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NOVEMBRE 2020 PAG. 42 - NEWS ADSP



 

Toscana, Smart and Sustainable Operation in Maritime and Port Logistic
È stato presentato alle imprese del cluster portuale e logistico, e alle associazioni di categoria, il Master di I livello, Smart and Sustainable Operations in Maritime and Port Logistics, nato su idea di Federmanager e sviluppato nell’ambito dell’iniziativa ForMare Toscana dall’Università di Pisa in collaborazione con la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale. Il Master, che si pone l’obiettivo di fornire ai partecipanti le conoscenze teoriche e le competenze pratiche necessarie per affrontare consapevolmente le sfide del settore Marittimo-Portuale e Logistico e di cogliere le opportunità di innovazione che le tecnologie 4.0 offrono al sistema industriale, si rivolge a neolaureati e professionisti che vogliono realmente innovare il management del settore portuale ed adotta la formula PART-TIME con inizio delle attività il 27 Febbraio 2021. Le iscrizioni, già aperte, sono consentite entro l’11 gennaio 2021, ed il percorso didattico prevede una parte, di 300 ore, da svolgersi tramite lezioni frontali, ed un’altra, di 500 ore, da svolgersi in tirocinio presso aziende dei settori di riferimento.


Piombino, più vicino il polo della cantieristica
Chiusa di Pontedoro: per Piombino si avvicina sempre di più la realizzazione del futuro polo della cantieristica e delle attività ittiche che sorgerà in prossimità dell’area commerciale-passeggeri dello scalo toscano, lungo il tratto costiero compreso tra la Punta Semaforo ad Ovest e la foce del Cornia ad Est. Il Comitato di Gestione ha infatti espresso parere favorevole al rilascio alla cooperativa La Chiusa di Pontedoro di una concessione quadriennale di un’area demaniale marittima in località Pontedoro ai fini dell’allestimento di un cantiere relativo alla realizzazione della diga foranea prevista nell’ambito dell’accordo sostitutivo firmato a giugno del 2020 tra l’AdSP e la cooperativa. Alla cooperativa è stata inoltre accordata un’altra concessione, sempre della durata di quattro anni, per la realizzazione di due linee temporanee, una elettrica e una di adduzione idrica, da asservire al cantiere per la realizzazione delle opere del polo della cantieristica.


Due finanziamenti regionali per il porto di Gaeta
Nell’ambito dell’attività di programmazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale la Regione Lazio ha destinato due importanti finanziamenti per il porto di Gaeta. Il primo finanziamento, di 210 mila euro, già disponibile nell’esercizio finanziario 2020 della Regione, prevede la realizzazione dei “lavori di demolizione dell’edificio commerciale ex Orfruit” ricadente nell’area portuale della città. Si tratta di un manufatto storico che si estende su una superficie di 2200 metri quadrati lungo via Lungomare Caboto nel quartiere San Carlo. Di proprietà demaniale è stato a lungo utilizzato come magazzino di carico e scarico del prodotto grezzo e lavorato da parte di una società proprietaria di una cartiera ad Arbatax, in provincia di Nuoro. Una volta dismesso questo stabilimento nel territorio del comune di Tortolì, s’interruppero anche i collegamenti con il porto commerciale di Gaeta nel quale l’impresa sarda vantava una concessione demaniale per le operazioni di movimentazione dei propri prodotti. Questa stessa attività imprenditoriale successivamente è stata svolta, per un breve periodo di tempo, dalla società “Orfruit”. Con questo importante finanziamento regionale il capannone sarà demolito e le sue volumetrie, circa 14 mila metri cubi, attraverso l’istituto dell’“abbattimento e della ricostruzione”, saranno recuperate e delocalizzate in un altro sito del potenziato porto commerciale di Gaeta secondo le prescrizioni del Piano Regolatore Portuale. Il secondo è un co-finanziamento finalizzato al “rifacimento di un tratto di marciapiede in via Lungomare Caboto in località Calegna”, che ricade sempre nella circoscrizione della Autorità di Sistema Portuale. Su 160 mila euro di intervento totale la Regione ha già impegnato nell’esercizio finanziario 2020 la cifra di 60 mila euro.  


