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NOVEMBRE 2020 PAG. 18 - Velocizzare ed efficientare l’iter autorizzativo del cargo aereo


 

 Il cargo aereo rappresenta il 2% del volume e il 25% del valore dell’export italiano extra-Ue. Il sistema aeroportuale italiano movimenta, tuttavia, il 7% del settore europeo, contro il 30% della Germania, seguita da Olanda (15%) e Francia (13%). L’Italia negli ultimi anni ha comunque migliorato le proprie performance e nel 2019 ha superato il Belgio, raggiungendo il 5° posto a livello europeo. Meccanica fine e farmaceutica sono i cluster che trainano maggiormente il comparto, non a caso caratterizzato dalla movimentazione in tempi brevi di beni ad alto valore aggiunto, mentre è da registrare la difficoltà di una filiera tipica del “made in Italy” come l’agroalimentare a viaggiare su questa modalità di trasporto.  


I dati e le tendenze del Secondo Studio dell’Osservatorio Cargo Aereo di ANAMA e del Cluster Cargo Aereo, realizzato in collaborazione con TRT, confermano i passi avanti fatti da un sistema che però non riesce ancora a sfruttare pienamente le sue potenzialità. Nato con l’obiettivo di approfondire  le dinamiche e i punti di forza che caratterizzano i principali aeroporti italiani – Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Roma Fiumicino, Venezia e Bologna – nel confronto con gli aeroporti europei di Francoforte, Monaco, Parigi-Charles De Gaulle, Amsterdam-Schiphol, Lussemburgo, il documento, presentato nel corso di un convegno on-line, contiene anche un’indagine qualitativa condotta presso aziende manifatturiere e di spedizione che mettono ben in evidenza i gap da colmare per potenziare le risorse del cargo aereo italiano in termini di affidabilità del servizio e transit time – fattori di scelta rilevanti per le merci ad alto valore aggiunto o con caratteristiche di deperibilità. 


Tra le criticità da affrontare emerge senza dubbio il miglioramento dei collegamenti per capillarità e frequenza da/per gli hub aeroportuali. “Da questo punto di vista, Malpensa, il principale aeroporto cargo italiano, sconta, però, l’assenza di una forte compagnia di bandiera di cui sia hub di riferimento,” sottolinea lo Studio. Ne consegue un livello inferiore di connettività dell’aeroporto. “La numerosità delle destinazioni degli aeroporti di Parigi e Francoforte deriva proprio dal loro ruolo di hub internazionale per le rispettive compagnie di bandiera Air France e Lufthansa”. 


Altro problema riguarda le infrastrutture da adeguare alle esigenze particolari del comparto, in modo particolare la scarsezza di poli logistici aeroportuali di consolidamento dei flussi e sviluppo di strutture aeroportuali dedicate. Il gap infrastrutturale con i principali aeroporti europei si è però nel tempo ridotto, grazie agli ingenti investimenti per lo sviluppo di Cargo City.


L’analisi sul campo e l’appendice dedicata all’impatto del Covid-19 evidenziano le peculiarità di un settore, che in un momento di gravissima crisi come quello attuale, ha dimostrato grandi capacità di resilienza. Gli spedizionieri aerei, in collaborazione con gli altri attori della filiera, rivestono, infatti, un ruolo strategico nell’internazionalizzazione della supply chain dei prodotti italiani, rispondendo in modo adeguato ai cambiamenti in atto nelle reti di distribuzione derivanti dall’innovazione tecnologica e dallo sviluppo dell’e-commerce. 


A livello quantitativo gli aeroporti italiani hanno patito considerevolmente il periodo di crisi, assistendo al precipitare del traffico passeggeri (-99,3% ad aprile) e ad una riduzione repentina e senza precedenti dei volumi cargo, registrando una flessione del 50,7% di media nazionale. “Quello di aprile si è rivelato il picco più importante della fase di depressione, accompagnato da una lenta risalita, iniziata al termine della primavera, e che pare proseguire tuttora (-23,2% ad agosto)”. 


