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NOVEMBRE 2020 PAG. 41 - La rotaia tra Cina ed Europa efficiente ed affidabile


 

 Il trasporto container su rotaia tra l’Asia e l’Europa viaggia a gonfie vele. A confermarlo sono i numeri della multinazionale ferroviaria Eurasian Rail Alliance (UTLC ERA), società specializzata nel trasporto su rotaia delle merci in transito su treni container di linea sulla ferrovia a scartamento di 1.520 millimetri tra la Cina e l’Europa. La società nei primi 9 mesi dell’anno ha già raggiunto un traffico di 400mila TEU superando la soglia registrata nel 2019, con 450 treni al mese che uniscono il Vecchio Continente e l’Impero Celeste attraverso i territori di Kazakistan, Russia e Bielorussia (rotta di transito Brest / Bruzgi / Svisloch / Kaliningrad - Dostyk / Altynkol e viceversa).


“Durante il Covid-19 abbiamo iniziato a lavorare con alcune aziende che in precedenza non avevano capito bene quali fossero le reali potenzialità della ferrovia. Il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi e che continuiamo a fare ha aperto nuovi scenari a molti armatori che ora riconoscono i vantaggi competitivi offerti dal trasporto su rotaia rispetto alle modalità aerea e marittima”, spiega Alexey Grom, CEO di UTCL ERA, società nata da una joint venture delle Ferrovie Russe (RZhD), le Ferrovie Bielorusse e le Ferrovie del Kazakistan, ciascuna con una partecipazione azionaria del 33,33%.
Un’importante spedizione è stata effettuata lo scorso 6 novembre con la partenza di un treno blocco a lungo raggio, composto da 123 container pieni di beni di consumo destinati dalla Cina all’Europa. Il treno, infatti, ha viaggiato per la prima volta sui binari di Privolzhskaya Railway, società sussidiaria delle Ferrovie Russe, al ritmo di circa 1.100 km al giorno. Questo significa che i treni container coprono il percorso dalla Cina al confine europeo in meno di cinque giorni. “La decisione di lanciare questo tipo di treno e di puntare su una nuova rotta deriva da un innegabile aumento della domanda di prodotti europei in Cina e viceversa”, puntualizza Grom.


Secondo i dati di UTCL ERA, il potenziale delle ferrovie merci è enorme: oltre 23 milioni di TEU all’anno vengono consegnati in Europa dai Paesi della regione Asia-Pacifico e in direzione opposta via mare e fino al 10% di questo volume potrebbe essere consegnato attraverso le ferrovie eurasiatiche. Non solo, i dati dicono anche che il mercato B2B potenziale potrebbe raggiungere i 350,8 miliardi di dollari entro il 2024.


Intanto, le stime della società prevedono che l’anno si chiuderà a quota 550mila TEU, in linea con gli obiettivi prefissati ad inizio anno. “In questo momento, i fornitori cinesi ed europei trovano più affidabili ed efficienti i servizi ferroviari rispetto alle altre modalità di trasporto perché i treni non vengono fermati inutilmente alle frontiere o tanto meno sono ostaggio della seconda ondata pandemica”, sottolinea Grom.


Anche i costi iniziano ad essere molto più vantaggiosi: quelli della merce trasportata via treno (secondo l’Eurasian Rail Alliance Index, ERAI, indice creato da UTCL ERA per determinare il valore dei trasporti lungo il corridoio eurasiatico nei territori di Russia, Kazakistan e Bielorussia) differisce dal costo via mare (secondo il World Container Index, WCI) di non più di 100 dollari, tenendo conto del fatto che il tempo di transito terrestre è però 3 volte più breve del mare e senza dubbio più flessibile.

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