Civitavecchia, approvata la project review per il potenziamento dell’hub portuale
Approvata la project review degli interventi inerenti la realizzazione di opere per il potenziamento dell’hub portuale di Civitavecchia, secondo stralcio delle opere strategiche riguardanti il prolungamento dell’antemurale Cristoforo Colombo e l’apertura a sud del porto storico per un valore di oltre 120 milioni di euro da appaltare entro due anni. Con l’operazione  di revisione ​della progettazione per conseguire risparmi di spesa, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale è riuscita a rimodulare al ribasso il quadro economico iniziale delle suddette opere che ammontava a circa 250 milioni di euro arrivando praticamente a dimezzarlo. La nuova progettazione prevede un quadro economico di spesa di circa 68 milioni di euro per il prolungamento della banchina 13 dell’antemurale Cristoforo Colombo, circa 43 milioni di euro per il nuovo accesso al bacino storico e altri 10 milioni di euro per il collegamento tra il molo Vespucci e l’antemurale. Tra le tre opere in questione, riconosciute dal MIT come prioritarie per lo sviluppo del Paese, la prima a partire all’ottenimento dei fondi statali, sarà quella che prevede il prolungamento di ulteriori 400 metri dell’antemurale Cristoforo Colombo al fine di aumentare la sicurezza della navigazione all’imboccatura portuale e all’ingresso della darsena servizi, dove, allo stato, si presentano situazioni di criticità per determinati stati ondametrici particolarmente gravosi. Inoltre, l’ulteriore allungamento della diga foranea consentirà di limitare il down time per gli ormeggi delle banchine più a nord, in particolare gli accosti 25, 26, 27 e 28, favorendo così il loro utilizzo in sicurezza, nonché del nuovo pontile n. 2 della Darsena Traghetti, in fase di ultimazione. Le altre due opere, riguardanti il nuovo accesso marittimo portuale a sud dello scalo, risultano fondamentali per il potenziamento della viabilità interna portuale e per i collegamenti di ultimo miglio (intermodalità), e porteranno, con la separazione del porto storico da quello commerciale, importanti ricadute sia in termini ambientali che di sicurezza stradale interna, nonché in termini di tutela di un’area sensibile, quale è il porto storico, di elevato interesse storico-artistico e culturale, apportando anche vantaggi in termini di maggiore sicurezza della navigazione e positivi riflessi sul waterfront urbano di interazione porto-città.


Mar Tirreno Centro Settentrionale, varata la seconda variazione al bilancio
Il Comitato di gestione dell’AdSP Mar Tirreno Centro Settentrionale ha approvato la seconda variazione al Bilancio di Previsione 2020. Nello specifico, sono stati messi a bilancio i finanziamenti stanziati dal MIT nell’ambito del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, col Ministero che ha ritenuto prioritaria la proposta avanzata dall’AdSP per le due opere infrastrutturali per la viabilità del porto di Civitavecchia (circa 70 milioni di euro) e il nuovo porto commerciale di Fiumicino (30 milioni di euro), previste nell’atto di programmazione triennale, oltre ad ulteriori 900 mila euro per la manutenzione straordinaria delle banchine del porto di Civitavecchia e a circa 250 mila euro della Regione per il porto di Gaeta del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). Inoltre, anche a seguito del rilievo in merito da parte della Corte dei Conti, si è proceduto alla rideterminazione dell’avanzo di amministrazione così che le somme impegnate originariamente in via prudenziale per passività potenziali da contenziosi con un’elevata probabilità di realizzazione sono confluite dai residui passivi nell’avanzo di amministrazione che, quindi, è passato da circa 15 milioni a quasi 52 milioni di euro comunque vincolati per il fondo rischi per contenziosi.  


