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DICEMBRE 2020 PAG. 78 - Ormeggiatori, nuova operatività per tenere qualità del servizio


 

 «Già da alcuni anni, nelle realtà portuali del Far East, era in uso l’adozione delle mascherine. I colleghi cinesi e giapponesi, in particolare, le indossavano in caso di malanni di stagione, raffreddori, ad esempio, per preservare la salute dei colleghi. Non è detto che a pandemia sconfitta questo modello operativo possa essere adottato anche da noi. Quello del Covid 19 è un’esperienza che ci modificherà anche nei comportamenti minimi sui luoghi di lavoro». La “nuova normalità” anche nei piccoli dettagli. Mario Esposito, presidente del Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del porto di Napoli, immagina così, nell’adozione di nuovi comportamenti sociali, l’eredità di questo 2020. Per quello che riguarda il presente, il bilancio dell’attività del Gruppo, invece il giudizio sulle cifre è negativo, anche se non drammatico per quanto riguarda la ripresa. 


Come ha impattato il Covid sulla vostra operatività?
Come tutti i servizi tecnico nautici abbiamo subito gli effetti del calo dei traffici. A fine anno abbiamo registrato un calo delle prestazioni del 40% con una flessione del fatturato attorno al 20%. Tendenze che si attesteranno su questi livelli anche per gli ultimi mesi del 2020. Pesa, soprattutto, il quasi azzeramento delle crociere, con circa 700 approdi persi. Gli altri settori hanno subito variazioni legate alla loro particolare operatività: il traffico petrolifero, ad esempio, è diminuito solo nel periodo del lockdown nazionale, mentre i container solo in un breve successivo, a causa del ciclo di andata/ritorno dei container dal Far East. 


In che modo è cambiata l’operatività dei vostri servizi?    
Abbiamo dovuto operare una rimodulazione profonda del modello operativo per garantire, specie nel momento più delicato della crisi sanitaria, la garanzia del servizio. Si è puntato a ridurre il meno possibile gli incontri di persona e organizzato in modo certosino gli spostamenti a terra. Sul lato mare ci siamo coordinati con i piloti limitando a due le operazioni contemporanee di ingresso nel porto. Anche con il ritorno alla “quasi normalità” stiamo adottando protocolli di controllo stringenti per garantire la massima sicurezza per in nostri operatori.  


Quali sono le prospettive per il prossimo anno?
La ripresa dei traffici dovrebbe stabilizzarsi, con contrazioni non troppo grandi rispetto all’annata precedente. C’è speranza per l’arrivo del vaccino che dovrebbe avere un particolare effetto positivo nei confronti del settore crocieristico. Ammortizzati più o meno positivamente i riflessi del 2020, anche grazie alle misure di ristoro per la categoria prevista dal governo, nel 2021 bisognerà tenere d’occhio le conseguenze sul rendiconto del Gruppo dalla eventuale flessione degli accosti in porto. Gli standard qualitativi del servizio vanno mantenuti, sia a livello di mezzi sia a livello di formazione del personale. 


Ci saranno conseguenze sui previsti piani di investimento?   
Avevamo in serbo progetti a lungo termine come il rinnovo di due mezzi per l’ormeggio e il battellaggio. Non credo intaccheranno in modo drammatico la nostra liquidità. Piuttosto potrebbero emergere criticità da parte dei cantieri, con slittamento delle consegne rispetto ai tempi concordati.
A livello nazionale (Esposito è vicepresidente di Angopi, ndr) come si è mossa la categoria?
Come associazione abbiamo sensibilizzato tutti i gruppi rispetto alle misure da prendere per combattere la pandemia, contribuendo alla stesura dei protocolli di sicurezza messi in atto nei porti italiani. A livello politico siamo riusciti a far valere le nostre istanze riuscendo ad ottenere un buon risultato con il ristoro previsto “decreto maggio”. L’obiettivo è sempre lo stesso: tutelare la categoria. È mancato invece un elemento fondamentale che ci contraddistingue: il contatto diretto, lo scambio di esperienze tra colleghi. Purtroppo quest’anno sono saltati gli appuntamenti che l’associazione aveva previsto e sebbene i gruppi siano in costante contatto online, non è certo la stessa cosa. L’augurio per il 2021 è di ritornare finalmente ad una vita, lavorativa e privata, più normale.

Giovanni Grande

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