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OTTOBRE 2020 PAG. 18 - L’Interporto di Nola, propulsore dell’economia della Campania


 E’ presidente da poco più di un anno, dal luglio 2019, ma Alfredo Gaetani conosce molto bene la realtà dell’Interporto Campano, essendo stato per 4 anni direttore generale dal 2004 al 2008, partecipando in prima persona alle fasi iniziali di sviluppo dell’Interporto di Nola, ed in particolare del traffico ferroviario ed al “lancio” di Interporto Servizi Cargo.
A distanza di più di dieci anni, l’interporto è cresciuto ed ospita circa 200 aziende. La società Interporto Campano, di cui è presidente Gaetani, oggi ha tra i suoi obiettivi quello di sviluppare ulteriormente l’area e gestire attività operative “core” attraverso le sue controllate, TIN (Terminal Intermodale Nola), ISC (Interporto Servizi Cargo) e ISC Intermodal. 


“L’interporto di Nola è un attore determinante per lo sviluppo economico del territorio campano. Lo è stato per il passato e lo continua ad essere, ancora oggi, con maggior innovazione. Per questo, presiedere la società Interporto Campano, che ha in concessione regionale la gestione di una infrastruttura di rilevanza nazionale, lo considero un autentico privilegio. Durante questo primo anno di lavoro come Presidente ho avuto la possibilità di comprendere l’evoluzione della società rispetto a dieci anni fa - quando ricoprivo il ruolo di Direttore Generale – che si è dotata di una vera struttura manageriale di alto profilo, ed apprezzare l’impegno ed il lavoro compiuto in questa fase di ristrutturazione dall’amministratore delegato Claudio Ricci e dal Cda”.  


Che impatti ha avuto il periodo di lockdown sull’attività dell’Interporto di Nola?
Durante il periodo di lockdown l’interporto è rimasto regolarmente operativo, nel rigoroso rispetto delle norme sanitarie e in piena sicurezza, per assicurare la essenziale funzione della circolazione delle merci. Il compito della società è, quindi, continuare a garantire questo ruolo interportuale, migliorandolo ed implementando nuove funzioni, quali trasporto ferroviario e intermodalità, fondamentali per lo sviluppo della logistica. Ciò significa, per me, partecipare sicuramente alla crescita della Interporto Campano S.p.A., ma pur sempre in un quadro di interesse generale. Questo conferma anche il ruolo di “bene pubblico” e infrastruttura strategica del paese che hanno gli interporti, come ben specifica la bozza di legge di riforma in materia (primo firmatario Rotelli) che è in discussione alla Camera. 


L’intermodalità è uno dei settori trainanti della società. Come procede l’attività delle società controllate che poi gestiscono il core Business dell’Interporto?
Per Interporto Campano il 2019 è stato un anno cruciale per il rilancio operativo. Per questo, nel corso del 2020, nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19, abbiamo puntato a un sempre maggiore rafforzamento delle attività “core business” sia della Società madre che delle sue controllate. Ad esempio, la Interporto Servizi Cargo – società controllata al 100% da Interporto Campano - ha realizzato nel 2019 un fatturato “core” in crescita, relativo alla vendita di servizi di trazione ferroviaria, per circa 20 milioni di euro, e insieme a ISC Intermodal (società che si occupa della commercializzazione degli spazi sui treni operati da Interporto Servizi Cargo) ha approvato un Piano Industriale quinquennale 2020/2024, nel quale è prevista la progressiva crescita ed acquisizione di quote di mercato del trasporto ferroviario merci in Italia (imperniato sul progetto TAC che prevede l’utilizzo della rete ferroviaria oggi dedicata alla Alta Velocità per il trasporto merci) e lo sviluppo della commessa del trasporto di materiali e mezzi delle Forze Armate almeno per il triennio 2019-2021. 


Quindi si confermano le previsioni di crescita del trasporto ferroviario?
Due sono gli aspetti che ci consentono di guardare con ottimismo e fiducia alle attività delle nostre società controllate, ISC (Interporto Servizi Cargo), ISC Intermodal e TIN (Terminal intermodale Nola). In primis, la tendenza generale nei riguardi di tutto ciò che è “green”, che porta le merci verso trasporti meno inquinanti e congestionanti della gomma, come appunto il trasporto ferroviario. In secondo luogo, la costante domanda che ci perviene di trasporti ferroviari intermodali, non necessariamente con destinazione Nola, che evidentemente è frutto dell’efficienza che siamo in grado di garantire.
C’è poi da ricordare una recente importante novità sul versante ferroviario…
Abbiamo reso operativo un trasporto ferroviario dalla Cina con un transit time di circa 30 giorni. Sono particolarmente orgoglioso, per il suo valore, dell’avvio del servizio dalla Cina che dimostra capacità della nostra società di fare sistema con le aziende del territorio ed assicurare un servizio “door to door” di tale complessità e rilevanza.


L’Interporto di Nola è integralmente ricompreso nel perimetro della ZES Campania, Zone economiche speciali. Quali sono le aspettative?
Crediamo molto in questo strumento di politica economica nazionale, pensato a livello governativo per favorire la crescita dei territori meridionali mediante lo sviluppo delle aree retroportuali e logistiche. Siamo particolarmente avvantaggiati per l’attivismo della Regione Campania su questo tema. Ora, siamo tutti – istituzioni pubbliche e private – concentrati e focalizzati per tradurre in realtà queste opportunità. Senz’altro, infine, andrebbero rafforzate le misure relative alle agevolazioni fiscali e regolamentari.

Red.Mar.

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