Latella nuovo segretario generale dell’AdSP dello Stretto
Il Comitato di Gestione ha nominato il Dott. Domenico La Tella Segretario Generale dell’AdSP dello Stretto per il quadriennio 2020/2024. A seguito dell’avviso pubblico del 30 luglio scorso erano pervenute all’AdSP 39 candidature che sono state oggetto di attenta analisi da parte del Comitato di Gestione prima della ratifica della proposta avanzata dal Presidente. Domenico Latella, di origini messinesi con laurea in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza” di Roma, è un ufficiale del Corpo delle Capitanerie di porto che attualmente, con il grado di Capitano di Vascello, ricopre il ruolo di Capo del 1^ Ufficio “Sistemi di monitoraggio del traffico marittimo” presso il VII Reparto del Comando Generale delle Capitanerie di porto. Nella sua lunga carriera nel Corpo delle Capitanerie ha prestato servizio, fra l’altro, nei Porti di Messina, di Milazzo e di Reggio Calabria, tutti appartenenti alla circoscrizione dell’AdSP dello Stretto, con diversi ruoli ed incarichi di responsabilità. E’ stato inoltre Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Gioia Tauro, svolgendo anche il ruolo di Vicepresidente del Comitato Portuale dell’Autorità Portuale locale, e Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Siracusa.


Gioia Tauro, screening anticontagio
L’Autorità portuale di Gioia Tauro, in seguito alla convocazione del Comitato dell’ordine e della sicurezza ha manifestato l’esigenza di effettuare un mirato screening dell’intera area portuale, affinché si possano adottare le necessarie determinazioni per contenere l’eventuale diffusione dei contagi da Covid-19. Obiettivo dell’Autorità portuale è quello di garantire la continuità delle attività lavorative dello scalo, assicurando però le necessarie condizioni di massima sicurezza degli ambienti di lavoro, così come richiesto dalle linee guida e dai successivi protocolli adottati in materia di contenimento della diffusione del nuovo coronavirus. A tale proposito, l’Autorità portuale ha, in diverse occasioni sia a marzo scorso che in questi giorni, sensibilizzato la Regione Calabria, affinché si faccia carico dell’attività di screening dell’intera comunità portuale, in modo da tracciare la diffusione dell’epidemia per non dover rischiare di bloccare l’operatività dello scalo. Nel contempo l’Ente ha invitato i terminalisti e tutte le aziende che operano in porto ad effettuare i tamponi ai propri dipendenti, che giustamente manifestano, in misura prioritaria, la salvaguardia della propria salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Tutto questo sarà effettuato sul presupposto che, comunque, lo screening non potrà avere il carattere della definitività ed esaustività, ma consentirà di avere l’attuale fotografia di una situazione epidemiologica che sarà, successivamente, controllata dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. 


Taranto, ok alla concessione per GPH
Il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, con delibera n. 12/2020, ha espresso parere favorevole in relazione alla domanda di concessione demaniale marittima di aree e beni, per la durata di venti anni, per la gestione di servizi in favore dei crocieristi in imbarco, sbarco, transito nel Porto di Taranto presentata dalle Società “Port Operation Holding srl (POH) e Global Ports Melita Limited (GPM)” controllate dalla Global Ports Holding, il più grande operatore indipendente di terminal crociere al mondo. La concessione riguarda l’occupazione e l’uso di aree e beni demaniali insistenti sul molo San Cataldo. In particolare, saranno installate strutture prefabbricate provvisorie in attesa che l’edificio polifunzionale attualmente in costruzione denominato “Falanto” venga completato e reso utilizzabile. Port Operation Holding e Global Ports Melita hanno rappresentato, nel piano operativo consegnato all’AdSP, l’intenzione di costituire una società di capitali in forma di società per azioni o a responsabilità limitata con sede a Taranto, che lavorerà affinché il Porto di Taranto si trasformarmi da scalo di mero transito a homeport per l’imbarco e sbarco di crocieristi. Aumentando il numero delle presenze di passeggeri di navi da crociera e massimizzando la loro soddisfazione e la loro esperienza – si legge nel Piano - è ragionevole supporre che aumenterà anche il numero di turisti che intenderanno ritornare nella Puglia jonica per soggiornare per un periodo più lungo, con positive ricadute, quindi, anche sul comparto turistico generale. L’ingresso del porto di Taranto nel network internazionale dei Cruise Terminal gestiti da Global Ports Holding - presente in 19 porti in tutto il mondo, tra cui i porti italiani di Venezia, Ravenna, Cagliari e Catania – costituisce una significativa opportunità per lo sviluppo del traffico crocieristico nello scalo jonico soprattutto in questo momento storico piuttosto critico per il settore del turismo marittimo.