Alessandro Albertini (ANAMA, Presidente). “L’emergenza ha attirato l’attenzione della politica e dei media sul nostro settore. Stiamo lavorando con determinazione affinché il mondo dei trasporti in generale e quello del cargo aereo in particolare, assurgano agli onori della cronaca poiché trasporti efficaci ed efficienti sono alla base di una economia solida e in salute. Ribadiamo l’importanza di riprendere al più presto i lavori del Tavolo sul Cargo Aereo per aggiornare il Position Paper del 2017 sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e da tutte le Associazioni componenti il Cluster.”


Marcello Minenna (Agenzia delle Dogane, Direttore). “Logistica, commercio globale e prodotto interno lordo dovrebbero essere in un legame diretto, di correlazione positiva. In Italia, invece, diventano un trilemma impossibile ed è su questo che stiamo lavorando, anche grazie a studi come quello presentato oggi. Un elemento su cui, però, tutti dobbiamo porre attenzione è il tema della catena logistica sulle esportazioni. Il 70 % delle nostre esportazioni vanno su logistica non nazionale e questo vuol dire che non siamo in grado di portare la catena del valore all’interno del nostro patrimonio.”


Alessio Quaranta, (ENAC, Direttore Generale). “Abbiamo capacità di recupero, se introduciamo strumenti adatti. Due temi principali: fare sistema e ripartire dal Position Paper del 2017 insieme anche al mondo aeroportuale con cui dobbiamo dialogare per favorire lo sviluppo del cargo negli aeroporti italiani. Lo studio ci mostra, infatti, le nostre carenze nell’intercettare le potenziali filiere italiane che oggi si servono di altri aeroporti. Per questo sono fondamentali gli investimenti infrastrutturali e progetti di specializzazione per i singoli hub.”


Guido Nicolini (Confetra, Presidente) “La logistica, il trasporto e, naturalmente, il cargo aereo, hanno bisogno di un forte impulso. Oggi più che mai, di fronte al nuovo crescendo della pandemia, c’è bisogno di concretizzare velocemente gli interventi già decisi per il settore. Confetra da mesi si batte su tutti i tavoli in questo senso. Abbiamo fatto passi in avanti, ma ancora c’è da lavorare. Nello specifico è corretto, come fa Anama, chiedere al MIT di riprendere i lavori del Tavolo del cargo aereo e attualizzare il position paper del 2017”.


Silvia Moretto (Fedespedi, Presidente). “L’Italia sconta una criticità del sistema logistico a livello nazionale – l’Italia si trova al 19° posto contro il 1° posto della Germania sulla base dell’indice di fluidità logistica (LPI). Quest’anno tutti dovrebbero essersi resi conto di quanto è fondamentale investire nella logistica perché non è sufficiente produrre prodotti di eccellenza, bisogna poter contare su un sistema di distribuzione efficace e dinamico. Da qui, dunque, dobbiamo muoverci per potenziare il cargo aereo che oggi muove il 7% delle merci sulla via area a livello europeo, pensiamo ad esempio che la Germania movimenta sempre a livello europeo il 30% del cargo aereo.”


Paola De Micheli (Infrastrutture e Trasporti, Ministro). “Quest’analisi ci porta a riconoscere che in fondo un vero e grande investimento su questa modalità di trasporto delle merci il nostro Paese non lo ha ancora compiuto. Per questo nel piano Italia Veloce, parzialmente finanziabile probabilmente con i fondi del Recovery Fund, abbiamo introdotto una serie di infrastrutture che possano rendere gli aeroporti intermodali. La presenza del Direttore di ADM Minenna conferma oggi una nuova attenzione all’importanza di velocizzare e rendere più efficiente e efficace l’iter autorizzativo del cargo aereo. In un momento così difficile dal punto di vista economico e sanitario rappresenta una finestra di opportunità di sviluppo del cargo, anche grazie agli investimenti che sul trasporto merci dovrà fare la newco Alitalia”.

Cosimo Brudetti

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