi, profondamente cambiate negli ultimi 30 anni.


Penso quindi che ad occidente e ad oriente il Porto possa essere una grande occasione di rilancio per l’economia della città ma che dobbiamo trovare unità e coraggio per accelerarne i tempi.
La zona di Piazza Municipio vedrà tra un anno l’entrata in porto della nostra splendida Metropolitana, con la prima Stazione Porto in Europa, stazione che si colloca al centro di un’area che movimenta 5 milioni di passeggeri (tra crocieristi ed aliscafi per le isole del Golfo): mi sembra una occasione da non perdere per continuare ad implementare il progetto del waterfront con la ristrutturazione e soprattutto con il riutilizzo (è abbandonato da 20 anni) dell’imponente e storico edificio dei Magazzini Generali e con l’auspicato accesso, con accordi con la Marina Militare, alla spettacolare passeggiata lungo il Molo San Vincenzo che porta verso il centro del Golfo di Napoli.
Per i Magazzini Generali, sulla spinta del cluster marittimo napoletano, è stato promosso dall’Autorità del Porto nel 2018 un progetto preliminare per insediarvi un grande Museo del Mare e delle Migrazioni: nasce dalla collaborazione con l’analogo Museo di Genova che ha dimostrato negli anni di esser diventato, unitamente all’Acquario, un grande attrattore turistico della Città di Genova: un Museo civico con quasi 200.000 visitatori all’anno.


Il progetto Museo del Mare nei Magazzini Generali non ha però finora avuto la necessaria accelerazione anche per le difficoltà di mettere insieme i vari soggetti che dovrebbero sostenerlo e gestirlo (Autorità Portuale, Comune, Regione, MIBACT, etc).
Per il Molo San Vincenzo da molti anni il Cluster marittimo e poi anche tante Associazioni della società civile napoletana si sono battute ma anche qui è mancato il giusto sostegno politico strategico che aiutasse l’Autorità del Porto a superare le problematiche tecnico giuridiche con la Marina Militare.
Ad oriente come dicevamo, il Porto attende da oltre 20 anni il completamento della nuova Darsena contenitori e l’Autorità portuale ha avviato studi con l’Università Federico II per allungare la banchina da 630 a 1.100 metri rendendola compatibile con standard europei anche in relazione alla possibilità di avere treni in porto con lunghezza di 750 metri (rispetto agli attuali 350) il che renderebbe anche economicamente conveniente il trasporto intermodale ferroviario rispetto al molto più inquinante trasporto camionistico. Questo studio prevedeva contestualmente la realizzazione di una passeggiata lungo il mare per tutti i cittadini.


A Genova sulla nuova diga è stato aperto un dibattito pubblico con Il Comune schierato apertamente a favore, ovviamente vi sono voci anche discordanti ma alla fine la Diga si farà per aumentare le potenzialità del porto e creare più lavoro.
A Napoli invece ho l’impressione che di queste cose si sussurri ma se ne sappia molto poco, dobbiamo trovare il coraggio di discuterne più apertamente per il bene del Porto e della Città.
Molo San Vincenzo ad Occidente, con enormi possibilità di creare attività e lavoro legati al turismo ed un possibile sfogo per la Movida, ed una moderna Darsena Contenitori ad Oriente con un bacino di utenza di 14 milioni di abitanti entro 250 chilometri dal Porto, con le loro industrie e con il loro commercio, sono una opportunità da non perdere.
Parliamone e contribuiamo a preparare un futuro migliore per la nostra “Next Generation”.

Umberto Masucci
Presidente Propeller Clubs

Immagini dei temi di Bim. Powered by Blogger.