Destination make! Taranto
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio ha avviato il progetto “Destination Make! Taranto”, percorso partecipato di co-progettazione della città-porto di Taranto come destinazione crocieristica di eccellenza. Nel corso della sessione plenaria del percorso progettuale istituzioni locali, esponenti del settore del turismo e della cultura, operatori e associazioni di categoria dei vari settori connessi al tema dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’intrattenimento, sono stati coinvolti e invitati a partecipare attivamente. L’AdSPMI e Destination Makers – società di consulenza per il marketing territoriale che ha realizzato alcune delle campagne più innovative nel panorama nazionale degli ultimi mesi – mirano a preparare l’ecosistema all’accoglienza dei nuovi viaggiatori/crocieristi, lavorando su alcuni elementi chiave come la consapevolezza della destinazione, la progettazione partecipata e la definizione condivisa di una linea strategica territoriale, in modo strettamente connesso e coordinato con le iniziative altrettanto innovative condotte dall’Amministrazione comunale. Nel mese di novembre si parte con la co-progettazione attraverso un workshop al fine di raccogliere fabbisogni concreti e condivisi da mettere alla base della strategia e ancorarla all’obiettivo dell’affermazione di Taranto come destinazione emergente, meta di turismo crocieristico sostenibile e innovativo. Particolare attenzione è rivolta, infatti, al tema dell’innovazione: il percorso prevede un hackathon for destination, in cui le start-up selezionate verranno chiamate a lavorare su quanto emerso in fase di analisi dei fabbisogni, il tutto per creare i presupposti per soluzioni innovative che rispondano alle esigenze dei nuovi viaggiatori stimolando allo stesso tempo la crescita della imprenditorialità sul territorio.


ZES adriatica, prime proposte di insediamento
Si è tenuto a Bari, negli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, un incontro preliminare tra AdSP MAM, Agenzia dogane e monopoli (ADM) e un operatore leader mondiale nella lavorazione di bentonite. L’azienda ha presentato una manifestazione di interesse per l’utilizzo in concessione del Porto Alti fondali di Manfredonia e per l’insediamento di un’attività industriale di trasformazione del minerale nell’area retroportuale già inserita nella Zona economica speciale (ZES) interregionale adriatica. Il progetto prevede inoltre la possibilità di delimitare, all’interno del compendio industriale, una Zona franca doganale (ZFD), ove realizzare le lavorazioni sui materiali importati in sospensione di dazi e IVA e organizzare la logistica per l’invio dei prodotti ottenuti in tutto il mondo. Importantissime le ricadute economiche che potranno derivare dalla realizzazione del progetto, sia in termini di investimenti diretti, sia occupazionali, sia di rivalorizzazione dell’area industriale di Manfredonia – Monte Sant’Angelo. Tra queste, il recupero in attività del nastro trasportatore dei materiali realizzato negli anni ’90 e mai effettivamente utilizzato, oggi di proprietà del consorzio ASI.  


L’AdSP MAM organizza corsi di formazione per i portuali
THEMIS è il “marchio ombrello” sotto il quale sono stati creati pacchetti turistici tematizzati e si stanno promuovendo nuove rotte marittime per i porti del sistema portuale dell’Adriatico meridionale. Sono in corso i primi lavori per la realizzazione di piccoli “terminal” in tutti i porti minori coinvolti e verranno organizzati, a breve, corsi di formazione gratuiti per il personale operante nei porti dell’AdSP MAM, al fine di migliorare il livello dei servizi offerti. Due, al momento, i corsi che verranno avviati dall’AdSP MAM: un corso di inglese base e un corso sulla sicurezza nel lavoro portuale. Entrambi, a partecipazione gratuita, si svolgeranno online per rispettare le disposizioni anti-Covid vigenti in questo delicato momento. Il corso di inglese di base è finalizzato a migliorare il livello linguistico degli operatori dei Porti di Bari, Barletta, Manfredonia, Brindisi e Monopoli, in particolare di coloro che lavorano in contatto con i turisti crocieristi. Il progetto, infatti, ha come obiettivo finale, tra gli altri, quello di elevare il livello qualitativo dei servizi offerti in ciascun porto del Sistema Adriatico Meridionale. Il corso è destinato a fornire le conoscenze necessarie previste dal Programma Nazionale di Sicurezza Marittima, per il personale impiegato nell’ambito portuale che non sia addetto a mansioni di security. Il corso avrà un particolare approfondimento sui singoli porti del Sistema del Mare Adriatico Meridionale (Port Facility Plan Integrato).  


