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NOVEMBRE 2020 PAG. 39 - Lo sviluppo di Crotone come polo energetico del Sud Italia


 

Cresce l’attenzione per gli usi del GNL nel settore dei trasporti. Individuato dall’Ue come una delle principali fonti energetiche per gestire la transizione verso l’uso delle energie rinnovabili il gas naturale liquefatto conquista posizioni anche in altri segmenti della catena trasportistica. La collaborazione annunciata l’anno scorso tra Fs Italiane e Snam, ad esempio, punta alla riconversione di una parte della flotta non elettrica, sul modello già ampiamente sviluppato in Germania e Francia. Secondo i primi calcoli presentati in occasione della firma dell’accordo, i treni a metano elimineranno “sostanzialmente” le polveri sottili, riducendo del 20 % le emissioni di biossido di carbonio. Interessante anche l’aspetto economico: mettere su rotaia un centinaio di treni a metano, in sostituzione di quelli diesel, permetterebbe di risparmiare a FS Italiane ben 2,5 milioni di euro l’anno sul costo del carburante, al netto delle esternalità negative. 


Sommandosi alle iniziative già in fase avanzata nel settore marittimo e stradale, l’eventuale rafforzamento della trazione a GNL su ferrovia ripropone, soprattutto per il Sud Italia, la questione delle necessarie strutture di stoccaggio e il loro ruolo di elemento facilitatore/attrattore per lo sviluppo un ulteriore sviluppo infrastrutturale. In particolare, per quelle zone della penisola ancora penalizzate sotto il fondamentale aspetto della connettività.  


Il discorso sulle ricadute positive sul territorio di punti di stoccaggio del gas naturale liquefatto vede in primo piano anche Ionio Fuel, con il suo progetto per la realizzazione nell’area industriale di Crotone di un deposito costiero da 20mila metri cubi. La società guidata da Luigi Vartuli ha più volte sottolineato il valore aggiunto rappresentato per un territorio situato strategicamente tra due mari dalla presenza di una struttura in grado di diventare hub di riferimento per le tre modalità principali di trasporto (strada, nave, ferrovia). Il fulcro per un serie di interventi che annullerebbero gli attuali gap dell’area.  
«C’è bisogno di una visione globale delle infrastrutture per il Meridione - spiega Vartuli - La posta in gioco e gli strumenti utilizzabili per raggiungere gli obiettivi di riequilibrio tra nord e sud posti devono essere declinati anche per rendere competitiva industrialmente un’area del Paese che non può accontentarsi al turismo stagionale». 


In quest’ottica, Crotone polo energetico del Sud Italia può attivare attenzioni, progettualità ed energie per migliorare la connettività complessiva del territorio. «A/V, collegamenti stradali e autostradali, rilancio dell’aeroporto, attualmente confinato ad un’attività limitata e stagionale, sinergie con i settori industriali e turistici dello scalo, sono solo alcuni dei capitoli da scrivere per lo sviluppo di questa area del territorio d’Italia» continua l’Amministratore di Ionio Fuel.  


Poter contare su un volano economico, tra l’altro in linea con quanto previsto dai piani energetici italiani ed europei, contribuirebbe a sottrarre Crotone dal novero del 20% dei centri “no AV”. La città, infatti, non rientra attualmente negli interventi previsti dal piano #italiaveloce che si pone l’obiettivo di collocare almeno l’80% delle città della penisola a meno di un’ora dalla rete ad alta velocità.    

«Ad oggi – spiega Vartuli – tutti i progetti di collegamento che riguardano l’area sono diretti dal nodo autostradale di Sibari verso Taranto e su una direttrice che unendo Catanzaro e Lamezia Terme, lascia Crotone nel guado. È stata prevista l’elettrificazione e il raddoppio dei binari dell’attuale linea monorotaia ma l’intervento non basta a innescare le condizioni per lo sviluppo. L’attuale isolamento della provincia di Crotone è una priorità da risolvere: per raggiungere la città, via ferrovia, servono circa 9 ore scendendo prima in direzione sud verso Lamezia Terme, e 24 ore in direzione nord Sibari – Potenza una tratta che è sostituita da bus turistici, 2 linee giornaliere che in 5 ore collegano Crotone con Napoli e l’Alta Velocità».   

La realizzazione dell’impianto costiero di GNL potrebbe contribuire, invece, a far guadagnare a Crotone il ruolo baricentrico per il Sud di rifornimento per navi, tir, e treni (sia per rifornire le motrici riconvertite, sia per il trasporto del gas via cisterna.  
«Gli interventi necessari per collegare il territorio crotonese sono in parte tecnici e in parte dovranno essere affrontati dalla politica del territorio: avere a disposizione un “attrattore infrastrutturale” può fare la differenza».

Red.Mar.

 

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