Brindisi, l’AdSP firma convenzione per il PRP
Il porto di Brindisi avrà un nuovo Piano Regolatore: approvato una prima volta nel lontano 1975 e poi rinnovato nel 2006, oggi dovrà rappresentare, nel contesto in evoluzione, il principale strumento strategico e di programmazione delle attività, tracciando anche l’assetto complessivo delle opere di grande infrastrutturazione nello scalo brindisino. Per realizzarlo l’Autorità Portuale del Mar Adriatico Meridionale (AdSP MAM) si avvarrà del supporto tecnico di Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture. L’intesa rientra nella convenzione già in essere tra i due soggetti su diverse attività negli scali del basso Adriatico. Nell’atto, firmato da Patroni Griffi e dal Presidente di Sogesid Enrico Biscaglia, si prevede che la Società realizzi prima di tutto un’analisi degli aspetti che compongono l’ampio spettro di discipline tecniche coinvolte nel processo di redazione del Piano: da una ricognizione dello stato attuale e dei progetti in corso, agli aspetti economici, ambientali e sociali, ma anche ingegneristici e geologici, di ordine urbanistico e logistico, riferiti alla tutela del paesaggio e alla sicurezza portuale. A seguire, la redazione del vero e proprio “Piano Regolatore”, che si comporrà di diversi elaborati e grafici per delineare l’assetto complessivo delle aree destinate a funzioni portuali e retroportuali, alle attività commerciali, a quelle crocieristiche, alla produzione industriale, all’attività cantieristica e logistica, nonché gli assi di collegamento viario e del trasporto su ferro. Sogesid accompagnerà inoltre l’Autorità Portuale nel processo approvativo, che prevede l’iter di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la successiva attività di monitoraggio.


AdSP MAM, misure di sostegno per il settore passeggeri
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale rinvia al 1° gennaio 2022 l’adeguamento dei diritti portuali, previsto per il 1° gennaio 2021, compiendo un ulteriore e significativo sforzo a sostegno delle compagnie di navigazione, traghetti e passeggeri, fortemente penalizzate dal calo del traffico determinato dall’emergenza sanitaria. Attraverso il provvedimento, quindi, si lasciano inalterate per tutto il 2021 le misure applicate nel 2020. Dopo i provvedimenti adottati nel mese di marzo che disponevano il rinvio del pagamento dei canoni e delle concessioni demaniali marittime, l’AdSP MAM vara dunque nuove misure di sostegno in favore delle compagnie di navigazione, considerato che le limitazioni al traffico passeggeri via mare imposte per contrastare l’epidemia COVID-19 hanno inciso negativamente sull’intero comparto.


Affidamento dei lavori “Hub Portuale di Ravenna”
È stato firmato il Contratto di affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dei lavori denominati “Hub Portuale di Ravenna”. La firma del contratto, avvenuta tra Autorità di Sistema Portuale ed il  general contractor che nel giugno scorso si è aggiudicato l’appalto, il raggruppamento temporaneo d’Imprese con mandataria il Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l., è stata accompagnata dalla firma di un Protocollo di Legalità sottoscritto al fine di garantire l’attuazione di idonee misure volte alla prevenzione e repressione della criminalità e dei tentativi di infiltrazione mafiosa per tutta la durata dell’appalto. I lavori della Prima Fase del Progetto, del valore complessivo di 235 milioni euro – finanziati da CIPE, Banca Europea degli Investimenti, Unione Europea (Innovation and Networks  Executive  Agency) e dalla stessa Autorità di Sistema Portuale – consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli a servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a Terminal Container. Si sta ora procedendo verso la realizzazione della Fase II del Progetto “Hub Portuale di Ravenna”, che prevede l’adeguamento delle banchine, l’approfondimento dei fondali a -14,50 mt e la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo. Il progetto definitivo è stato redatto e nel corso del 2021, dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara.


Trieste, nuovo collegamento intermodale con Norimberga
Si arricchisce il network intermodale del porto di Trieste. Al via la prima circolazione del nuovo servizio ferroviario che collegherà lo scalo giuliano con l’hub di Norimberga, situato a nord della Baviera. Inizialmente la frequenza sarà settimanale, per poi arrivare entro il 2021, a due servizi a settimana. Il progetto intermodale parte dopo un lungo percorso di implementazione e in controtendenza rispetto al momento in cui l’Europa sta attuando politiche di chiusura dei confini per mitigare le problematiche legate al diffondersi del Covid-19. Il progetto nasce sull’onda della solida presenza di DFDS nello scalo giuliano, gruppo danese leader del trasporto Ro-Ro e shareholder del terminal Samer Seaports, che movimenterà tra Trieste e la Baviera le unità in arrivo e partenza dalle sue navi attraverso il collegamento che sarà operato dalla joint Mercitalia Rail-TX e in collaborazione con Alpe Adria, società che si occupa dello sviluppo dei servizi di trasporto intermodale del sistema logistico del porto, attraverso la gestione di un esteso network a livello europeo. Il servizio collegherà il molo V con quello il terminal TriCon di Norimberga, gestito dal gruppo “Bayernhafen” e, oltre a trasferire in maniera sostenibile i volumi di traffico del mercato turco e greco, sarà attrazione per le esigenze di export del sistema industriale della Baviera oltre a quello del Friuli Venezia Giulia. Sono stati inoltre attivati contatti con importanti player del territorio regionale per verificare anche la possibilità di utilizzare l’hub di Cervignano quale aggregatore di ulteriori volumi.


Tavolo tecnico tra Dogane e AdSP Mar Adriatico Settentrionale
Il Direttore Generale dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM), Marcello Minenna, e il Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Porti di Venezia e Chioggia, Pino Musolino, hanno siglato il Protocollo d’Intesa per l’attivazione del Tavolo Tecnico Permanente, quale strumento organizzativo finalizzato a incrementare il confronto tra le due istituzioni e favorire l’innovazione nel sistema marittimo. L’intento del Protocollo è quello di rilanciare la competitività del sistema portuale e logistico del Mare Adriatico Settentrionale e di agevolare l’attività di imprese e operatori del settore mediante semplificazioni delle procedure e utilizzo di tecnologie innovative. Saranno previsti periodici incontri tra le parti, con cadenza mensile, nei quali verranno concertate e sviluppate attività di interesse comune finalizzate al perseguimento di alcuni importanti obiettivi, come, ad esempio, lo sviluppo della procedura di sdoganamento in mare (elemento particolarmente rilevante per i porti lagunari che, dalla definitiva entrata in funzione del sistema MoSE, saranno chiamati più di altre realtà portuali ad aumentare l’efficienza nell’intermediazione delle merci) e l’implementazione di corridoi portuali-logistici tra il porto veneziano e i primari snodi all’interno della Regione Veneto in sinergia con la strategia della “cura del ferro” avviata dall’Autorità a partire dal 2017.


Venezia e Chioggia, azzerati i diritti di segreteria
L’Adsp, al fine di aiutare le imprese insediate nei porti di Venezia e di Chioggia a far fronte al periodo di forte difficoltà, dovuta anche al perdurare della pandemia, al conseguente calo dei traffici e ai costi accessori che questa comporta per le attività produttive, ha deciso di azzerare i diritti di segreteria per alcune categorie di utenti da ora fino a tutto il 2021. A beneficiare della misura saranno le cosiddette aziende iscritte ai Registri di cui all’art. 68 Codice della Navigazione e addetti, guide e accompagnatori turistici, circa 700 soggetti fra realtà produttive e persone fisiche che si occupano di fornitura di servizi alle navi, alle merci e ai passeggeri, svolgendo le attività più disparate quali: fornitura provviste alimentari, noleggio pontili, manutenzione e riparazione di navi, arredo navale, portabagagli, vigilanza, etc. Queste aziende sono tenute per legge a iscriversi ad un apposito registro, rinnovando annualmente tale adempimento a proprie spese. Solo a seguito dell’iscrizione, le aziende possono richiedere i permessi necessari per operare in porto. La misura introdotta dall’AdSP a favore delle aziende sospenderà dunque il pagamento di questa iscrizione per oltre un anno per un ammontare complessivo di oltre 30 mila euro.

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